Mezz’ora in più – Il mondo che verrà, quando la sartoria batte la manifattura industriale
Un prodotto giornalistico che da senso al concetto di informare del servizio pubblico radiotelevisivo
Se i giornali e i siti web oggi riportano le parole dell’ex Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini ospite ieri a Mezz’ora in più, a proposito delle polemiche politiche di questi giorni legate alla festa del 25 aprile che celebreremo domani, vale la pena fare un riflessione rispetto al programma televisivo che le ha ospitate. Il riferimento è a proprio a Mezz’ora in più, il talk show giornalistico che va in onda la domenica pomeriggio su Rai3 ed in replica la sera stessa, dopo la mezzanotte, condotto e diretto da Lucia Annunziata.
La riflessione che ci piace fare oggi non è per la verità direttamente legata alle parole di Fini, riportate dai giornali di oggi, in cui invita Fratelli d’Italia a dire chiaramente che ha chiuso con il fascismo, ma sull’essenza stessa di un appuntamento televisivo che da un senso al concetto di servizio pubblico radiotelevisivo. Quello cioè di informare il pubblico, dando conto delle diverse opinioni e possibilmente di affrontare anche temi ostici, magari relegati nelle pagine interne dei quotidiani, perchè meno “acchiappa lettori”.
Ci vogliamo dunque soffermare sulla parte del programma di Lucia Annunziata denominata “il mondo che verrà“. Nella puntata andata in onda ieri erano ospiti l’editorialista del Corriere della sera Federico Rampini, collegato dagli Stati Uniti d’America ed il sinologo Francesco Sisci, collegato dalla Cina. Il tema della puntata di ieri era il sorpasso demografico dell’India sulla Cina. Il paese asiatico infatti entro il prossimo mese di giugno si prepara a diventare il paese più popoloso del mondo, superando quindi la Cina di quasi tre milioni di persone. Cosi si legge nel rapporto sulla demografia mondiale appena diffuso dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione. L’India conterà una popolazione di 1.4286 miliardi di persone rispetto agli 1.4257 miliardi di abitanti della Cina.
Un tema apparentemente lontano dalle nostre “beghe di quartiere”, ma nella realtà delle cose centrale per la vita e la prospettiva di tutti, noi compresi. Nella mezz’ora de “il mondo che verrà” (e mai titolo fu più congeniale per questo tema) si è ragionato insieme a Rampini e Sisci, dei temi che riguardano questa notizia e che coinvolgono i due paesi in oggetto, compresi i loro rapporti con l’altra super potenza mondiale, ovvero gli Stati Uniti d’America, con ragionamenti anche sulla guerra in Ucraina, che ormai è assodato sia una cosa che va oltre i confini dello sfortunato popolo ucraino.
Mezz’ora in più, il mondo che verrà, oltre a farci ragionare su questi temi, grazie alla conduzione dell’ottima Lucia Annunziata, ci regala mezz’ora di autentica televisione di qualità, che da un senso al concetto di giornalismo e di approfondimento di un servizio pubblico radiotelevisivo. Il tutto inquadrato in un clima di autorevolezza di conduzione e di ospiti, in cui si respira la qualità di un lavoro di sartoria artigianale, lontano anni luce da manifatture industriali a batteria, volte solo a conquistare nuovi clienti, senza aver la dovuta cura rispetto alla confezione dell’abito.
Si ragiona di questi tempi in Rai di nomine, di palinsesti futuri o futuribili, ma al netto di tutto il giudizio su certi programmi non può e non dovrebbe essere stabilito su preconcetti, ma semplicemente basandosi sull’oggettività delle situazioni, che in programmi come quello di cui ci siamo soffermati qui, sono assolutamente evidenti agli occhi di tutti, dirigenti attuali e dirigenti futuribili.