Home Amici di Maria De Filippi McLuhan direbbe di Amici: “Il vero prodotto che ha sempre voluto vendere è se stesso”

McLuhan direbbe di Amici: “Il vero prodotto che ha sempre voluto vendere è se stesso”

Nel programma della De Filippi dilaga la pubblicità

pubblicato 26 Novembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 01:38

Amici – Freddy e Rocchetta, quando la marchetta è in bella vista




Questo post vuole denunciare l’uso indebito della marketta in tv, a sua volta, con una marketta: d’altra parte è un circolo vizioso e in questo caso spero di contare sulla buona fede del lettore, che riconosca la qualità della seguente proposta.

Se permettete, allora, vorrei segnalarvi l’ennesima perla editoriale partorita da Linkla collana di Idee per la televisione targata Rti. Perché la marketta sembri meno indecente, potrei dirvi che comunque i loro libri sono “soprattutto” per intenditori, anche solo per il prezzo di copertina. Oppure essere tanto demagogico da chiedermi, insieme a voi, come sia possibile che Mediaset finanzi temi di ricerca sulla tivvù in chiave accademica per poi produrre i programmi che vediamo.

Tornando alla marketta nuda e cruda, per il centenario della nascita di McLuhan, assurto a guru della filosofia sui media, è stato realizzato un intero volume che ne offre un ritratto più ampio, rispetto ai soliti slogan random come “il mezzo è il messaggio” o “villaggio globale”.

Rispetto ai volumi precedenti qui c’è un livello di citazionismo e di substrato culturale molto più complesso, che dimostra come anche lo studio dei media non possa prescindere dal classicismo di Eliot o dalla storia dei caratteri a stampa targati Gutenberg. Vi risparmio i contenuti del libro in sé per cercare di attualizzarveli dopo il salto, in base a quanto abbiamo visto oggi ad Amici.
In uno dei saggi più interessanti della monografia su Mc Luhan, a cura di Stefano Bartezzaghi, si legge:

Eliot torna utile anche parlando di tv

“Eliot aveva detto che il poeta si serve del significato come un ladro si serve del pezzo di carne che lancia al cane per distrarlo mentre la casa viene svaligiata. Secondo McLuhan i media fanno lo stesso con il contenuto. Pensare che i media trasmettano innanzitutto messaggi è come pensare che la funzione dei ladri sia quella di cibare i nostri cani”.

Proseguendo:

“Che il medium sia il messaggio non stupisce più nessuno che non desideri specificamente esserne stupito. Nell foto di un vip sulla pagina di un rotocalco non sarebbe tanto facile distinguere il canale e il messaggio, secondo la vecchia terminologia: ‘prodotto’ è il nome sia dell’articolo pubblicizzato, sia del programma tv all’interno del quale viene pubblicizzato, sia dello spot pubblicitario”.

Per McLuhan la pubblicità non è mai stata occulta

McLuhan in primis, in una registrazione tv datata 1966 – lui odiava la televisione ma ci andava perché non la snobbava né sottovalutava – dichiarò:

“In futuro la pubblicità dei prodotti finirà per rimpiazzare i prodotti stessi. Trarremo piacere dal consumo informazionale della pubblicità e non dai prodotti, che del resto non sono che semplici numeri in un colossale database”.

Ad Amici product placement a go go

Le sue parole mi sono ritornate in mente guardando Amici oggi, tra le tutine Deha dei ragazzi, la Maionchi e Zerbi che giocherellavano con le bottiglie Rocchetta perché si vedesse il marchio e Garrison e Cannito che litigavano sfoggiando lo stesso brand Freddy, a sua volta sponsor di riferimento, insieme a Tezenis, per il target della trasmissione.

Un tempo si sarebbe parlato di pubblicità occulta – l’Antitrust prese di mira qualche edizione fa Steve La Chance e Luca Jurman accusandoli di fare da testimonial a marche note – oggi invece domina il product placement, ovvero l’integrazione della marca nel programma.

Una produzione come Amici, insomma, vede ciascun componente del cast sposare la filosofia dei suoi brand, come se fare l’insegnante fosse solo un pretesto e la stessa professionalità di ognuno venisse messa totalmente a servizio dell’indotto commerciale.

Si può fare pubblicità e didattica insieme?

Anche noi, direte, abbiamo i banner pubblicitari qui a destra. Ma il punto è un altro: una funzione didattica e la sanzione sul talento altrui, con tutta la responsabilità etica che comporta, non sono il nostro mestiere.

In questo senso ti chiedi se una come Alessandra Amoroso non sia nata un po’ per caso, mentre il vero prodotto che Amici ha sempre voluto vendere è se stesso.

Ma, d’altronde, è in buona compagnia con Sfide di condominio – un programma una marketta dell’XBox – o la Parodi che è l’ininterrotta testimonial de I Menù di Benedetta nelle sue infinite rubriche…

Con la differenza che ad Amici si vende pubblicità anche infrangendo dei sogni, come quello del ballerino Sergio quest’oggi.

Amici di Maria De Filippi