Home Serie Tv Mission compie due anni, ma qualcuno si accorge solo adesso di cosa si tratta

Mission compie due anni, ma qualcuno si accorge solo adesso di cosa si tratta

E’ passato un anno da quando, nell’agosto del 2012, Barbara De Rossi e Michele Cucuzza sono partiti per il Congo, per realizzare un numero zero per Rai1, di cui anche noi di TvBlog vi abbiamo dato conto proprio un anno fa e due da quando è partita l’ideazione di questo progetto televisivo.

di Hit
pubblicato 9 Agosto 2013 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:51

Quel numero zero era Mission, realizzato con la collaborazione di UNHCR l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, di cui era portavoce Laura Boldrini, attualmente Presidente della Camera dei Deputati e di Intersos, organizzazione umanitaria senza fini di lucro, che opera a favore delle popolazioni in pericolo, vittime di calamità naturali e di conflitti armati. Sta montando in questi giorni tutta una polemica, anche politica, di cui vi abbiamo ampiamente dato conto, sulla presunta spettacolarizzazione di questo progetto, dovuta al coinvolgimento di alcuni vip, che vanno nei campi profughi per vivere alcuni giorni in quei luoghi, aiutando i cooperanti che vi operano.

Su tutta questa vicenda vale la pena ricostruire la storia di Mission, attraverso le informazioni che abbiamo raccolto e che ci aiutano anche a capire alcune cose, mentre ci fanno nascere dei quesiti su altre. Come detto, il programma ha avuto un numero zero un anno fa, con il coinvolgimento di Barbara De Rossi e Michele Cucuzza. Terminata la registrazione di quel numero zero ed il successivo montaggio, il programma aveva ricevuto il gradimento da parte dei vertici di UNHCR che avevano in qualche modo chiesto di partire con la realizzazione della serie, cosa questa che fu frenata perché la rete 1 non aveva spazi nel suo palinsesto. Evidentemente però dopo questa richiesta di “accelerazione” era partita la macchina organizzativa per la messa in produzione della serie.

Di questo progetto era stata informata nel frattempo anche la portavoce di UNHCR, l’attuale Presidente della Camera Laura Boldrini, che nei giorni scorsi ha scritto una lettera a Repubblica in cui sostiene di conoscere questo progetto televisivo, ma di non essersi più interessata alla cosa, perché a fine anno ha lasciato l’incarico di portavoce dell’UNHCR, per scendere in campo in politica, prima come candidata alle elezioni e poi come presidente della Camera e di aver saputo solo ora degli sviluppi che ha preso quel progetto.

La Boldrini in effetti, secondo quanto abbiamo appreso, era a conoscenza di Mission e della realizzazione della puntata zero, che vedeva protagonisti Barbara De Rossi e Michele Cucuzza, avendo lei suggerito, se il format scelto fosse stato questo, il coinvolgimento di altri personaggi di alto profilo, per la realizzazione della serie vera e propria del programma, per rendere quanto più credibile possibile il progetto. La Rai ha ritenuto però di mantenere il controllo editoriale del programma, scelta del cast compreso, che evidentemente agli occhi di viale Mazzini doveva avere un appeal da prima serata, si tratta pur sempre di un prime time di Rai1. Si parlò in quel periodo anche di un altro format, di cui si fa cenno nella lettera a Repubblica, che prevedeva il coinvolgimento di alcune persone, per esempio dichiaratamente razziste, che venivano mandate in quei campi profughi per far capire loro chi sono e in che condizioni vivono quelle persone, alla fine però si decise di proseguire con Mission.

Uscita di scena la figura della Boldrini, per gli impegni politici presi dall’attuale Presidente della Camera, il progetto, su sollecitazione della stessa UNHCR, è partito con il casting dei VIP che sarebbero partiti nei campi profughi scelti. Il progetto ha incontrato grandi difficoltà per il rifiuto di alcuni personaggi interpellati, fino alle scelte di cui sappiamo, che vedono coinvolti Emanuele Filiberto di Savoia, Paola Barale, che hanno già registrato in Congo, mentre si parla di Ricky Tognazzi, Catherine Spaak, Arisa per le future registrazioni.

Di certo, di questo programma se ne parla da un pezzo. Due anni da quando si studiava il progetto a tavolino ed uno da quando è stata realizzata la puntata numero zero con la De Rossi e Cucuzza dello scorso mese di agosto 2012. Polemiche dunque a scoppio ritardato, per un programma di cui si sa tutto da tempo, ma che deve ancora andare in onda e di cui non si è visto ancora nulla, eccetto ovviamente chi ha avuto il “privilegio” di vedere quel fantomatico numero zero, tenuto nel freezer per un anno.

Detto questo, tutto il battage di questi giorni, ha certamente aiutato il programma ad essere conosciuto dal pubblico, più di una campagna pubblicitaria vera e propria. Bisognerà vedere se l’onda lunga proseguirà fino a dicembre, giorno in cui la trasmissione dovrà andare in onda, oppure se sia più intelligente anticiparne la messa in onda, sempre che si trovino i VIP da spedire in quei luoghi e sempre che le polemiche si stemperino con i primi venti freschi dell’autunno, o forse no…
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