Max Giusti a TvBlog: “Condurrei ancora Affari Tuoi e con Stasera è la tua sera regalerò sogni artistici alla gente”
Ancora una manciata di puntate ed “Affari tuoi” si congederà dai suoi telespettatori, dopo aver portato a casa una media nel mese di febbraio di oltre 6 milioni di audience con uno share del 23%. Con Affari tuoi si congeda dal pubblico dell’access time anche il suo conduttore Max Giusti oggi ospite oggi di TvBlog.
Ancora una manciata di puntate ed “Affari tuoi” si congederà dai suoi telespettatori, dopo aver portato a casa una media nel mese di febbraio di oltre 6 milioni di audience con uno share del 23%. Con Affari tuoi si congeda dal pubblico dell’access time anche il suo conduttore Max Giusti oggi ospite oggi di TvBlog. Con lui parleremo del passato, del presente e del futuro del game di RaiUno ma anche del suo nuovo impegno professionale dal prossimo 25 marzo sulla prima rete Rai con il varietà “Stasera è la tua sera”. Buona lettura.
Vai in onda 7 giorni su 7 quindi ogni mattina sei giudicato dai famigerati numerini dell’auditel, ti chiedo quindi come ti poni di fronte a queste cose?
Sono molto interessanti, ma secondo me più che a noi che confezioniamo lo spettacolo si rivolgono agli strateghi del marketing. Anche perché alla fine ogni smorfia, ogni battuta, se pensiamo ai numerini auditel, va a finire che la facciamo non per quello che ci sembra giusto artisticamente ma perché poi andiamo a vedere come è andata la curva. Sono cose che giustamente servono, ma per quello che mi riguarda voglio e cerco di difendermi da questa cosa. La cosa che più conta per me è la questione artistica, non voglio assolutamente fingere per alzare di qualche punto lo share.
Quindi niente ansia per questo giudizio inappellabile di tutte le mattine?
Io sono pagato bene, ma non abbastanza per stare li tutti i giorni a guardare le curve se salgono oppure scendono, sarebbe davvero una vita d’inferno. Però credo sia giusto mostrarle, anche perché poi in realtà tvblog mostrando le curve, smaschera quella che è l’ipocrisa della televisione e cioè che al giorno d’oggi, almeno per le reti più importanti, è fatta dagli investitori pubblicitari. Quindi noi possiamo aver fatto tutta la gavetta del mondo, gli spettacoli più belli, ma se siamo controprogrammati o se una cosa funziona meno bene in quel dato momento ecco che siamo fregati. Noi siamo lì, a cavallo di quelle curve e siamo la scusante di un intrattenimento che serve a vendere.
Con Affari tuoi, pur andando in onda contro una corazzata chiamata Striscia la notizia, fai ottimi ascolti, spesso e volentieri ancora più alti di quello che poi segue sulla tua stessa rete. Sei soddisfatto di come vanno le cose?
Con Affari tuoi, pur andando in onda contro una corazzata chiamata Striscia la notizia, fai ottimi ascolti, spesso e volentieri ancora più alti di quello che poi segue sulla tua stessa rete. Sei soddisfatto di come vanno le cose?
Io credo che Affari tuoi fa davvero degli ottimi ascolti, soprattutto dal nuovo anno, anche perché stiamo facendo dei piccoli cambiamenti in corso d’opera cercando di farlo diventare ancora più leggero. Se c’è la tensione diamo tensione, se la partita è più leggera la alleggeriamo. Ormai “Affari tuoi” non è più un programma mio, di Endemol o di Rai, ma è della gente. Prima di “Affari tuoi” c’era solo “Striscia la notizia” in quell’orario, da qualche anno c’è anche questa realtà.
Come è cambiato il tuo modo di condurre dalle prime puntate dell’anno passato a quelle di questi giorni?
Il primo anno ho seguito una strada già segnata, mentre da qualche mese sto cercando di dare un’impronta più mia. Ho cercato di tirare fuori di più il concorrente e metterlo al centro del programma anche raccontando la sua storia. Poi devo dire che c’è una grossa affezione del pubblico verso questo gioco, lo riscontro nella vita di tutti i giorni quando incontro la gente per strada. Salgo a Fiumicino e sento l’addetto al controllo bagagli che mi dice “ha fatto bene la signora ad accettare i 50.000 euro” poi scendo a Linate ed il suo omologo mi dice “ha fatto male la signora ad accettare i 50.000 euro”, il gioco è l’Italia trasportata in TV.
Cosa ti piace di questo programma?
Mi piace fare “Affari tuoi”, perchè è un programma che è una specie di cartina di tornasole del nostro paese che ti fa tenere i piedi ben piantati per terra. In questo gioco viene gente per pura curiosità, oppure per grande bisogno di denaro e ti fa capire che oggi come oggi 50.000 euro in Basilicata hanno un valore diverso rispetto per esempio all’Emilia Romagna. I concorrenti di “Affari tuoi” secondo me si possono dividere fondamentalmente in due fasce: quelli che vengono per sperare di estinguere un mutuo sulla casa e quelli che vengono con la speranza di riuscire ad accenderlo.
Come è cambiato Affari tuoi nel tempo?
Credo che ci sia stato un pre-Bonolis ed un post-Bonolis. La prima edizione di Bonolis io la vedevo sempre ed era eccezionale. Lui era in grande forma in quel periodo ed il gioco era nuovo. Il concorrente quasi non lo vedevi. Poi il programma ha avuto una sua fase centrale con Pupo, Antonella Clerici e Flavio Insinna. Quindi quando sono arrivato io Affari tuoi aveva già parecchie edizioni alle spalle. Io ero visto come quello che faceva le parodie a Quelli che il calcio, e ti dico francamente non sapevo se la mia scelta sarebbe stata giusta. Però per me è stata la grande occasione per avere l’opportunità di uscire dalle mie parodie e dimostrare di saper fare dell’altro.
A chi devi il fatto di fare Affari tuoi ?
Di questo devo ringraziare la Rai e Pasquale Romano che mi ha scelto.
Simona Ventura che ti aveva nel cast di Quelli che il calcio, cosa ti consigliò quando ti proposero di fare Affari tuoi?
Lei era un po’ scettica mi disse “no, non lo fare non rischiare”, poi dopo è stata la prima ad essere contenta quando ha visto che il programma andava bene. Altri poi mi dicevano “ma sei matto, ha stufato quel programma”, ma io ho detto lo faccio, ma quando mi capita più un treno come questo.
A Quelli che facevi molte imitazioni, ora fai il conduttore, tornerai in un futuro a riproporle?
Certo che si. Dovrò trovare il formato giusto per tirarle fuori. Mi diverte molto fare e scovare i miei personaggi. Per esempio un personaggio di cui vado orgoglioso è Stefano Ricucci. Ricordo che lui telefonò a Simona chiedendole di fermare la mia imitazione e Simona per fortuna poi me la fece fare comunque. Un altro personaggio che mi colpì molto fu Cristiano Malgioglio che nacque a “Cocktail d’amore”. Mi ero chiesto “ma come fa Malgioglio ad andare in televisione?” poi però nel tempo ho capito che c’è molta gente che ha meno diritto di Malgioglio e che sta in televisione. Fra l’altro a me viene poi la sindrome di Stoccoloma, mi affeziono ai miei personaggi.
Affari tuoi spesso è circondato da polemiche sull’autenticità del gioco,cosa rispondi a queste osservazioni?
E’ una cosa antipatica. Io son sincero, so che fa parte del gioco delegittimare l’avversario. Però ti dico in tutta franchezza che non metterei mai la mia faccia su una cosa di cui non fossi assolutamente certo della totale onestà. Perché io vivo solo della mia faccia. Magari aspetto per moltissimo tempo una puntata con pacchi alti fino alla fine, e quando arriva ti senti dire che è tutto tarocco, allora ci rimani malissimo. Alla fine però queste polemiche sembrano un dazio che è da pagare, ormai non mi arrabbio più, anche se io le odio le polemiche.
Il tuo voler essere distante dalle polemiche si è capito anche durante la serata finale di Sanremo, quando inquadrato dalle telecamere, durante il caos seguito all’intervista di Costanzo agli operai di Termini Imerese volevi quasi scomparire all’interno della poltrona in prima fila dell’Ariston…
In realtà volevo proprio tramutarmi in una poltrona. Mi è sembrato che ad un certo punto sia sfuggita di mano quella situazione. Io non amo gli eccessi. E siccome ero lì ospite invitato ero in imbarazzo un po’ anche per Antonella.
Visto che hai vissuto il Festival letteralmente in prima fila, che giudizio dai a questa edizione appena terminata?
Per andare a fare il festival di Sanremo ad uno che vive di questo mestiere gli dovrebbero dare 5 milioni di euro. Perché rischi tutta la tua carriera. Io quando ho visto la prima serata e l’ho detto anche Antonella, sono stato molto perplesso, poi però ho visto nella seconda lei più serena, la macchina che funzionava benissimo e se c’è un pregio di questo Sanremo è che le protagoniste erano le canzoni. Quando mai abbiamo visto un festival che dopo pochi minuti dall’inizio si sentivano già le canzoni?
Sei passato da Marano a RaiDue a Mazza ora su RaiUno, passando per Del Noce, come ti sei trovato con questi dirigenti?
Con il direttore Mazza mi trovo bene, fra l’altro lui, frequentatore di teatro, venne a vedermi anni fa e lo conobbi lì. Poi i casi della vita, te lo fanno incontrare anni dopo nelle vesti del tuo direttore. Io sono entrato in Affari tuoi negli ultimi mesi di direzione di Fabrizio Del Noce, che non ho fatto in tempo a conoscere bene. Poi Del Noce era un direttore vecchio stile, infatti ho tuttora soggezione di lui e lo sa. Io venivo dal direttore di RaiDue Marano, che era un vulcano, un fiume in piena. Mazza invece è un giornalista, uno pragmatico, ma mi trovo benissimo con lui.
Il direttore di RaiUno Mauro Mazza ti ha confermato la fiducia affidandoti 4 nuove prime serate sulla sua rete. Ci vuoi anticipare qualcosa su questo tuo nuovo programma a cominciare dal titolo?
Il titolo sarà Stasera è la tua sera. Partiremo il giovedì sera dal 25 marzo in prima serata su RaiUno. Faremo 4 puntate e se dovesse andare bene potrebbe tornare l’anno prossimo. E’ la rivisitazione italiana del format inglese “Tonight’s The Night” della BBC. E’ legato a delle persone che nella vita hanno fatto un passo indietro nei propri confronti e l’hanno fatto per gli altri. Qui non si regala nulla, non è un talent, non è un reality, gli si regala solo di coronare un sogno artistico: la Rai ti da tutto quello che vuoi per rendere magica la tua sera, ma da domani per esempio se sei panettiere torni a fare il pane. Io vado a scovare queste persone in giro per l’Italia, una di queste per esempio è a Reggio Emilia. Mi divertirò a cantare anche le sigle.
Cosa ti piace di questo programma?
La cosa bella di questo programma è la confezione, c’è veramente l’alta professionalità della Rai e del fatto che si parla di persone; si torna a parlare della gente e si vuole parlare di cose belle e positive con il sorriso. Credo che sia il programma giusto per me. Oggi come oggi in televisione ci rendiamo conto che tutti abbiamo paura a proporre nuove trasmissioni. Fare una cosa nuova mi mette anche un po’ paura ma mi conforta molto il gruppo di lavoro che ho in questo programma, perché un prodotto esce bene solo se hai un buon gruppo che lavora con te, il protagonista da solo non arriva da nessuna parte, almeno questo è quello che penso io.
Fiorello ha detto che gli piacerebbe rifare “Fantastico”, ti vedi in uno spettacolo di questo tipo?
Assolutamente si. Io canto, faccio le parodie, faccio i monologhi, questo mi piacerebbe fare in televisione. Quello che però mi spaventa è dove andrà a finire la televisione.Quando vedi il più grande e cioè Fiorello che rifugge la rete generalista per antonomasia e cioè RaiUno per andare su Sky, allora davvero ti viene una paura folle a fare un one man show sulla prima rete Rai. Poi c’è il problemi dei costi, fare un Fantastico con ospiti degni di Fiorello è un investimento davvero importante, se lo può ancora permettere la televisione del giorno d’oggi? Io spero dopo questo nuovo programma di avere la patente per fare un varietà in stile Fantastico, ma quando io sarò pronto ci potrà ancora essere un Fantastico?
E parlando di futuro, ci sarà ancora Max Giusti nel prossimo Affari tuoi?
Non lo so, se me lo chiedono certamente accetterò, io voglio ancora farlo. Non penso che Affari tuoi sia mio o la Rai sia mia. Non do mai nulla per scontato. Sono una persona che vive del suo lavoro e quando mi hanno chiamato l’hanno fatto solo perché apprezzavano la mia professionalità, oppure perché il teatro era pieno, per nessun altro motivo. Ecco perché quando mi offrono qualcosa l’accetto subito, oppure perché voglio sempre proporre personaggi nuovi nella mia galleria, appunto perché non so se poi mi chiameranno ancora e quindi se avrò la possibilità di farli. Io non credo che la televisione senza di me si fermi, oppure che io debba avere per forza garantito un programma, quindi se mi capita un progetto lo prendo al volo. Detto questo devo dire che il direttore Mazza è stato molto carino perché ha detto che se Affari tuoi ci sarà anche nella prossima stagione avrà ancora il mio volto. Io sono uno che il posto nel lavoro se l’è sempre guadagnato anno per anno e continuo a far così.