Otto e mezzo, Michele Santoro critica la chiusura di Non è l’Arena. Lilli Gruber replica
Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, Michele Santoro polemizza con La7 per la chiusura di Non l’Arena: “Mi sembra una cosa inaccettabile”.
Anche Michele Santoro prende posizione sul ‘caso Giletti’ e lo fa direttamente da un programma di La7. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, Santoro non si è fatto problemi a citare la chiusura di Non è l’Arena, il programma di Massimo Giletti, come uno di quei casi per i quali “l’informazione si sta restringendo”.
“La7, che è un’isola di libertà rispetto ai telegiornali della Rai e quant’altro, ha vissuto recentemente un episodio che è molto grave” ha esordito Santoro, che si è visto però specificare dalla Gruber quello che a suo avviso sarebbe stato “un episodio molto grave”, ovvero “la sospensione del programma di Massimo Giletti”.
“La chiusura di un programma dalla mattina alla sera, senza dare una motivazione adeguata per un provvedimento così grave, mi sembra una cosa inaccettabile, dal mio punto di vista” ha spiegato Michele Santoro, al quale Lilli Gruber ha ribattuto: “Motivazioni sono state date e comunque diciamo che, visto che tu parli a La7 di una restrizione dell’informazione, siccome io vado in onda tutte le sante sere, da anche qualche anno, posso garantire che di restrizioni all’informazione qui a La7 non ne abbiamo viste”.
La conversazione fra i due si è poi spostata su come l’informazione stia raccontando la guerra in Ucraina, prima di passare ad analizzare le vicende politiche squisitamente italiane. Con questa uscita di Santoro sulla chiusura di Non è l’Arena – diversa rispetto al sostegno espresso da Bianca Berlinguer direttamente dalla conduzione di Cartabianca, con un “saluto” mandato direttamente a Giletti, e contestualizzabile in una più ampia polemica sulla restrizione dello spazio per l’informazione – per la prima volta però Lilli Gruber prende in qualche modo posizione sulla vicenda, non solidarizzando con il collega sospeso insieme alla sua trasmissione e trincerandosi in una rivendicazione della mancata restrizione dell’informazione a La7, dove ribadisce di lavorare da “qualche anno”.