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Miss Italia 2011 e la Rai – Patrizia Mirigliani: «Mi sono rotta le scatole»

Lo sfogo della figlia del patron di Miss Italia 2011 a margine della conferenza stampa.

pubblicato 19 Settembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 03:31


Uno sfogo incredibile, quello di Patrizia Mirigliani a margine della conferenza stampa di Miss Italia 2011 di questa mattina, riportato da Lei Chic e attendibile in quanto ripreso immediatamente dal Facebook ufficiale del concorso. La Mirigliani, commentando i bassi ascolti di ieri sera, si è lasciata andare, aspettando Fabrizio Frizzi:

La Rai ci deve dare gli ingredienti per avere successo. Mi sono rotta le scatole. Noi non sappiamo nemmeno chi è il presidente di giuria di questa sera! La Rai ci considera come Sanremo ma non ci tratta come tale. E Frizzi è d’accordo con me. Aspettiamolo e parliamone con lui.

E ancora:

Quando tutto va bene ci sono tutti, quando non vanno bene tutti spariscono. Forse Sanremo ha più interessi in gioco rispetto a Miss Italia. Ma Miss Italia non ha mai tradito la Rai in questi anni. Bisogna lavorare bene sul prodotto. Non si può arrivare all’ultimo e dire: adesso facciamo Miss Italia. Sono anni che chiediamo a Miss Italia di avere un nostro autore tra di loro ma non abbiamo mai avuto questa concessione. Io non sto accusando la Rai ma dico solo che Miss Italia deve essere un prodotto curato.

Cosa significa tutto questo? Che la Mirigiliani potrebbe anche considerare l’ipotesi di lasciar la Rai per altri lidi? E dal canto suo, la Rai non dovrebbe forse considerare l’ipotesi di mettere una pietra sopra a un concorso che, televisivamente, è ormai anacronistico? Insomma, chi fa male a chi? E’ la Rai che danneggia la kermesse? E’ la kermesse che affossa le prime serate Rai? O c’è un concorso di colpa? Mi consentirete un’analisi, dopo il salto.



Un’analisi che di fatto conferma quel che scrivevo già ieri sera.

Il concorso è vecchio e lento e non va più bene per il pubblico televisivo. Il che non significa che si debba per forza abbandonarlo, ma che si può raccontare, in onda, in maniera diversa. Se invece non c’è volontà di modificare questo tipo di racconto e si vuole mantenere questa formula, con le dirette e tutta la messa cantata, allora c’è poco da tuonare contro la Rai: non funzionerà più, comunque.