Home Boss in Incognito Max Giusti a TvBlog: “Le nuove puntate di Boss in Incognito, gli ascolti di Fake Show e la tv che non è più una gabbia”

Max Giusti a TvBlog: “Le nuove puntate di Boss in Incognito, gli ascolti di Fake Show e la tv che non è più una gabbia”

Max Giusti, intervista a TvBlog per la nuova edizione di Boss in incognito: “È ormai un classico di Rai2”. E su Fake Show, ascolti e Sanremo…

4 Marzo 2024 07:55

Max Giusti, stasera torna il suo Boss in incognito, in prima serata su Rai2. Tre nuove puntate per quello che ormai è un classico televisivo?

Sì, è un appuntamento da non perdere, un programma strutturato per il pubblico e per me. Vorrei registrare più puntate, perché è molto faticoso, la fase di trucco che può durare anche tre ore. Il momento della verità, quella parte finale, è un meccanismo ricco di emozioni forti. Nella seconda puntata ci sarà anche una clamorosa sbroccata di una persona, siamo rimasti tutti di stucco, per fortuna siamo riusciti a registrarla.

Anche in questi nuovi appuntamenti non mancherà però il lieto fine.

Sì, c’è sempre; questa è una differenza netta rispetto alla versione americana del format dove addirittura può essere licenziato qualcuno. Qui già immagino l’intervento di Cgil, Cisl e Uil… (ride, Ndr).

Come nelle scorse edizioni si camufferà e andrà in incognito anche lei?

Sì, stavolta sarò più vecchio, per non farmi riconoscere. È questa la difficoltà principale, nella scorsa edizione è capitato che ci scoprissero, questo mi ha un po’ preoccupato. Quando accade bisogna assolutamente raccontarlo, perché tutto deve essere vero. Ho lavorato più sugli occhi, con dei tiranti, per avere tratti orientali.

Ci saranno novità?

Nessuna. Però la tipologia di azienda talvolta suggerisce narrazioni diverse: nella prima puntata siamo alle prese con L’Antica Pizzeria da Michele in the world, storica pizzeria nata 150 anni fa nel cuore pulsante di Napoli e che ha saputo conquistare tutto il mondo; quindi non entreremo in uno stabilimento, in una fabbrica come tradizionalmente si intende, ma in tre ristoranti diversi. Nella seconda abbiamo raccontato un’azienda leader nella raccolta e trasformazione dei tartufi, quindi trascorreremo molto tempo all’aria aperta.

L’azienda che la affascina e che vorrebbe conoscere da vicino?

Stellantis, Fiat, Pirelli… le grandissime aziende. Per fare Boss in incognito bisogna trovare amministratori delegati o presidenti che si vogliano mettere molto in gioco e che siano disposti a riservare tempo alle registrazioni. Non è facile.

Le aziende che lavorano nel campo del tech e dei social non la stuzzicano?

Il settore mi interessa, ma è quasi impossibile farlo se i dipendenti lavorano da remoto e non in un luogo fisico. E poi sale la possibilità di essere riconosciuti: se entro in una pizzeria, so che il pizzaiolo la sera fa la pizza, mentre chi lavora in altri ambiti può essere più agevolato nella scoperta del camuffamento. La cosa fondamentale per la riuscita di Boss in incognito è un’altra.

Prego.

Le storie. Se vado in una fabbrica in cui i lavoratori guadagnano minimo 3500 euro al mese e stanno bene da tutti i punti di vista, molto probabilmente non riesco a tirar fuori una narrazione così interessante, perché anche la fase della gratificazione – quando viene concesso lo scatto professionale, godo come un pazzo – non funziona fino in fondo. Il momento più emozionante resta quello dello svelamento: quando registriamo quella parte, tutti in regia -dico tutti – piangono.

Poco più di un anno fa, in un’intervista a TvBlog, disse: “Boss in Incognito non mi basta, vorrei fare altro“. ‘Altro’ è arrivato: a settembre 2023 ha condotto Fake Show, ma non è andata bene, media sotto il 4% di share.

L’idea di Fake Show risale a un anno fa circa, a maggio registrammo una puntata pilota. La richiesta era fare un programma di ‘atmosfera’, in stile Boomerissima e Stasera tutto è possibile. Tutto bene, pensiamo: “Magari lo testiamo tra fine maggio e inizio giugno, qualche puntata a fine stagione”. E invece a metà giugno mi comunicano che Fake Show avrebbe aperto la nuova stagione di Rai2. Chiedo: “Cosa c’è in onda su Rai1 in quel periodo?“. Mi rispondono: “Imma Tataranni“. Cavolo, un programma sperimentale contro una fiction da 27% di share, che peraltro chiude a mezzanotte, impedendo agli altri di salire nello share! Se Fake Show fosse andato in onda in una serata meno controprogrammata, per esempio il martedì, sarei stato più contento. L’ho trovato un programma con dei limiti, certo, ma assolutamente degno. Era un titolo sperimentale. Ma se apri la stagione televisiva non puoi sperimentare. Il palinsesto ha deciso di piazzarlo là, io che dovevo fare? In un’altra serata non avrebbe fatto l’11%, ma avrebbe avuto una media di ascolti normale, che gli avrebbe garantito la riconferma.

La informo che Boss in incognito parte stasera ‘contro’ la prima puntata della nuova stagione de Le indagini di Lolita Lobosco…

Boss in incognito è un titolo più strutturato, dà più garanzie. Ma Lolita Lobosco viaggia sul 27% di share. Ecco, diciamo che ultimamente non mi butta proprio benissimo e che il palinsesto con me non è stato poi così benevolo. Chiedo un Santo al Palinsesto! (ride, Ndr)

Alla direzione attualmente c’è Stefano Coletta.

San Coletta, salvaci! Chiedo più clemenza (ride, Ndr)

Fake Show non avrà una seconda stagione.

Ma Endemol Shine Italy, che lo produce, lo sta vendendo in Sudamerica. Una seconda edizione avrebbe permesso di cambiare e migliorare alcuni aspetti, ma la televisione moderna impone dei ritmi diversi.

Max Giusti, con Fake Show si è bruciato un’occasione?

Sì e no. Sì, perché avrei dovuto aspettare, nella seconda parte della stagione ci sarebbe stato più spazio, e perché so che prima che mi ridiano un’altra occasione passerà del tempo. No, perché mi sono rotto le scatole di stare male e di rimuginare sulle cose. Non mi va. In passato mi è successo, ora non lo faccio più. Io sono quello a cui tolsero Affari tuoi dopo la stagione di maggior successo e nessuno ne parlò.

All’epoca come visse quella situazione?

Me ne andai a casa… la televisione non è mia. Se mi chiamano a lavorare, lavoro, se no, me ne sto a casa.

Le nuove puntate di Boss in incognito che ascolti faranno?

Non credo sarà l’edizione dei record, perché la serata è troppo difficile. L’11% di share ottenuto due anni fa non sarà replicabile. Credo faremo il 5-6% di share. Il 7-7.5% per me è impossibile. A seconda del risultato cambierà la considerazione verso di me. A 55 anni ormai ho capito come funziona: una cosa la puoi fare bene o male, ma se ha successo, quella cosa avrà sicuramente un seguito.

Ok, ma quindi il suo futuro in Rai qual è?

Dopo questo ciclo di Boss in incognito, parlerò con la dirigenza. Senza ansia, da parte di nessuno. Sa, io ho una grande fortuna.

Quale?

Di fare tante cose. Il 28 marzo esce il film Dicono di te, ambientato nel mondo della televisione, in cui recito e di cui ho scritto la sceneggiatura; tra una settimana inizierò a doppiare Cattivissimo Me 4; giovedì prossimo partirò col tour in teatro di Bollicine, uno spettacolo che è una sfida a tutti i colleghi che sostengono che a causa del politicamente corretto non si possa più ridere. Ormai non vedo più la tv come una gabbia, per me non è un fine, ma un mezzo. Questo mi ha salvato. Adesso faccio l’artista. Ho capito che in tv troppi fattori non dipendono da me.

Di cosa ha voglia in questo periodo?

Di tornare a fare i personaggi. Quelli storici, ma anche alcuni nuovi: il mondo civile, politico e dello sport mi stanno dando un sacco di spunti. Qualcosa ora me lo invento.

Per il Festival di Sanremo 2025 c’è un posto libero…

Sono stato il primo ad auto-candidarmi alcuni anni fa e lo faccio nuovamente adesso. Vorrei che TvBlog mi scegliesse come candidato ufficiale (ride, Ndr). A parte le battute, io non vedo l’ora che Sanremo torni ad essere qualcosa di normale. Ora è il crocevia della televisione, della musica, della politica…. Troppa roba! Rimpiango i Festival con i cantanti in playback, quelli degli anni Novanta… Adesso è tutto troppo concentrato, Sanremo è diventato la fiera dei manager e degli accompagnatori. Troppa attenzione, troppo stress per chi lo fa! Ormai Sanremo è l’unico programma televisivo dove ci sono i soldi, l’unico in cui il mondo dell’intrattenimento televisivo è sotto la lente di ingrandimento.

Sta criticando Amadeus?

Assolutamente no, anzi. Dico solo che servirebbe una distribuzione più equa delle risorse. Vorrei una dimensione più umana, più festivaliera. Si è sempre parlato di Sanremo, ma mai così tanto, addirittura le interrogazioni parlamentari… Dai, ragazzi, un po’ meno!

Diceva prima: si può far ridere anche in tempi di politicamente corretto imperante.

Sì. Si può far ridere anche senza offendere una percentuale della platea. Il mondo è cambiato, bisogna adattarsi e andare avanti.

Boss in incognito, che Max Giusti conduce dal 2020, è prodotto in collaborazione con Endemol Shine Italy, basato sul format Undercover Boss creato da Studio Lambert e licenziato da All3media International Limited. Il programma è sritto da Francesca Picozza (capo progetto), Maria Grazia Giacente, Giuliano Rinaldi e Valerio Trapasso. La regia è di Alberto Di Pasquale.

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