Maurizio Costanzo sempre più defilato
Maurizio Costanzo è la vera non-rivelazione di questa stagione. Nel senso che appare ma la gente pare non accorgersene più. Che l’apripista del talk show italiano abbia deciso di reinventarsi, ripulendo la propria immagine dallo stridente accostamento al trash televisivo, è un fatto e gliene va dato atto. Basta con i trenini, al bando (o
Maurizio Costanzo è la vera non-rivelazione di questa stagione.
Nel senso che appare ma la gente pare non accorgersene più.
Che l’apripista del talk show italiano abbia deciso di reinventarsi, ripulendo la propria immagine dallo stridente accostamento al trash televisivo, è un fatto e gliene va dato atto.
Basta con i trenini, al bando (o quasi) i reduci dal reality. Si riparte dalla linea familiare di Tutte le mattine, a colpi di casi umani e problematiche sociali. Il giornalista coi baffi ha pensato a un ritorno alle origini, non immaginando che recuperare l’attenzione di un pubblico più selezionato sarebbe stata un’impresa non da poco.
Dopo essersi rivolto per anni alle masse snaturando l’istituzionalità del suo mitico Show, Costanzo ha finito per propinarci un ibrido insapore, nè godibile per la massaia avida di gossip nè credibile per l’elite che ne rimpiange gli anni di vera militanza ideologica.
Ed è così che è diventato uno fra tanti, dandosi al tour editorial-promozionale nella tv intellettuale che non gli appartiene più, da Markette a Che Tempo che fa. Fino, dulcis in fundo, alla scesa a compromessi più inaudita: l’ingresso nella tana del nemico.
Ebbene sì, Maurizio Costanzo ha sancito la sua sconfitta mediatica finendo ospite a Porta a Porta mercoledì sera, al centro di un dibattito sulla discriminazione sessuale che fino a qualche anno fa avrebbe condotto fieramente e ai massimi livelli. Ora, invece, è un presenzialista tra tanti, a cui il padrone di casa si diverte a rubare la parola, dopo anni di concorrenza frontale, oscurandone la voglia di primato.
In fondo, Vespa è rimasto a galla, nonostante tutto, e ancora con ottimi risultati, mentre Costanzo ha perso chiaramente la sua leadership nel settore dell’approfondimento. E a parlare sono i numeri.
Distacco sempre più netto da La Vita in Diretta per via di un Buon Pomeriggio così pacato da risultare soporifero.
E mentre guardare Altrove sembra un’utopia, vista lo scarsissimo riscontro di pubblico ma anche di addetti ai lavori, il vero flop resta Conversando, l’ambizioso angolo di opinion making con cui Costanzo voleva sfidare l’offerta elegante di Raiuno.
Peccato che Pippo Baudo abbia mantenuto negli anni uno stile coerentemente nostalgico, che ha fatto del tradizionalismo e dell’amarcord un preciso marchio di riconoscimento.
Al conduttore che ha spadroneggiato per anni nella tv commerciale, invece, cosa rimane se non un patetismo di fondo, una scaletta per di più monotona e giocata sui soliti ospiti rimastigli fedeli?
L’intervista face to face che contraddistingueva la parte finale di Buona Domenica è giunta al capolinea per mancanza di appeal, lasciando spazio al solito salotto vip, impreziosito qua e là da un Chiambretti e una Brilli, in cui si sparla del più e del meno senza lasciare il segno.
Nulla a che vedere con la memorabile seconda serata di una volta (ma ancora senza rivali).
Tuttavia, chi pensa che Costanzo abbia intenzione di andare in pensione è sicuramente fuori strada. Tra un’intervista esclusiva e l’altra in edicola con il Tv Sorrisi e Canzoni (di cui vorremmo tanto sapere i dati di vendita dopo l’inosservato esperimento sul digitale terrestre), il personaggio in questione, che non ha mai smesso di scrivere soggetti per il cinema, è al lavoro con un nuovo film italiano, Voce del verbo amore, con Giorgio Pasotti e Stefania Rocca nei panni di una coppia in crisi.
Come dire, lo stacanovista perde l’ascolto ma non l’entusiasmo…
Che la sua scadenza di contratto con Mediaset, prevista nel 2008, segni la definitiva uscita di scena (televisiva)?