Mediaset strapaga Bonolis, Scotti e De Filippi perché i Chiambretti e i Luca e Paolo non sono star? Greggio in calo
A Mediaset non ci sono più stelle di nuova generazione. Ecco i cachet quasi intoccabili degli artisti storici, pubblicati su Italia Oggi
Houston, abbiamo un problema. A denunciarlo magistralmente è Claudio Plazzotta su Italia Oggi, in un articolo uscito ieri dall’apertura pazzesca: “Mediaset non è riuscita a costruire nuove star della tv negli ultimi dieci anni. E alla fine i soliti noti, ovvero Gerry Scotti, Maria De Filippi, Ezio Greggio e Paolo Bonolis, pur in una politica di spending review, continuano a portare a casa contratti principeschi”.
Il giornalista in questione non ha tutti i torti. Prosegue sottolineando che Mediaset ha continuato a scommettere su Piero Chiambretti, ma con risultati scarsi. Ci ha provato con Flavio Insinna considerandolo l’erede di Corrado e poi l’ha fatto tornare in Rai. E con Enrico Brignano, che però non decolla mai come mattatore, funzionando solo nelle ospitate.
Claudio Bisio si è perso per strada ed è finito anche lui a Sky, mentre Luca e Paolo non si sono mai emancipati dai successi di nicchia di Camera Cafè e Le Iene, visto che su Canale5 i loro Scherzi a parte e Giass non sono andati bene.
Sempre Plazzotta ricorda che Italia1 non è più fucina di talenti, visto che effettivamente i test alla conduzione di Alessandro Gassman e Luca Argentero non hanno pagato. E poi, ancora, “Federica Panicucci e Teo Mammucari sembrano aver già dato il meglio, Enrico Papi si è perso, e le uniche certezze di peso sono rappresentate da Barbara D’Urso, Alessia Marcuzzi e Michelle Hunziker”.
Così, a fare la vera differenza con i pubblicitari, restano loro “Scotti, Bonolis, Greggio, De Filippi. Tutta gente che continua a viaggiare nell’ordine di alcuni milioni di euro all’anno, pur con rinnovi contrattuali al ribasso. D’altronde, con che coraggio si può andare a toccare Striscia la notizia e il suo conduttore più carismatico, quando all’orizzonte non si vedono talenti all’altezza?”.
Il problema nel caso di Greggio (che dal 2009 al 2013 ha guadagnato 23 milioni di euro, per lavorare pochi mesi all’anno), è che Mediaset ha smesso di finanziargli le attività accessorie a Striscia, come le miniserie, che costituivano un benefit contrattuale per “accontentare le pretese economiche del comico”. Difficilmente, inoltre, acquisterà i diritti dei film girati da Ezino negli Usa.
Quanto ai contratti pubblicitari con grandi marchi, il buon Plazzotta fa notare che Enel ha scelto Cattelan, Tim Pif e Tre Mika. “Nessuno di questi lavora sui canali di Mediaset. Un motivo ci sarà”.