Matrix, da Signorini a Cristiano Ronaldo: i mille volti dell’attualità

Si apre il sipario. Arriva Borghi, il Presidente della 5ª Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, autore di Basta Euro e accusato di essere la causa dello spread crescente.

Furio Colombo parla del dramma della lira quando in Italia l’inflazione era al 20%, valuta umiliata. Borghi parla della solidarietà tra paesi prima dell’arrivo della cassa comune: “C’era l’Interrail, tutti i giovani si volevano bene ed ognuno aveva la propria moneta”.

Spread, un complotto contro l’Italia? Si ripercorrono per sommi capi tutte le fasi dello sviluppo sul tema in un breve servizio.

Colombo, parlando del giudizio di Moscovici sulla scelta degli italiani dell’attuale quadro politico dominante: “Borghi è un complottista, Moscovici è un cronista”.

Daniele Capezzone, intervenuto con un video, non le manda a dire a maggioranza ed opposizione, “quei quattro gatti che hanno passato l’estate a Capalbio”. Colombo si inalbera per le parole del direttore.

Chi vuole il reddito di cittadinanza e chi no? Alcuni sembrano essersi fatti una ragione per la definizione di “fannulloni”. In studio si scatena il dibattito sulla crescita dell’economia italiana.

Carlo Stasolla, Presidente dell’Associazione 21 Luglio, sottolinea che non c’è necessità di stupirsi se anche i rom potranno godere del reddito di cittadinanza. Borghi lo riprende: “Purché siano italiani, veramente poveri e rispettino le norme previste”.

Dal reddito di cittadinanza e lo spread alla biografia di Alfonso Signorini, ospite in studio per un’intervista a cuore aperto.

“Ascoltare è una dote rara: io sono sempre stato un ascoltone, talmente tanto che sono diventato sordo”

Si parla del fenomeno Ferragnez: da parte di Signorini non c’è snobismo, “sarebbe come coprirsi gli occhi”. Il direttore di Chi parla del proprio mestiere, che paragona a quello di un sarto: “Confeziono manualmente il magazine”.

Alfonso Signorini moralizzatore? Ne va fiero, così come dell’etichetta di “opinionista”, abusata nei confronti di persone che non hanno reali opinioni. Parentesi musicale: è proprio la musica la materia a cui non rinuncerebbe mai.

La malattia lo ha spaventato, ma Signorini ha ringraziato la fede che lo ha aiutato. Cosa avrebbe voluto che il padre vedesse del suo successo? La regia dell’opera lirica.

La realtà del web, quella del futuro, va presa per le corna: Signorini con la sua Casa viaggia anche in rete. Si sente solo? A volte, ma “sto talmente bene con me stesso, col mio gatto e i miei ricordi, che mi va bene così”.

Scandalo sessuale di Cristiano Ronaldo: in studio si parla delle accuse mosse da una modella al calciatore, che nove anni fa avrebbe abusato di lei a Las Vegas.

Oltre agli scandali c’è di più: si racconta la storia del calciatore più chiacchierato degli ultimi anni, dal sogno di dodicenne di un ragazzo trasferitosi a Lisbona al successo.

Cristiano Ronaldo, una “macchina da gol”, che per gli ospiti in studio ha cambiato il modo con cui all’estero si guarda al campionato italiano.

Un progetto commerciale, i cui affetti sono alla mercé di tutti: il quadro offerto deve essere completo. Al dibattito interviene Camillo Langone: “Non sapevo chi fosse, poi mi hanno scritto di doverne parlare. Cristiano di nome e di fatto, senza tatuaggi, ma poi ho scoperto dell’utero in affitto e ho rabbrividito”.

Sfida fra i titani social: Salvini, Ferragni e Ronaldo su Instagram. “Ronaldo genera emozioni, gli altri no” sottolineano Mughini e Zazzaroni.

Marcello Lippi: “Ronaldo? È un fuoriclasse, ha fatto fruttare le doti che la natura gli ha dato. I campioni sono bravissimi, i fuoriclasse vincono. Umile ed intelligente”.

Si torna a parlare del Forteto: Fiesoli, condannato per violenza sessuale e maltrattamento su minori, è ancora in giro. Paradossale agli occhi dei più.

“Arrestano il sindaco di Riace e tengono libero questo criminale. La giustizia è ingiusta”. La giudice Melita Cavallo, ex presidente del Tribunale dei Minori di Roma, sottolinea la responsabilità di tutte le istituzioni che hanno coperto Fiesoli.

Viene data voce ad una delle vittime del Forteto, Lidia Favilla, che insieme a tanti altri abusati si sono esposti nuovamente contro la scarcerazione di Fiesoli

La realtà del Forteto è ancora attiva, nonostante l’interesse della politica regionale. Sgarbi rilancia: “Una commissione di inchiesta può mettere sul banco degli imputati i magistrati che diedero fiducia a Fiesoli”.