Home Michele Santoro a Che tempo che fa del 7/1/2012 (Video)

Michele Santoro a Che tempo che fa del 7/1/2012 (Video)

Ecco il video integrale dell’intervista di Fabio Fazio al giornalista, che parla del suo progetto multipiattaforma ma, soprattutto, del suo rapporto con la Rai.

8 Gennaio 2012 01:22

Michele Santoro a Che tempo che faAvevamo anticipato qualche stralcio della lunga chiacchierata del giornalista con Fabio Fazio. ora il video integrale è disponibile sul canale YouTube della Rai.

Fabio Fazio ha esordito così:

«Io ancora non mi capacito che tu non sia in Rai».

La Rai è uno dei temi principali della conversazione: dal fatto che Santoro si senta uomo-Rai ancora adesso alla sua necessità di difendere la sua autonomia nel lavoro; dalla Rai che perde identità (Santoro salva solo RaiTre), così come Mediaset, ai tentativi (a volte riusciti) di spegnere vari programmi; dall’ipotesi di privatizzazione (che Santoro un tempo riteneva possibile, ma ora pensa, invece, che bisognerebbe provare a far esistere una struttura televisione pubblica che funzioni, con una gestione del servizio pubblico attraverso curricula. Il giornalista ricorda la sua provocazione-candidatura a d.g. Rai) ad Augusto Minzolini che, recentemente, ha dichiarato di comprendere Santoro e i suoi ricorsi (Santoro ne ride e sottolinea che la materia dei ricorsi era un po’ diversa). Poi si torna a parlare dell’esperimento.

«Dall’esterno appare un programma normale. Io devo andarmi a trovare la pubblicità personalmene. E il fatto di essere riuscito a trainare in questa impresa – che poi hanno trainato me – più di 100mila persone coi loro 10 euro è stata un’impresa. Io non ho ancora speso un euro di quel che mi hanno dato: possiamo continuare. Ma è chiaro che se la loro partecipazione venisse meno, questa impresa non ha più senso di esistere. […] In Italia siamo costretti a vedere un programma che rendeva più di quanto costava uscire dalla televisione pubblica».

Parliamoci chiaro: il fatto che in Rai si possa nuovamente parlare della Rai in questo modo – al di là di come la si pensi su Santoro – è un segnale importante. Meno importante il fatto che Santoro – come sempre – non resista alla tentazione di fare il tribuno politico.

Comunque, oltre alla promozione per Servizio Pubblico (che riparte giovedì), personalmente, continuo a pensare che sia un chiaro segnale di riavvicinamento all’azienda. Che, a seconda del “tifo” verrà letto come un fallimento dell’esperimento multipiattaforma o come un successo dello stesso. I bilanci e le conclusioni, ovviamente, si trarranno a fine stagione.

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