Miss Italia 2019, Gina Lollobrigida risponde a Dacia Maraini: “Anche sfilare a un concorso è prova di emancipazione”
La diva del cinema interviene sulla polemica sollevata dalla scrittrice sulle pagine del Corriere della Sera sul machismo del concorso.
Gina Lollobrigida sarà la madrina dell’ottantesima edizione di Miss Italia, la cui finale andrà in onda il prossimo 6 settembre da Jesolo. Terza classificata nel 1947, anno in cui conquistò la vittoria Lucia Bosè, la diva del cinema italiano ha risposto per mezzo del quotidiano La Stampa alle riflessioni sul concorso della scrittrice Dacia Marini, che sul Corriere della Sera del 28 agosto scorso aveva rivolto gravi accuse ai dirigenti Rai e agli organizzatori dell’evento:
Siete complici di un sistema ripugnante che tende a perpetuare la mercificazione del corpo femminile, il suo destino di preda, di oggetto d’acquisto. Pensavamo di esserci lasciati alle spalle questo ripugnante rituale.
La polemica è delle più consuete quando si parla di concorsi di bellezza, fra strenui difensori della libertà della donna a prendere coscientemente parte a una gara in cui viene valutato l’aspetto fisico, e oppositori che ritengono anacronistica la passerella in costume, svilente e priva di valore artistico. Tra le fila dei sostenitori di Miss Italia, anche Gina Lollobrigida, che pur rispettando il giudizio della scrittrice, ha puntualizzato:
È sbagliato pretendere il pensiero unico quando si tratta di donne. Vanno invece pretese pari opportunità, pari accesso al potere, rispetto. Siamo ancora indietro, il talento delle donne disturba i maschi. Non stiamo assolutamente al traguardo. Ha visto quante poche donne tra i politici che contano? E anche nel mio mondo, quello dell’arte, è difficile.
L’attrice di Pane, amore e fantasia ha fatto intendere, pertanto, che anche un’occasione mondana come un concorso per reginette di bellezza può essere declinata secondo un’etica di impronta femminista. “Dirò alla ragazze che devono essere indipendenti, capaci di difendersi e di sbattere la porta quando ce n’è bisogno“, ha dichiarato, alludendo chiaramente alle tristi vicende venute a galla con lo scandalo Weinstein, punta dell’iceberg di un sistema maschilista come spesso quello del cinema. Non sarebbe da sottovalutare, inoltre, il ruolo che Miss Italia continua a rappresentare per le giovani che vogliono accedere al mondo dello spettacolo secondo strade più tradizionali, senza i trampolini dei reality show o di Instagram:
Miss Italia non è che un grande casting e chi ha talento emerge. Ci scandalizziamo per delle ragazze che sfilano in costume quando ci sono reality dove stanno tutti in mutande? Per una ragazza che viene dalla provincia più profonda questo concorso è un’opportunità. E ce ne sono poche.
Secondo il punto di vista della Lollobrigida, la gara costituisce ancora una vetrina per le giovani leve, un talent ante litteram che contribuisce ancora alla crescita e all’esperienza delle aspiranti reginette. Una visione in netta contrapposizione con i tanti che, invece, evidenziano il fatto che da molti anni latiti una vincitrice o una concorrente che sia risaltata a livello popolare per il proprio talento. E in netta contrapposizione con chi la pensa come Dacia Maraini.