Mediaset contro Sky e Google, Confalonieri: “Non possiamo competere con altri operatori monopolisti della propria piattaforma”
Confalonieri non esclude l’alleanza di Mediaset con Telecom
Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, durante l’audizione alla commissione Trasporti della Camera sulla Indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici che si è tenuta ieri ha tuonato contro Sky e i colossi di Internet, facendo notare che “facciamo i delfini in una vasca di squali”:
Come si fa a competere, limitati da vincoli, con altri operatori televisivi, che sono liberi di rimanere monopolisti della propria piattaforma e si parano dietro a una presunta abbondanza di risorse infrastrutturali?
Il numero uno del Biscione, che poche settimane fa aveva di fatto trovato un accordo con la pay tv di Murdoch per i diritti tv della Serie A di calcio dopo tante polemiche, ha spiegato che “non siamo qui in Parlamento a chiedere vincoli alla concorrenza o barriere protezionistiche, ma certamente rivendichiamo il diritto a un ambito concorrenziale equo, il sempre citato e mai attuato level playing field nel mercato dei media. Quello che invece rifiutiamo, perché è contro la concorrenza, è rimanere l’unica attività rigorosamente regolata a confronto di una prateria libera da vincoli, che è quella dove prosperano gli operatori globali di Internet”, con riferimento appunto a Google, accusata di ‘scippare’ i contenuti originali dei broadcaster.
A Sky di fatto Mediaset ‘rimprovera’ i 26 transponder, che corrispondono a tre volte la banda di tutto il digitale terrestre. Confalonieri ha precisato, a nome di Mediaset, che “non abbiamo alcun timore di un futuro digitale in cui Internet sia diffuso a tutti i cittadini del mondo e siamo pronti a competere con gli Over The Top”:
Siamo essenzialmente produttori e organizzatori di contenuti, editori di offerte video; tutte le piattaforme sono per noi mezzi per raggiungere il nostro pubblico, dove il pubblico vive e ci vuole presenti. Ma vogliamo giocare tutti allo stesso gioco e con regole condivise.
Dopo aver auspicato “norme poco intrusive, leggere, di principio capaci di garantire il rispetto dei diritti fondamentali e dei principi generali dell’ordinamento”, Confalonieri ha detto che per Mediaset “andrebbe benissimo passare ad un sistema con pochi punti fermi riconosciuti, un sistema a livello europeo, vista la presenza di operatori a livello globale”.
In merito alle strategie future dell’azienda, Confalonieri ha detto che la “possibilità di fare alleanze fra Telecom e broadcaster è nelle cose”; a proposito del presidente di Telefonica, Cesar Alierta, che ha comprato il 10% di Mediaset Premium per 100 milioni di euro:
Quel 10% di Alierta ci fa comodo, che sia dentro e che possa essere un alleato nella nostra strategia comunque c’è di rivolgerci sempre di più all’esterno e di espandere il nostro raggio azione, poi vedremo cosa si potrà fare. Certo deve cambiare un po’ il periodo economico, perché se i consumi sono quelli che sono e quindi gli incassi pubblicitari restano così depressi non c’è tanta possibilità di investire su un contenuto o un altro ma si fa solo un’attività di normale amministrazione, non certamente di ampie visioni per il futuro.
E in questo senso i dati Agcom diffusi ieri danno ragione a Confalonieri.
In chiusura da segnalare che Confalonieri ha svelato che Premium nel 2013 ha realizzato 652 milioni di ricavi, 552 dei quali da abbonamenti e pacchetti.