Michele Cucuzza, oltre alla Vita in Diretta c’è di più
Vi siete mai chiesti se Michele Cucuzza, oltre a una stagione televisiva vissuta costantemente In Diretta, ha anche una Vita sua? E, soprattutto, dove finisce la dimensione di personaggio pubblico e ricomincia a prender piede quella di giornalista? Cucuzza nasce come storico mezzobusto del Tg2, ma c’è un momento in cui la sua carriera professionale
Vi siete mai chiesti se Michele Cucuzza, oltre a una stagione televisiva vissuta costantemente In Diretta, ha anche una Vita sua? E, soprattutto, dove finisce la dimensione di personaggio pubblico e ricomincia a prender piede quella di giornalista?
Cucuzza nasce come storico mezzobusto del Tg2, ma c’è un momento in cui la sua carriera professionale ha subito una deviazione niente male. Il sottoscritto lo riconduce, più che allo sbarco nel pomeriggio di Raiuno con la voglia di fare il conduttore, allo sfottò autorizzato nel varietà satirico La Posta Del Cuore.
Nel celebre show di Raidue condotto da Sabina Guzzanti, nei panni della caricatura di Valeria Marini, il nostro Michele amava farsi prendere in giro, rinnegando la propria immagine di anchorman ingessato per un posto al sole tra le celebrità. Altra conferma della piega leggera presa dal giornalista è stata la co-conduzione di un varietà del sabato sera, Segreti e Bugie, in coppia nientemeno che con Katia Ricciarelli.
Se pensate, poi, alle prime edizioni de La Vita in Diretta, Cucuzza non faceva che ridere e ballare in studio, dando ampio spazio ai collegamenti folcloristici e alle goliardate a sfondo gossip.
Da qualche anno a questa parte possiamo dire che è decisamente rinsavito e la nuova Vita in Diretta, ormai libera da rotocalchi rivali, sa dosare sapientemente informazione e spetteguless, non differenziandosi troppo da una puntata normale di Porta a Porta.
E lo stesso Cucuzza sta dimostrando che oltre la tv c’è di più, soprattutto in un periodo in cui a parlargli di veline e cronaca rosa sono guai. Ora vuol fare sul serio e la prova è data dal suo ultimo libro fresco di stampa, Sotto i 40, dedicato a un gruppo di giovani di successo. I sedici protagonisti, infatti, rappresentano un’eccezione alla regola di un precariato generazionale e le loro storie possono insegnare qualcosa:
“Hanno saputo coltivare la loro passione. Ci hanno creduto. Le loro vicende possono dare lo spunto per smuovere le acque. Largo ai giovani, dunque, in un Paese vecchio”(fonte Chi).
I suoi prescelti sono giornalisti, magistrati, politici, imprenditori, artisti, intellettuali, da Eleonora Abbagnato, prima ballerina all’Opera di Parigi, a Matteo Colaninno, presidente dei Giovani industriali, da Carolina Kostner a Mario Biondi, da Luigi de Magistris, pubblico ministero a Catanzaro, a Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera dei Deputati. Come hanno fatto a sfondare? Quali condizioni sono state loro favorevoli e quali di ostacolo?
Queste, tra le altre, le domande a cui cerca di dare una risposta il noto giornalista, che ha festeggiato l’uscita del suo libro in una cena tra colleghi “rampanti”, da Mario Adinolfi, candidato alle primarie del Pd, a Valentina Bendicenti, noto volto di Sky Tg24.
Insomma, per uno che nello spettacolo è sempre accostato a un tv nazionalpopolare non mancano le occasioni per re-immergersi nei piani alti. E, soprattutto, affrontare altre tematiche, come il delitto Fortugno e la rivolta dei giovani di Locri contro la ‘ndrangheta, oggetto del suo precedente libro.
Un dilemma sorge spontaneo: si può essere impegnati anche se si intervista un pomeriggio sì e uno no Ela Weber?