Minà il documentarista
Poi uno si lamenta della fuga dei cervelli. E si lamenta ancora di più quando(ri) scopre di una certa attività di Gianni Minà solo perché quest’ultimo riceve a Berlino il premio Kamera, prestigioso riconoscimento alla carriera per i documentari (!) Escluso da anni dalla RAI, Minà sta lavorando a un progetto documentaristico sui capi di
Poi uno si lamenta della fuga dei cervelli.
E si lamenta ancora di più quando(ri) scopre di una certa attività di Gianni Minà solo perché quest’ultimo riceve a Berlino il premio Kamera, prestigioso riconoscimento alla carriera per i documentari (!)
Escluso da anni dalla RAI, Minà sta lavorando a un progetto documentaristico sui capi di Stato che stanno cambiando le sorti dell’America Latina. E questo è il futuro. Nel passato, oltre a un ruolo storico nel servizio pubblico, ricordiamo la collaborazione con Minoli a Mixer, L’altra domenica, Alta Classe (una serie di monografie su artisti fra cui ricordo Ray Charles e Massimo Troisi), Zona Cesarini, Storie.
E ancora, l’intervista storica con Fidel, il documentario con il subcomandante Marcos, le interviste con Rigoberta Menchu e Cassius Clay, il documentario su Che Guevara In viaggio con Che Guevara, realizzato ai margini del film I diari della motocicletta (cui Minà ha partecipato), in concorso al Sundance, vincitotre del festival di Montreal e del Nastro d’Argento.
Se si pensa a Minà, oggi forse si pensa solamente alle uscite in edicola che raccontano la vita di Maradona. Ma c’è molto di più, e sarebbe bene che la nostra televisione si decidesse a (ri)scoprirlo, quel di più.
[Sito ufficiale di Gianni Minà]