Santoro e Mentana a La7, questo matrimonio non s’ha da fare! Michele: “Pur stimando Mentana, siamo diversamente liberi”
Michele Santoro dalle colonne de “Il Fatto Quotidiano” risponde ad Enrico Mentana sulla mancata firma del contratto che lo avrebbe legato a La7
Ma non era Enrico Mentana lo sponsor di Michele Santoro a La7? Che cosa ci siamo persi? Proprio due giorni fa l’amministratore delegato di Telecom Italia Media Giovanni Stella aveva diffuso un comunicato in cui diceva chiaramente che la trattativa tra l’emittente e il giornalista si era interrotta, pare, a causa delle richieste dello stesso Santoro non tanto economiche quanto di libertà editoriale (“inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti fra autore ed editore“). Oggi alle 13:00 la rete aveva diffuso poi il seguente comunicato che chiudeva la faccenda:
Update: poco fa, direttamente dal suo TgLa7, Enrico Mentana ha affermato che domani mattina risponderà sulle colonne del Corriere della Sera alle accuse di Michele Santoro.
“La rottura delle trattative è dovuta alla richiesta continua e perentoria effettuata dal dott. Michele Santoro di riservarsi il diritto, una volta individuato il tema della trasmissione, di modificare, anche in senso profondo, l’eventuale ‘premessa’, gli ospiti in studio, la scaletta, i filmati da trasmettere e quanto altro fosse necessario per gestire in totale autonomia il programma da Lui condotto, senza alcun ragionevole preavviso (erano stati concessi solo alcuni minuti). Questa richiesta, che viola le regole interne – già ampiamente rappresentate al dott. Santoro – che presiedono i rapporti con tutti i volti della rete, pone ingiustificati rischi legali di natura penale e civile (solo questi in parte manlevabili) in capo all’Editore che non si è ritenuto di correre”.
La decisione di interrompere le trattative due giorni fa non era piaciuta ad Enrico Mentana e Gad Lerner che, congiuntamente, avevano espresso il loro rammarico chiedendo all’azienda di riaprire le trattative con l’ex conduttore di Annozero. Oggi, incredibile ma vero, è proprio Mentana il destinatario dell’ultima critica di Santoro. Secondo Santoro, la colpa del direttore del Tg La7 sarebbe stata quella di aver detto che il conduttore “chiedeva assoluta libertà, ma qualsiasi giornalista non può dire o scrivere quel che gli pare. Esistono obblighi di legge“, cosa assolutamente vera, specie in un’azienda privata come è La7. La cosa ancora più sorprendente è che Mentana si era pure offerto attraverso il suo tg a “includere il programma del dott. Santoro nella testata giornalistica, al fine di alleviare i rischi dell’Editore”, offerta rifiutata dallo stesso Michelechi.
Ebbene, l’ex tribuno di Rai 2 non solo ha cambiato idea nei confronti di Mentana che ha ‘osato’ criticarlo ma addirittura dalle colonne del Fatto Quotidiano lo ha etichettato come uno che “non si è mai incatenato per la libertà di informazione. Anche quando aveva promesso di farlo“. Certo, ha poi ammesso di nutrire per lui “un’enorme stima professionale” ma da queste dichiarazioni al veleno sembra che l’idillio tra i due si sia rotto inesorabilmente.
In particolare Santoro ha ammesso che le dichiarazioni di Mentana “fanno intendere che io avrei richiesto all’editore una libertà illimitata e irresponsabile“, ribadendo che il problema di Timedia non era “stato quello di assumersi la responsabilità di ciò che andava in onda, ma proprio quello di non assumersela perfino dal punto di vista legale, riservandosi di interferire nell’esercizio dell’attività giornalistica, che è autonoma per statuto e vede prevalere il diritto e il dovere di cronaca“.
Interrotta definitivamente la trattativa con La7, il giornalista ha detto di essere pronto a restare su Rai 2 con il suo seguitissimo Annozero. Siccome è una persona di parola, e di questo non abbiamo dubbi, se davvero il Cda Rai facesse marcia indietro nei suoi confronti, condurrebbe il programma come da lui stesso dichiarato in occasione dell’ultima puntata alla cifra simbolica di 1 euro a puntata?
La sensazione di chi sta al di fuori da tutta questa querelle, forse, è che Michele volesse andare a fare a La7 quello che gli si permetteva su Rai 2, ovvero decidere scaletta, ospiti e spesso non comunicarlo neppure a chi di dovere. Ovvio che un imprenditore, uno poi come il canaro (che non chiamano così proprio a caso e che non telefona come nel caso di Masi) questa condito sine-qua-non non potesse accettarla specie se poi è lui ad essere completamente responsabile di ciò che va in onda.
D’altra parte Santoro potrebbe anche avere ragione quando afferma che dietro il mancato contratto ci sia la solita questione del conflitto di interessi (“Siamo di fronte ad una nuova, eloquente ed inoppugnabile prova dell’esistenza nel nostro Paese di un colossale conflitto di interesse“), la longa manus del premier che avrebbe fatto pressioni a Telecom perchè saltasse la trattativa. Ma se così fosse, dovremmo pensare che da oggi La7, sempre antigovernativa con i vari Lerner, Gruber e co., diventi improvvisamente filo-premier?
Forse sarebbe più logico pensare ad una richiesta di Santoro inaccettabile da parte di un editore privato, cosa che in qualche modo si era già intuita in occasione della presentazione dei palinsesti del canale, quando alla domanda specifica Stella, pur minimizzando, aveva fatto capire che ci fosse più di un problema perchè la trattativa andasse in porto.
Che succederà ora? Qualcosa ci dice che la telenovela su Santoro non sia ancora definitivamente conclusa e se il Cda non dovesse tornare sui propri passi, per Michele ci sarebbe sempre Telesogno o Tuttiinpiedi o Santoroperunanotte…