Megaloman, il supereroe tokusatsu (in onda su Man-ga)
Megaloman il supereroe con tuta rossa e capigliatura bianca che ha segnato la nostra infanzia.
Mi è capitato di vederlo su Man-ga ieri sera (intorno alle 22.30), e sono rimasta folgorata. Parlo di Megaloman (Megarou Man – Hono o no Senshi) l’eroe tokusatsu (genere di telefilm giapponesi con eroi in costume) più famoso in Italia.
Il gigantesco eroe è il protagonista molto amato di un telefilm di mostri (kaiju), anche se non è stato il primo ad arrivare sulla tv nostrana. Come dimenticare il telefilm creato da Tetsu Kariya nel corso del quale grazie ai mitici braccialetti-Megalon, il protagonista si trasformava nel guerriero Megaloman e combatteva i mostri diabolici per proteggere il pianeta Terra?
Il telefilm trasmesso per la prima volta su Fuji tv nel 1979, segue il sottogenere sci-fi tracciato da “Ultraman” del 1966, con personaggi che si trasformano in supereroi giganteschi (Megaloman è alto 150 metri). Takashi Shishido, un ragazzo proveniente dal pianeta Rosetta che viene invaso da Capitan Delitto fugge assieme alla madre e si rifugia sulla Terra. Sulla Terra anni dopo si iscriverà ad una scuola di arti marziali e verrà ingaggiato per difendere il pianeta. Un’altra particolarità che me lo ricorda in maniera nitida è la versione italiana della sigla, il tormentone (che trovate qui) dei Megalosingers.
Anche la maschera di Megaloman con i capelli bianchi con cui lanciava la “fiamma di megalopoli” (enorme scarica di energia) da una testa piuttosto sproporzionata rispetto al corpo e gli occhi gialli che si illuminavano la notte, sono elementi riconoscibili e hanno segnato molti pomeriggi passati davanti alla tv dei ragazzini dell’epoca.
Io ero la più grande e non avevo fratelli maggiori con cui vedere il telefilm ma gli episodi (31 trasmessi in Italia, dei 33 prodotti) mi entusiasmarono da subito senza essere instradata da nessuno. Certo le trame erano banalotte, le storie ripetitive e riguardarle oggi fanno un po’ tenerezza, ma lo scopo era far combattere il nostro eroe con qualche mostro gigantesco, e il lavoro “artigianale” che c’era dietro era notevole. Nonostante le scenografie di cartapesta, i mostri di plastica e gli effetti speciali sempliciotti, la serie giapponese ha segnato un’epoca.
Se vi piace (ditemi che ne pensate nel sondaggio), appuntatevi che domenica prossima 18 marzo, andrà in onda il terzo e quarto episodio della serie.