Michele Santoro a Blogo: “Renzi altera mercato di informazione. Vera concorrenza per Servizio Pubblico è interna a La7, non Virus” (VIDEO)
Il 18 giugno Santoro chiuderà per sempre Servizio Pubblico con una serata evento in piazza a Firenze. E, intanto, pensa al suo futuro: “Fare un programma per la Rai da produttore indipendente sarebbe una grande soddisfazione per me”
In occasione della presentazione ufficiale del nuovo ciclo di puntate di Announo (in onda da giovedì prossimo su La7, per quattro settimane), Blogo ha rivolto alcune domande a Michele Santoro, che chiuderà Servizio Pubblico (per sempre) nella serata-evento del 18 giugno prossimo in una piazza (non ancora comunicata) di Firenze. L’anchorman (molto critico nei confronti della gestione Cairo di La7 poco propensa all’innovazione) ha precisato che non si tratta di un addio al video, poiché in futuro tornerà a condurre programmi in tv, sebbene in maniera più sporadica.
Ai nostri microfoni Santoro ha fatto un parziale bilancio della stagione di Servizio Pubblico, spiegando anche il perché di alcune scene scenografiche e di strutturazione dei contenuti. Quindi a proposito del suo sogno di tornare in Rai, prima o poi:
Definirlo sogno mi sembra… diciamo che sarebbe un motivo di grande soddisfazione per me che sono comunque un uomo Rai della diaspora anche quando ha frequentato altre aziende. Fare un programma per la Rai da produttore indipendente sì, ma non tornare in Rai come dipendente.
In più occasioni il giornalista ha auspicato che il pubblico televisivo sia in grado di distinguere l’originale dalla copia. Si tratta di un riferimento al diretto competitor Virus – Il contagio delle idee di Nicola Porro, in qualche modo sdoganato in tv dallo stesso Santoro ai tempi di Annozero?
Non è così semplice da La7 battere un programma di informazione della Rai. Su 30 puntate abbiamo battuto Virus 28 volte. E questa mi sembra una cosa abbastanza importante. Adesso che noi ci dobbiamo preoccupare di Virus mi sembra eccessivo. Noi abbiamo dimostrato di avere un potenziale superiore. A parti invertite i numeri di Virus sarebbero stati assolutamente insignificanti. La forza del medium condiziona il messaggio. Potrei citare McLuhan, il medium è il messaggio. La Rai sull’informazione ha una primogenitura: non credo che Mentana abbia mai battuto il Tg1, né che le sue straordinarie abbiano battuto il Tg3. Insomma, battere la Rai è problematico, ma non è che in cima ai nostri pensieri c’è quello che fa Virus. Paradossalmente la concorrenza maggiore l’abbiamo subita in casa, a La7.
Come a dire, andare in onda dopo Piazzapulita, DiMartedì e La Gabbia non è una passeggiata di salute. In chiusura a Santoro abbia chiesto di spiegare perché secondo lui Matteo Renzi “altera il mercato dell’informazione“, come dichiarò in diretta a febbraio scorso:
Uno che fa il Presidente del Consiglio non può adoperare la sua carica per alterare l’andamento del mercato dell’informazione. Se fa così discrimina tra le fonti di informazioni. Anni fa ebbi questa polemica anche con D’Alema, che costrinsi a venire anche nella mia trasmissione a Mediaset. D’Alema fu sensibile sull’argomento. Renzi deve avere cura nel non discriminare tra persone a lui simpatiche e persone a lui antipatiche; e invece fa una scelta molto curata delle sue partecipazioni, una scelta non animata dal fair play che mi augurerei avesse un Presidente del Consiglio.
In apertura di post il video integrale dell’intervista.