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Maurizio Costanzo: “In Tv so fare una cosa sola”

Non posso fare a meno di riportarvi il Maurizio Costanzo-pensiero, frutto dell’intervista rilasciata a Vanity Fair (Nr.50) questa settimana. Le parole, imbrigliate da Gabriele Romagnoli, riportano un Costanzo più stanco, meno, ma molto meno battagliero e sopra le righe. E non credo dipenda dai suoi 71 anni. Tra qualche mese il suo ritorno in Rai

di marina
pubblicato 10 Dicembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 20:26


Non posso fare a meno di riportarvi il Maurizio Costanzo-pensiero, frutto dell’intervista rilasciata a Vanity Fair (Nr.50) questa settimana. Le parole, imbrigliate da Gabriele Romagnoli, riportano un Costanzo più stanco, meno, ma molto meno battagliero e sopra le righe. E non credo dipenda dai suoi 71 anni. Tra qualche mese il suo ritorno in Rai mentre proprio ieri è andata in onda l’ultima puntata del Costanzo Show una trasmissione che ha cavalcato le generazioni riuscendo in molti momenti a rinnovarsi e a rinascere.

La Tv è superficiale

Quello di cui accuso la Tv è la grande superficialità. Ha concesso a chiunque la supposizione di farcela. Non c’è più bisogno di essere un grande scrittore, un grande architetto. In Europa non ce n’è più uno, ma tutti sono andati in Tv. La Tv ha spinto tutti. E’ l’epoca dell’aiutino. Il tempo della povertà. Una volta io parlavo con Gassman e Mastroianni. Mo’ che che faccio, chiamo Scamarcio?

In Rai dopo 26 anni…

Ognuno in Tv sa fare una cosa sola. Io so fare il talk, le interviste. Ma non rifarò il Costanzo Show. Semmai Bontà loro 2. Così chiuderò un cerchio e tutto mi sebrerà avere più senso. Li ho iniziato e li concludo.

I nuovi barbari

Siamo alla barbarie. Il fondo è lo strepito sul video della Mussolini che nessuno ha mai visto e non è neppure certo che esista. Vede alle sue spalle? Tengo otto monitor accesi senza audio e vedo la Mussolini che urla nel pomeriggio saltellando da uno all’altro. Si rende conto?


Autodafé: Vittorio Sgarbi e le risse in Tv

Massì va bene vuol dire che è colpa mia? E lo dica. Ma almeno il motivo della lite era una poesia. Ed esisteva e quei due si conoscevano: c’era della sostanza. Poi, però, negli anni successivi, io sono stato il primo a far smettere le risse. La rissa è proseguita altrove.

Michele Santoro

Santoro resta un amico, anche se sì e no ci parliamo, Comunque sì guardo al sua trasmissione. Lui fa un programma diverso dal mio. Io non faccio trasmissioni a tema. Non vado sul palco pensando: credo che le cose stiano così e adesso cerco di dimostrarlo. Preferisco andare a scoprire strada facendo, dovunque mi porti il percorso.

Cinema mon amour

Ho avuto successo in TV, a teatro, con i libri. Mi manca il cinema. Vorrei tanto scrivere ancora un film e che ne facessero qualcosa di buono.

Io e Berlusconi

Si è risentito due volte entrambe perché avevo invitato Di Pietro. Ma non me l’ha neppure detto di persona, l’ho saputo. Lui era una garanzia, più facile essere liberi con lui che con chi crede di interpretarne la volontà. Portavo D’Alema, portavo Rutelli e l’ho sostenuto come sindaco mentre lui si era pronunciato per Fini.

Buona Domenica

Da quando ho smesso di fare Buona Domenica, sono andato in giro e ho scoperto la domenica reale

In Rai

Farò ancora radio, farò di nuovo l’autore…

Ci fa?

Ci sono