Maurizio Crozza a DiMartedì del 23 settembre 2014 (VIDEO)
La copertina satirica di Crozza in apertura del talk di Floris su La7
In apertura della seconda puntata di DiMartedì – in diretta su PolisBlog – è andata in onda la nuova copertina satirica di Maurizio Crozza, che si è presentato nei panni di Pierluigi Bersani, ospite in studio (l’intervista in realtà era registrata).
L’ex segretario del Pd, in versione Crozza, è apparso rammaricato per l’accusa rivoltagli dal Premier Renzi di essere un “conservatore”. E così si sfoga al telefono con Fassina davanti ad una bella bionda, intesa come birra.
Poi, sempre al telefono, con Rosy Bindi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati tenta di organizzare ‘cene eleganti’ per farsi rispettare da Renzi come questo fa con Berlusconi e Verdini. Dopo essersi chiesto, a tal proposito, dove il Premier abbia trovato le varie Boschi e Madia (“Ma Renzi tutta ‘sta gnocca che sta nel Pd dove l’ha trovata? Su Twitter?”),
ha chiosato con una metafora delle sue:
Non è che se a un coniglio ci metti la molla nel cul0 diventa un canguro.
Svestiti i panni dell’ex segretario del Pd, Crozza si è rivolto direttamente a Bersani con una serie di battute ben riuscite:
Cosa ci fa nello studio da solo? È una riunione di minoranza del Pd?
Bersani, ci è mancato molto. Dico, negli ultimi 20 anni, è mancato molto.
Crozza ha quindi fatto notare che Bersani è la “tipica persona che quando si incaxxa, quando si incaxxa…. ormai è tardi!”.
Quindi ha imitato Renzi mentre fa le valige (“Allora, il Pd l’ho spento, le riforme le ho congelate, la spina ai sindacati l’ho tolta. Non ricordo se ho dato l’acqua alla Madia…”) e quando riflette sui guai famigliari:
Mi hanno accusato di essere il figlio di Berlusconi, ma neanche mio padre scherza, eh.
E in chiusura l’interpretazione di “figli dello stallo“.