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Mediaset: Nuova bocciatura del Tribunale per le pretese sugli spot di Sky

La Prima sezione civile del Tribunale di Milano ha nuovamente bocciato le pretese di Sky sulla questione dei suoi spot che Mediaset si rifiuterebbe di mandare in onda sulle tre reti generaliste. Tutto era iniziato il 16 settembre dello scorso anno, quando Sky Italia aveva denunciato una presunta violazione dell’articolo 82 del norme europee sulla

pubblicato 17 Febbraio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 18:25


La Prima sezione civile del Tribunale di Milano ha nuovamente bocciato le pretese di Sky sulla questione dei suoi spot che Mediaset si rifiuterebbe di mandare in onda sulle tre reti generaliste. Tutto era iniziato il 16 settembre dello scorso anno, quando Sky Italia aveva denunciato una presunta violazione dell’articolo 82 del norme europee sulla concorrenza , il 26 ottobre la prima risposta del Tribunale aveva bocciato tutte le pretese di Sky, ma conteneva un passaggio sulla base del quale i legali della pay tv di Murdoch avevano presentato un nuovo ricorso.

Il passaggio faceva riferimento all’obbligo da parte di Publitalia di non opporre “rifiuti pregiudiziali” a campagne pubblicitarie di Sky Italia per avvantaggiare l’offerta Mediaset Premium. Oggi, l’ennesima pronuncia, che dovrebbe definitivamente chiudere la questione. Pare che Mediaset abbia dimostrato, in modo anche piuttosto semplice, che non vi siano in campo rifiuti pregiudiziali anche dopo aver incassato il via libera di Sky per spot di Mediaset Premium sui propri canali.

Quello che segue è il comunicato stampa di Mediaset di pochi minuti fa:

La Prima sezione civile del Tribunale di Milano ha emesso il 16 febbraio 2010 un’ordinanza che respinge le richieste di Sky contro Mediaset in materia pubblicitaria.

Sky aveva chiesto al Tribunale di Milano di obbligare Mediaset a fornire spazi pubblicitari all’emittente satellitare, interpretando in tal senso una precedente ordinanza emessa il 26 ottobre 2009.

Il Tribunale di Milano ha respinto le domande di Sky affermando, tra le altre cose, che un ordine di questo tipo costituirebbe una “inammissibile ingerenza del giudice nella sfera riservata alla libera contrattazione delle parti”.

Anche Sky ha dovuto quindi prendere atto che i Tribunali non sono luoghi dove si conducono trattative commerciali e dove una parte, in assenza di contratto, può imporre all’altra richieste unilaterali.

L’ordinanza emessa oggi conferma una volta di più, e in modo autorevolissimo, che Mediaset ha sempre operato secondo la prassi naturale delle trattative commerciali nei confronti di tutti i suoi partner pubblicitari, Sky compresa.

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