Media Educational
La televisione è probabilmente il mezzo di comunicazione più diffuso e invasivo che sia mai esistito: tutti la guardano, tutti ne parlano, molti vorrebbero farla e ancora di più vorrebbero comparire in video ed essere guardati da milioni di altre persone. Eppure nessuno spiega alla gente (soprattutto ai bambini e ai ragazzi delle scuole) come
La televisione è probabilmente il mezzo di comunicazione più diffuso e invasivo che sia mai esistito: tutti la guardano, tutti ne parlano, molti vorrebbero farla e ancora di più vorrebbero comparire in video ed essere guardati da milioni di altre persone. Eppure nessuno spiega alla gente (soprattutto ai bambini e ai ragazzi delle scuole) come funzioni, come si costruisca e quali siano effettivamente i vantaggi e le trappole del linguaggio televisivo e del suo modello allocutorio di comunicazione, nell’ingenua convinzione (per non pensar male e ipotizzare una deliberata scelta politica) che essendo un flusso d’immagini con l’illusione della realtà, sia una cosa quasi naturale, che fa parte del nostro quotidiano fin da quando siamo in fasce e che quindi non sia necessario spiegarla. Per quel che mi riguarda, penso invece che sarebbe molto utile che la scuola dedicasse almeno un po’ del suo tempo allo studio della comunicazione televisiva, invece che occuparsi solo della lingua parlata e scritta (che tra l’altro è ormai molto influenzata dai modelli televisivi). E allora mi pare interessante segnalare l’iniziativa “Media Educational“, un progetto dell’osservatorio giornalistico Media Watch, che si propone di diffondere una certa consapevolezza dei media tra gli studenti delle scuole superiori, tramite analisi e discussioni con i ragazzi e gli insegnanti di tutto quanto ogni giorno passi attraverso i milioni di tubi catodici accesi nelle nostre case. Il progetto partirà in alcune scuole di Treviso, ma è speranza dei promotori riuscire a diffonderlo in tutta Italia.