Mercoledì comico: il cineshow Base Luna meglio delle Papi Girls di Saturday Night Live
Seppur con qualche giorno di ritardo, è d’uopo commentare l’operazione comicità, a cavallo tra RaiDue e Italia 1, nella seconda-terza serata di mercoledì scorso. Sul fronte degli ascolti, purtroppo, ha prevalso lo scempio di Saturday Nigt Live (800.000 11,78%) contro le belle promesse di Base Luna (che ha fatto solo 425.000 telespettatori e uno share
Seppur con qualche giorno di ritardo, è d’uopo commentare l’operazione comicità, a cavallo tra RaiDue e Italia 1, nella seconda-terza serata di mercoledì scorso. Sul fronte degli ascolti, purtroppo, ha prevalso lo scempio di Saturday Nigt Live (800.000 11,78%) contro le belle promesse di Base Luna (che ha fatto solo 425.000 telespettatori e uno share del 2,31%). Va detto, però, che il primo è andato in onda dalle 23.05 alle 23.45 e il secondo ha potuto lievitare in share grazie alla messa in onda a notte fonda (mezzanotte e mezza inoltrata) e con il traino delle Iene.
Analizziamoli singolarmente. Base Luna è l’ennesima creatura di Marco Giusti, colui che pervade il palinsesto di RaiDue con rubriche dal sapore cult-retrò, tra un occhio ai b-movies e un altro al vintage d’autore. Per intenderci, è il papà di Stracult che negli ultimi anni ha coniugato perle d’annata e contributi radical chic di personaggi contemporanei. A Giusti piace giocare con le identità come Ozpetek al cinema: con lui il rapper G-Max diventa un conduttore-caratterista (il classico ‘tipaccio’) e ospiti come Pannofino, Arisa e Tricarico contributors fuori dal mucchio.
Dal canto suo Base Luna non è un programma puramente comico, ma spalanca un immaginario visivamente interessante e con un sottotesto fortemente pensato. Specialmente l’ambientazione è azzeccata: un fantomatico bar che si trova sulla Luna e ammicca ai locali a luci rosse di Romanzo criminale, dalla fotografia psichedelica alle frequentazioni poco raccomandabili. Gli sketch diventano pretesto per una citazione cinematografica o per un videoclip di Vasco, nel solco di uno sperimentalismo coraggioso. Lo stesso cast è di tutto rispetto e con comici-garanzia come la Reggiani o Lillo.
Su Italia1, invece, va in onda un surrogato di un programma comico, talmente imbarazzante da sembrare la parodia di una situation comedy con le risatine paracule (Troppo frizzante di Boris docet). Il brutto, invece, è che ci credono sul serio. Trattasi di Saturday Night Live, lo storico marchio NBC che Italia 1 ha pensato non solo di preservare nel titolo pur nel passaggio al mercoledì, ma anche di trasformare in un lupanare catodico legalizzato.
Questo programma, sin dalla partenza, è una preda per molti disoccupati a caccia di facile reintegro in tv: basti pensare che Eleonoire Casalegno l’ha spuntata sulla conduzione dopo essersi strappata i capelli con Laura Freddi.
La lista di imbucati si spreca, dall’orfano di Saranno famosi, Box Game e soprattutto di Roberto Cenci Gigi Garretta all’ex gieffino in caduta libera Tommy Vee, passando per l’ex pupa Ludovica Leoni, l’ex coloradina Francesca Fioretti, l’ex gatta nera Ainett Stephens e l’ex valletta della Corrida Michela Coppa. Poi c’è Angela Sozio, confermata da più edizioni nonostante (o in virtù di?) la sua “mai negata” amicizia personale con il Presidente del Consiglio.
Insomma, col tramonto dei reality vip un programma come Saturday Night Live diventa un ufficio di ricollocamento ideale, per guadagnarsi la pagnotta senza fare troppo rumore. Perché una collocazione così in sordina evita qualsiasi scandalo da parte dell’opinione pubblica, rendendo l’operazione indolore. Se ci si fermasse soltanto a questo, ci troveremmo di fronte a un festino cheap pieno di vippetti belli e sistemati (commentare le squallide gag omofobe o da Bagaglino stantio è finanche superfluo).
Peccato che, come fa notare il collega Diego Odello di Mondoreality, a Saturday Night Live aleggino “figure misteriose che non riusciamo a collocare nello show e che non capiamo per quali meriti siano finite in tv e nei titoli di coda (ma non vengono citate sul sito o nei comunicati stampa)”. Trattasi di due Papi Girls balzate nelle recenti intercettazioni, il cui ruolo è quello di comparire:
“in qualche fotogramma e poco più: questo è l’apporto che danno al Saturday Night Live Aris Espinosa e Iris Berardi, due delle chiacchierate Papi Girls che fanno parte del cosiddetto Ruby Gate. Iris mostra un assegno nelle scene iniziali, mentre Aris, che non parla mai, si occupa di manicure (sketch al minuto 55.38 della seconda puntata), si muove dietro un bancone (e si unisce ai protagonisti dello sketch Belli da morire al minuto 51.38), si siede come commensale a tavola (sketch Ristogag 31.11)”.
Ecco perché, in ogni caso e anche se non fa “straridere”, meglio Base Luna tutta la vita.