Mentana difende la sua maratona: “C’è chi passa ore a guardare i reality, il nostro è reality della realtà”
Enrico Mentana difende in diretta la sua maratona Quirinale e la rappresenta come un Grande Fratello senza confessionale
Qualcuno forse inizia a chiedersi che senso abbia che le reti generaliste stravolgano il palinsesto per lasciare spazio a lunghi speciali dedicati all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica o, per meglio dire, alle trattative politiche che porteranno (nessuno sa con quali tempi) alla scelta del nuovo inquilino del Quirinale. Ore e ore di chiacchiere, di retroscena e di interviste a politici più o meno influenti (e intanto il pubblico a casa guarda altro). Nel corso della quarta ‘tappa’ della maratona su La7, Enrico Mentana ha fatto un discorso che sembra fornire una risposta a tali perplessità.
Il direttore del TgLa7, in onda quasi ininterrottamente da lunedì mattina, si è espresso tirando in ballo, decisamente non in maniera a-critica, i reality e gli spettatori degli stessi:
Voi direte perché tutto questo sforzo? Perché si elegge la figura di riferimento delle istituzioni e della politica italiana. Lo dico, non si offende nessuno… c’è gente che passa decina di ore a guardare de reality, questo è il reality della realtà, della politica e delle istituzioni italiane. È il talent per scegliere il Presidente della Repubblica. Volete metterla in questi termini, se siete dei telespettatori che seguono quelle cose? Qui non c’è il confessionale a differenza del Grande Fratello, quindi raramente sappiamo davvero come la pensano, ma cerchiamo di mettere insieme tutti gli indizi, che a volte si rivelano non veri.
Sarà un caso, ma poco meno di 13 anni fa, il 10 febbraio 2009, Mentana si dimise da direttore editoriale di Mediaset per protesta contro la decisione dell’azienda di Cologno Monzese di non cambiare la sua programmazione con finestre informative sulla morte di Eluana Englaro, mantenendo regolarmente in onda il Grande Fratello.