Home Notizie Max e Hélène, su Raiuno un film-tv sulla vendetta e sulla giustizia per ricordare l’Olocausto

Max e Hélène, su Raiuno un film-tv sulla vendetta e sulla giustizia per ricordare l’Olocausto

Su Raiuno Max e Hélène, film-tv tratto dal libro di Simon Wiesenthal con protagonisti un ragazzo ed una ragazza che si amano e che saranno separati a causa dei nazisti

pubblicato 26 Gennaio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 19:26

In occasione della Giornata della Memoria, Raiuno manda in onda un film-tv tratto da una storia vera, raccontata da Simon Wiesenthal: Max e Hélène, in onda questa sera alle 21:15, è liberamente ispirato all’omonimo libro dell’autore, il quale durante la sua vita si dedicò alla caccia dei criminali nazisti.

Il film-tv, una co-produzione Rai Fiction ed 11 marzo Film con il soggetto il Carlo De Boutiny e Giacomo Battiato, che ha anche scritto la sceneggiatura ed è anche regista, è una storia di passione ma anche di ricerca di vendetta e di giustizia. Nel 1944, a Venezia, Max Sereni (Alessandro Averone) è uno studente di medicina ebreo, che si nasconde dopo che la sua famiglia è stata deportata. A Venezia si trova anche Hélène Blondel (Carolina Crescentini), ragazza che lui ama, ma che è figlia di Jean Blondel (Claudio Puglisi), console onorario francese ed antisemita.

Quando Max è catturato dai nazisti, Hélène decide di seguirlo e di farsi deportare. I due si sposano sul treno verso la Polonia, da cui riescono a fuggire. Max, però, è trovato da un gruppo di nazisti e condannato alla fucilazione, mentre Hélène è risparmiata. Thomas Köller, l’ufficiale che li ha rintracciati, costringe la ragazza ad assistere all’esecuzione, da cui il ragazzo resta ferito. Lei, invece, diventa oggetto dell’ossessione di Köller.

Max entra a far parte della resistenza polacca, con l’obiettivo di ritrovare la ragazza e di vendicarsi di Köller. Cambia identità, riuscendo così a trovare l’uomo. Ma Köller è cercato anche da Simon Wiesenthal (Ennio Fantastichini), in cerca non di vendetta ma di giustizia. Nel cast anche Luigi Diberti nei panni di Padre Anatol.

Un film-tv che vuole ricordare una delle pagine più buie della Storia attraverso una storia d’amore e di coraggio, ma anche di rabbia e di vendetta contro la giustizia. Battiato ha spiegato di non voler realizzare un film-tv sul nazismo, ma soffermarsi sulle scelte dei numerosi personaggi:

“La vicenda è una potente metafora morale in cui si confrontano e si scontrano il desiderio della vendetta e la ricerca della giustizia. Lo spirito con cui ho affrontato questo progetto non è stato quello di realizzare un nuovo film storico sul nazismo ed i suoi crimini ma quello di proporre un racconto sconvolgente su una scelta etica che tutti i protagonisti sono costretti a fare. Sono i protagonisti, i loro volti, i momenti ‘estremi’ della loro vita ‘estrema’ ad incarnare il senso del film, a farci vivere l’incubo doloroso delle loro vite fino alla scelta finale.”

Max e Hélène, quindi, cerca di rappresentare un periodo storico tristemente famoso cercando però di andare oltre la documentazione, mostrando le difficoltà in un mondo che deve fare la scelta giusta.



Max e Hélène