Minzolini contro la Ventura: “Ingrata, alla Rai deve tutto”
E’ bizzarra l’operazione condotta questa settimana sul Sorrisi e Canzoni Tv. La rubrica I magnifici 7 – in cui la stretta attualità è commentata dai direttori dei tiggì (tranne Enrico Mentana, defilatosi sin dal principio entrando in polemica coi colleghi), questa settimana è sul caso contrattuale di Simona Ventura. La domanda posta loro è delle
E’ bizzarra l’operazione condotta questa settimana sul Sorrisi e Canzoni Tv. La rubrica I magnifici 7 – in cui la stretta attualità è commentata dai direttori dei tiggì (tranne Enrico Mentana, defilatosi sin dal principio entrando in polemica coi colleghi), questa settimana è sul caso contrattuale di Simona Ventura. La domanda posta loro è delle più provocatorie: “Da RaiDue a Sky: è un’ingrata?”.
Quel che più diverte è assistere a un vero e proprio gioco delle parti, che vede contro la conduttrice i direttori dell’azienda che ha lasciato, mentre sul fronte Sky e Mediaset si alternano, rispettivamente, difesa e comprensione (eccetto giornalisti che hanno con lei conti personali in sospeso).
Incominciamo dalla posizione più dura, quella del direttore del Tg1 Augusto Minzolini:
“A me non piacciono gli ingrati e Simona Ventura alla Rai deve tutto”.
A spalleggiarlo, limitandosi a rispondere “Sì, è un’ingrata”, non poteva essere che il direttore del Tg2, Marcello Masi. La terza posizione del tutto avversa alla Ventura è di Emilio Fede, suo ex compagno di vacanze in Costa Smeralda, ai tempi della vecchia amicizia comune con Lele Mora:
“Mi viene in mente soltanto una massima di François de La Rochefoucauld: ‘La gratitudine è soltanto l’attesa di nuovi favori”.
Tra gli scettici – o ignavi? – che rispondono ‘Mah’, Giovanni Toti di Studio Aperto, il telegiornale che Quelli che il calcio targato Ventura ha sempre preso di mira. Non a caso la sua risposta, seppur incerta, è delle meno diplomatiche:
“In generale non mi piace il vezzo italiano di parlar male del piatto dove si mangia. O si è mangiato”.
Anche Bianca Berlinguer del Tg3, fronte Rai, risponde mah con piglio deciso:
“Mi sembra tutto un’esagerazione: la permalosità offesa di chi rimane e l’irritazione recriminatoria di chi va via”.
A difendere la Ventura non poteva che essere la neo-direttrice di Sky Tg24, Sarah Varetto. Più aziendalista di così si muore:
“Non è un’ingrata, ha raccontato di una situazione che secondo il suo giudizio era diventata insostenibile e lo ha fatto solo dopo aver lasciato l’azienda”.
Altro difensore insospettabile, Clemente Mimun del Tg5. Quest’ultimo approfitta, però, della situazione per gettar fango sulla tv di stato:
“Mi spiace molto, ma la Rai è ormai da qualche anno un’azienda matrigna, senza memoria storica, del tutto priva della volontà di sviluppare uno spirito d’appartenenza. Esattamente il contrario di quel che accade a Mediaset, dove ciascuno sente di essere importante per l’azienda”.
E’ proprio vero che, finché ognuno tirerà acqua al suo mulino, sarà difficile avere opinioni spassionate in questo Paese. A maggior ragione dai piani alti.