Maurizio Costanzo al Chiambretti Night: “I reality hanno rovinato la tv. Oggi in giro molti tarocchi”
Ieri nello studio 11 di Cologno Monzese si è registrata la puntata di Chiambretti Night, che verrà trasmessa martedì in seconda serata su Italia 1, con ospite il re del talk show Maurizio Costanzo. Una sorta di addio a Mediaset in una storia raccontata con immagini della carriera del giornalista più famoso della televisione. (Foto
Ieri nello studio 11 di Cologno Monzese si è registrata la puntata di Chiambretti Night, che verrà trasmessa martedì in seconda serata su Italia 1, con ospite il re del talk show Maurizio Costanzo. Una sorta di addio a Mediaset in una storia raccontata con immagini della carriera del giornalista più famoso della televisione. (Foto di Vincenzo Di Cillo)
Per la verità, stando a quanto raccontato in anteprima dal Giornale, questa puntata doveva essere un Uno contro Tutti, riprendendo il fortunato format che lo stesso Costanzo ideò all’interno del suo show per ravvivarlo e rinnovarlo, invece ieri abbiamo visto una vera a propria celebrazione del giornalista-conduttore con la presenza di amici e dirigenti che ne hanno contrassegnato la carriera. E’ stato questo il caso di Angelo Guglielmi, ex direttore di quella Raitre che ha lanciato i format di maggior successo degli ultimi anni e che fu la persona sotto la cui direzione nacque “Bontà loro“, il primo talk di Costanzo sulla Rai, e in collegamento da Roma il regista Gianni Boncompagni. Amico di Maurizio ma soprattutto per chi non lo sapesse, autore al compianto pianista Franco Bracardi della celebre colonna sonora “E penso a te“, in questo caso suonata al Chiambretti Night da Fiammetta Cicogna.
Chiambretti ha accolto il Maurizio nazionale (che per tutta la puntata è rimasto in piedi) definendolo “la scatola nera del BelPaese” e parafrasando quello che un padre dice al proprio figlio “Tutto questo sarà tuo”. Dopo di che ha mostrato la prima puntata di Bontà loro a cui è seguito un montaggio di ospiti che ne hanno fatto parte che fanno letteralmente rabbrividire se si pensa a chi oggi frequenta i talk show: da Marcello Mastroianni, a Gabriella Ferri, da Amanda Lear a Vittorio Gassmann a Giulio Andreotti ad un giovanissimo Pippo Baudo che già all’epoca sognava di poter fare tutto in televisione…
Pierino:
“Io e Maurizio siamo alti uguali, abbiamo diretto un film fallimentare, abbiamo entrambi l’esclusiva in Italia dell’intervista a Gorbaciov ed entrambi quando ci guardiamo allo specchio ci facciamo schifo. Il nostro padre putativo è lo stesso, ha cominciato con lui in Rai e con me nella magica Raitre, Angelo Guglielmi”.
Dopo una presentazione di Guglielmi e il lancio di un filmato di Bontà loro, Costanzo lancia la bomba contro la tv di oggi:
“Oggi è difficile fare quel tipo di televisione. Il mio Costanzo Show che va in onda domani sera (mercoledì prossimo ndr) è fatto di ragionamenti sul passato perchè per anni il mio programma ha cercato persone curiose, stravaganti e fuori dal consueto. I reality hanno rovinato tutto perchè hanno portato le persone a fare per forza i curiosi e sono venuti fuori molti tarocchi. Stravaganti veri da talk non li trovi più”.
E, in riferimento al “culo” di Vespa ad aver avuto in registrata la telefonata di Berlusconi dopo la bocciatura del Lodo Alfano ha commentato sornione:
“Nella mia vita ho intervistato decine e decine di escort. Santoro ne ha intervistata una e ha fatto 7 milioni di telespettatori!”.
Tra le boutade salienti dell’ora e mezza netta del Chiambretti Night, un Pierino che nelle prime puntate del Costanzo Show mangiava una banana sul palco davanti a tutti, e il motivo per cui lo show si chiama col suo nome.
“Ho preso l’idea da Johnny Carson che spopolava in America all’epoca. Era l’unica maniera per non farselo fregà…”
C’è spazio anche per ricordare l’addio di Costanzo a Mediaset, un addio ci tiene a precisare il giornalista, assolutamente consensuale:
“Il mio contratto con Mediaset a fine 2009 arriverà alla sua naturale scadenza dopo 25 anni di collaborazione reciproca proficua. Staremo a vedere se tornerò qui, vorrei concludere la mia carriera in Rai. Se ci saranno tutte le favorevoli circostanze accadrà dall’inizio del 2010”.
Nel finale, un ricordo del terribile attentato che Costanzo subì per opera dalla mafia nel maggio del 1993 quando in via Ruggero Fauro a pochi passi dal Teatro Parioli di Roma un’auto-bomba saltò in aria. Si salvò insieme alla sua allora fidanzata Maria De Filippi perchè quel giorno scelse un’altra automobile e passò qualche minuto dopo. Costanzo commenta così quel filmato:
“Uno fa il giornalista, uno fa il mafioso. Il mafioso si incazza, ti mette 70 Kg di tritolo, je dice male. Loro stanno all’ergastolo, io sono vivo e mia moglie è viva. La mafia di allora mi ha dato la patente di giornalismo”.