Home Serie Tv Matthew Perry, svelata la causa della morte: “Effetti acuti della ketamina”

Matthew Perry, svelata la causa della morte: “Effetti acuti della ketamina”

Tra gli altri fattori che hanno determinato la morte dell’attore, anche l’annegamento, la malattia coronarica e gli effetti della buprenorfina

16 Dicembre 2023 13:14

“Acuti effetti della ketamina”: queste sono le cause della morte di Matthew Perry, l’attore noto per il ruolo di Chandler in Friends trovato morto il 28 ottobre scorso nella sua casa di Los Angeles. A renderlo noto l’ufficio del medico legale della contea di Los Angeles, che ha effettuato l’autopsia sul corpo dell’attore 54enne.

Matthew Perry, cos’è la ketamina

Approvata nel 2019 dall’Agenzia nazionale del farmaco, la ketamina è un potente anestetico, prescritto sempre più spesso dai medici statunitensi per trattare la depressione o l’ansia, ma che in passato è stato anche utilizzato come droga.

Stando a quanto rivela Tmz, Perry una decina di giorni prima della sua morte aveva intrapreso una terapia a base di ketamina per curare l’ansia e la depressione di cui soffriva. Sempre secondo il sito, però, la ketamina trovata nel corpo dell’attore non proverrebbe da quella terapia, dal momento che la sua emivita è di circa tre-quattro ore.

La morte accidentale

L’autopsia ha inoltre rivelato che, tra i fattori che hanno causato la morte di Perry, ci sono stati anche l’annegamento (il corpo è stato trovato nella vasca idromassaggio), ma anche la malattia coronarica e gli effetti della buprenorfina (che si usa per combattere l’astinenza da oppioidi). L’esame ha inoltre confermato che la morte è stata accidentale.

La battaglia di Perry contro l’abuso di alcol e sostanze

Matthew Perry non ha mai nascosto di aver avuto problemi di abuso di alcol e sostanze durante la sua carriera. Nel 2022 aveva raccontato la sua lotta per uscire dalla dipendenza nel libro “Friends, Amanti e la Cosa Terribile” (in Italia edito da La Nave di Teseo), in cui ricostruiva la sua vicenda e spronava chi avesse i suoi stessi problemi a non mollare.

“Qualcun altro”, scriveva nell’introduzione del libro, “potrebbe essere confuso dal fatto che sa che dovrebbe smettere di bere, come me, hanno tutte le informazioni e capiscono le conseguenze, ma non riescono ancora a smettere di bere. Non siete soli, miei fratelli e sorelle”.