Home Maurizio Crozza a DiMartedì del 14 aprile 2015 (VIDEO)

Maurizio Crozza a DiMartedì del 14 aprile 2015 (VIDEO)

La copertina satirica del talk show di La7 condotto da Floris

pubblicato 14 Aprile 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 16:16

Maurizio Crozza ha aperto anche stasera la puntata di DiMartedì (live su Blogo) con una copertina satirica particolare (realizzata e mandata in onda con qualche minuto di ritardo).

Il comico ha dedicato gran parte del suo pezzo alla notizia del crollo di una parte del soffitto in una scuola di Ostuni avvenuto ieri. Crozza ha ironizzato sull’appello doppio che ormai le maestre sono costrette a compiere, il primo quando gli alunni entrano in classe, il secondo dopo (e talvolta i numeri rischiano di non combaciare, purtroppo). Visto che il caso di Ostuni non è il primo, anzi:

Ci sono i piloti di Formula1 che, quando smettono pur di provare ancora l’adrenalina, si cercano un posto da bidello.

Ma anche le mamme hanno cambiato atteggiamento nei confronti dei figli, a quanto pare:

‘Vai a scuola? Perché non inviti i tuoi compagni a casa e vi sfondate di Play Station?’

Crozza ha allargato poi ai crolli delle autostrade (l’ultimo caso, nelle scorse ore, in Sicilia), regalando una battuta particolarmente amara:

Piuttosto che ricostruire L’Aquila distrutta, adeguiamo il resto d’Italia a L’Aquila… così non stona!

Il comico si è rivolto quindi al ministro Delrio avanzando una soluzione effettivamente molto saggia:

Spendere soldi per demolire il ponte in Sicilia? In un paio di settimane ci pensa la natura… gratis

Spazio poi al commento delle dimissioni di Ciucci (Anas), “ma solo tra due mesi per non lasciare il lavoro a metà”:

Faccio franare le ultime cose e vado via.

In chiusura, prima di ironizzare sulla pena estinta di Berlusconi e dopo aver appurato che “il problema in Italia non sono le frane sulle strade, ma che sono delle “frane” quelli che dovrebbero averne cura”, il riferimento a Milena Gabanelli, “la terza donna più influente al mondo”.

Ogni volta che la Gabanelli apre bocca muore un consiglio di amministrazione. Ormai, nelle riunioni, i soci non guardano più i bilanci… guardano Report.

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