Melaverde non si smentisce: quella che abbiamo appena vista sarebbe potuta essere una replica e potremmo non essercene accorti, a conferma che il meccanismo narrativo non cambia e che lo stile resta identico a se stesso. O forse no.
Il ricorso allo split screen è ormai un marchio di fabbrica e fin qui pochi dubbi; Ellen Hidding e Edoardo Raspelli non si incrociano mai, ma ciascuno dei due racconta storie diverse, in luoghi diversi, solitamente del Nord Italia (e anche questo è ormai canonico).
Non ho potuto, però, fare a meno di notare che più che dei territori e dei prodotti si è parlato di persone, di storie ‘esemplari: da una parte quella del giovane Niccolò, che studia Lettere Moderne ed è campione di mungitura di vacche brune; dall’altra c’è quella di Valentina, studentessa di Zootecnia pronta ad ereditare l’allevamento di famiglia in Val d’Aosta. Storie di giovani e di aziende agricole, esempi di come si possa fare imprenditoria con quel che offre un territorio, senza sfruttarlo, ma anzi recuperandolo e riqualificandolo.
In pratica sono tutte storie d’amore per un territorio, per una razza animale, per un modo di vivere; tutte storie di rispetto per sé e per l’ambiente. Tutte storie talmente vere da sembrare fiction. Se sarà questa la linea ‘narrativa’ di Melaverde in questa sedicesima stagione alla fine verrà davvero la voglia di lasciare tutto, accendere il cervello finora ‘ammassato dietro a problemi (semi)inutili – spesso neanche nostri – e rimboccarsi le maniche. Non illudetevi, però, le braccia non bastano: come dimostra la storia di Ferdy ci vuole intelligenza e passione per creare una fattoria ‘multifunzione’.
In breve, la nuova stagione di Melaverde mi sembra la migliore risposta ai programmi tipo “quinta colonna”: invece di parlare (o di urlare), sarebbe bene tornare alla zappa…
Melaverde 2013-14, prima puntata in diretta su TvBlog
12.54 Ultimi minuti per tornare nel caseificio Vallet per conoscere il Salignun, una sorta di ricotta lavorata con spezie da mangiare con sfoglie di pasta di farina di frumento e per salutare Ferdy, che auspica la creazione di scuole per la salvaguardia dei territori, per coinvolgere anche ragazzi che non vogliono fare gli agricoltori ma che possono mettere la loro creatività al servizio della terra. Mah, le scuole sono inutili, meglio mettersi al lavoro direttamente se si hanno idee. E Ferdi è un ottimo esempio.
12.46 Comunque potrò vedere nella mia vita migliaia di puntate di Melaverde, ma non capirò mai la lavorazione del formaggio: cosa vuol dire che vengono messi dei fermenti ‘morbidi’ e non ‘forti’ e quando bisogna mettere il caglio? E come si fa a capire se un formaggio è ben stagionato? Pubblicità.
12.45 Lavorazione di piccole quantità, latte controllato alla fonte, attenzione ai vari passaggi sono sempre i segreti per un prodotto di qualità, di qualsiasi formaggio o prodotto si tratti. Intanto tornano le interviste in camice bianco.
12.40 L’ora di pranzo si avvicina e si parla di Fontina. Siamo nel caseificio della famiglia Vallet a scoprire i segreti del formaggio e della sua lavorazione.
12.38 Si torna in Val D’Aosta: Valentina racconta che le prime piantine le ha piantate il nonno: viene usato per insaporire le carni dei salumi e del lardo, insieme all’alloro, al ginepro e via così. Sembra facile, ma la richiesta è tanta e pulire il rosmarino non è facile: provate a sgranare tutti gli aghi. E bisogna anche conservarli bene, per non farli annerire.
12.34 Non immaginavo che si coltivasse rosmarino in Valle d’Aosta e che potesse essere una coltivazione primaria per un’azienda…
12.29 Ellen Hidding ci racconta invece la storia di Valentina, altra giovanissima come Niccolò, ma che ha scelto di studiare però Zootecnia, non lettere moderne. Nata tra gli animali, si prepara a raccogliere l’eredità del padre allevatore. A casa sua si allevano vacche e anche qualche capra, ma per ‘hobby’: le 20 capre di ‘famiglia’ producono latte per uso privato, non danno reddito. Valentina e il padre le allevano per passione e per le coccole. Ce ne sarà una di nome “Fiocco di Neve”? E a Pasqua che succede?
12.25 Ci sono i bagni a secco nella lana di pecora, i bagni di fieno… La figlia maggiore di Ferdi, ha preso una specializzazione triennale in estetica per aprire questo centro. Si distilla in casa anche gli olii essenziali e ha anche una linea di prodotti a base di latte di capra orobica. Fedy ha creato un impero, in fondo: eh sì, è davvero un esempio di imprenditoria multi-livello.
12.22 “Il futuro dell’allevamento e dell’agricolutura è la multifunzionalità”: questo è il segreto di Ferdy; basta grandissime aziende anti-economiche, bisogna puntare sulla sostenibilità e sulla differenziazione dell’offerta. C’è pure il centro benessere: tra fieno e latte autoctono è tutto guadagno.
12.18 Il mito split-screen di Melaverde ci riporta da Ferdy: ma quanto parla Raspelli? Ferdy cerca di spiegare tutto il lavoro che ha fatto e che fa continuamente per pulire i terreni scoscesi e il sottobosco su cui ha deciso di ‘installarsi’ venti anni fa. E ora ha creato una piccola azienda, praticamente autosufficiente: il fratello, per dire, crea i mobili per l’agriturismo. Con le capre orobiche, che brucano tutto, tiene pulito il terreno e fa un ottimo latte, le mucche brune so’ campionesse di mungitura e poi ci sono anche i cavalli avelignesi, amati dai bambini delle scuole.
12.08 Si torna in Val d’Aosta con Ellen Hidding per imparare a fare il Genepy, liquore d’erbe. E ci viene mostrato anche come fare un mohito al Genepy… uhm. Per riprenderci pubblicità.
12.06 Noto con piacere che dopo averci ucciso la salute con gli abbinamenti marmellate/miele con i formaggi (cosa che andava molto di moda una decina di anni fa) ora finalmente critici e gastronomi son tornati sui propri passi: i formaggi buoni vanno mangiati in purezza, sennò che formaggio è.
12.05 Piccolo spazio anche per il Formai de Mut della Val Brembana, ovvero il formaggio di monte: si ottiene dal latte delle mucche che hanno pascolato esclusivamente in montagna e nei tre mesi estivi. La famiglia di Ferdy ne produce una forma al giorno per tre mesi, solo 90 forme che vengono consumate in proprio e nell’agriturismo di famiglia.
12.03 Sappiate che Niccolò, il figlio di Ferdy, è il campione di mungitura di Orobica e quella che ci ha mostrato è la sua vacca migliore, non per fare torto alle altre, eh, ma è la sua campionessa. Ma attenzione, è diplomato allo scientifico e si è iscritto a Lettere Moderne. Lui dice che gli studi umanistici lo aiutano a cpaire la natura, io mi domando perché non risparmi i soldi dell’iscrizione: ha una ricchezza a disposizione e l’allevamento non tradisce (non più di una graduatoria).
11.56 Ferdinando Quatteroni è il protagonista della “semplice e chiara” storia di agricolutra raccontata da Raspelli nella Val Brembana. Lui e la sua famiglia. E si parte proprio dal figlio minore alle prese con la mungitura rigorosamente a mano perché l’elettricità non c’è. Ma si veste sempre così, tipo Peter, o è un’esigenza tv?
11.54 Si parte: Ellen Hidding non ha voce (povera) ma cerca di riprendersi con un caffè Valdostano, da bere nella tradizionale Coppa dell’Amicizia. La si fa girare insomma. Di cosa parlerà la sua puntata? Di tutto quello che vi abbiamo anticipato ieri.
11.50 Anzi no, ultime battute sulle proprietà organolettiche del bergamotto che abbassa anche il colesterolo…
11.46 Si parte: dopo la pubblicità primo appuntamento della 16ma stagione di Melaverde. Beh, un po’ di aria di campagna serve sempre in tv.
11.28 In attesa della prima puntata della nuova stagione, Ellen Hidding ci porta in Calabria alla scoperta del bergamotto. Son scesi a sud.
Melaverde inaugura la sua sedicesima stagione oggi, domenica 15 settembre, su Canale 5 a partire dalle 11.50 e noi siamo pronti a seguire questa prima puntata live su TvBlog. Partito su Rete 4, dove è nato nel 1988, il programma può ormai contare su una solida coppia di conduttori, composta dal critico gastronomico Edoardo Raspelli e dalla spigliata Ellen Hidding, da molti teneramente amata come ‘l’olandesina della Gialappa’s Band’ nonostante i tanti anni ormai trascorsi tra allevamenti, fattorie e aziende alimentari in giro per l’Italia.
La formula, che ‘ricorda’ (appena appena, eh) quella di Linea Verde, non cambia neanche in questa nuova stagione che parte con una puntata che si ‘dipana’ tra la Valle d’Aosta e la Val Brembana.
A guidarci attraverso le chicche aostane ci pensa Ellen, già pronta a farci conoscere la Fontina DOP del caseificio dei Vallet, dove la giovane Valentina ha deciso di portare avanti la quarantennale attività di famiglia (neanche tanto poi, eh). Tra le specialità dei Vallet anche il Genepy, liquore ottenuto da un‘erba spontanea di montagna (e a me viene in mente Heidi).
Edoardo Raspelli si spinge più a ‘sud’, nel comune di Lenna, in alta Val Brembana, per conoscere Ferdy, un giovane agricoltore che con la famiglia ha fatto ‘rifiorire’ la montagna dedicandosi a un’agricoltura mirata per il recupero e la salvaguardia di un territorio abbandonato. Conosceremo le sue 10 vacche di razza bruna alpina e le sue capre Orobiche, con le quali non solo produce un ottimo formaggio, ma è riuscito anche a riqualificare i terreni di pascolo (e qui mi sovviene il nonno di Heidi). Il tutto si è trasformato in un’attività di famiglia, che contempla anche un agriturismo e un centro benessere che fa di lana, latte e fieno alcuni degli ingredienti di punta dei trattamenti.
La linea narrativa di quest’anno, quindi, sembra puntare su storie esemplari di piccola imprenditoria ‘contadina’: in un sistema economico che sta rischiando il collasso meglio dedicarsi alla terra, soprattutto quella del Nord Italia, location prediletta per le storie di Melaverde.
Questa dunque, la traccia della prima puntata di Melaverde 2013-2014 che seguiremo a breve in diretta qui su TvBlog. A dopo.