Una storia che si ripete. Bianca Berlinguer che sfora, Maurizio Mannoni che si arrabbia. La puntualità però aveva ripreso il sopravvento e i rapporti di vicinato tra Cartabianca e Linea Notte erano tornati apparentemente sereni. Fino a martedì sera, quando lo strappo si è ripresentato, più profondo che mai.
La colpa si potrebbe imputare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approdato al Senato, con gli interventi che si sono allungati fino a dopo cena. Un dibattito seguito in diretta da Rai 3 che per l’occasione ha cancellato l’appuntamento con Un posto al sole e posticipato alle 21.40 l’avvio di Cartabianca.
Il talk non ha tuttavia modificato la scaletta, mantenendo quasi intatta la lista degli ospiti ad eccezione di Fabrizio Pregliasco, annunciato nel pomeriggio e non convocato. Per il resto, tutti confermati gli altri quattordici interventi che hanno reso inevitabile il ritardo, con i dieci minuti persi recuperati in coda. E così la sigla di Linea Notte è scattata solo alle 24.10, senza scuse o spiegazioni da parte della Berlinguer che, oltretutto, ha voluto introdurre ugualmente la parentesi divulgativa di Valerio Rossi Albertini.
Il fisico ha proposto la simulazione di potenziali contaminazioni di oggetti e superfici. Una scena che per Mannoni ha rappresentato una sorta di beffa stando alle parole pronunciate in apertura di trasmissione: “Come vedete andiamo in onda con un ingiustificabile ritardo, oltretutto per vedere i giochini di Art Attack. Non capisco chi possa avere autorizzato questo sforamento, noi non siamo assolutamente d’accordo. Andiamo in onda per senso di responsabilità”. Dose rincarata durante il passaggio di testimone ai Tg Regionali: “Andiamo dai nostri poveri colleghi delle sedi regionali che si saranno addormentati sulla scrivania in attesa di ricevere la linea”.
Stando alle dichiarazioni di Mannoni, la scelta della Berlinguer sarebbe stata autonoma e non comunicata alla rete, nonostante sia stata la stessa conduttrice a confidare di aver ottenuto “qualche minuto in più perché siamo partiti dopo“.