Matranga e Minafò a Blogo: “Un Pugno di Amici, il nostro primo film. Un’ansia pazzesca! E a metà giugno, torniamo con Made in Sud…”
Matranga e Minafò, coppia di comici siciliani noti grazie a Made in Sud e Sicilia Cabaret, presentano il loro primo film Un Pugno di Amici.
Matranga e Minafò sono un duo di comici siciliani che hanno ottenuto la popolarità a livello nazionale grazie al varietà comico di Rai 2, Made in Sud, del quale fanno parte dal 2012, e al programma Sicilia Cabaret, in onda sulle tv regionali e andato in onda anche su Rai 2, nel 2018 e nel 2019.
Tony Matranga ed Emanuele Minafò sono anche i protagonisti di Un Pugno di Amici, film commedia disponibile su Amazon Prime Video dal 20 maggio 2020.
Nel film, diretto da Sergio Colabona, figurano anche altri comici di Made in Sud come I Ditelo Voi, Mariano Bruno, Maria Bolignano, Domenico Fazio e Rosario Alagna.
In Un Pugno di Amici, i quattro protagonisti (Matranga e Minafo, Domenico Fazio e Mariano Bruno) decideranno di organizzare una rapina per risolvere i loro problemi ma rapineranno la persona sbagliata e, quindi, saranno costretti a fuggire. Il film vede anche la partecipazione straordinaria di Maurizio Casagrande.
TvBlog ha intervistato Matranga e Minafò con cui abbiamo parlato, oltre che del film, anche di Made in Sud, di Sicilia Cabaret e dei loro progetti futuri.
Il vostro primo film, Un Pugno di Amici, è disponibile su Prime Video. Quali sono i vostri stati d’animo al momento? Emozionati, impauriti…
Matranga: “Ansia da tutti i punti di vista! Ci eravamo fatti l’idea di pubblicare il trailer almeno un mese prima ma Amazon ci ha tolto la possibilità di farlo fino all’ultimo giorno perchè è una loro strategia, funzionale come stiamo capendo in queste ore, perchè quando vai sulla piattaforma, vedi il trailer, clicchi sul film e lo vedi immediatamente. La promozione è diversa. Abbiamo avuto ansia di tutti i tipi anche perché mercoledì, il film, per vederlo, dovevi proprio scrivere il titolo! Abbiamo passato una nottataccia, l’ansia è stata pazzesca ma il giorno dopo, poi, il film l’abbiamo ritrovato primo, lì, sulla piattaforma!”.
Minafò: “E attenzione! Primo nella piattaforma e, per un errore di scrittura, con una trama diversa, la trama di un altro film! Ci siamo detti “Basta, non ne posso più, che cosa deve succedere ancora!?”. E’ stato un parto però è stato bello!”.
Vi sentivate pronti per questa prova? E’ stata una prova difficile o tutto è andato liscio?
Matranga: “Grazie a questa esperienza, abbiamo capito che la miglior cosa che si può fare oggi, per quanto riguarda le opere prime soprattutto, è quello di passare per una piattaforma e farsi così conoscere realmente dal grande pubblico. Quando si va, con un film, al cinema, hai una serie di sale, di cui il numero dipende dalla distribuzione, ma nonostante una distribuzione fortissima, come la Lucky Red nel nostro caso, non è detto che tutti poi vadano al cinema e che il film rimanga nelle sale, anche perché poi, come sappiamo, arriva la Marvel con Spiderman 14…”.
Minafò: “E ti uccide!”.
Matranga: “Quindi, praticamente, c’è il rischio di fare un film solamente per chi ti conosce già. Noi, il pubblico a teatro, al sud, già ce l’abbiamo, quindi, se il film è carino, il passaparola non avrebbe neanche il tempo di svilupparsi perché appena si sta per sviluppare il film è già fuori dalle sale. Passare per una piattaforma, quindi, potrebbe essere una grande strategia per le opere prime”.
Quale sarà la reazione del pubblico? Cosa vi aspettate?
Minafò: “Offese, pensavamo offese! Pensiamo, però, che c’è una grande presa per il c*lo, se si può dire, perchè troppe persone ci stanno dicendo “Bello, mi è piaciuto!”, troppe, e allora si sono messe d’accordo!”.
Matranga: “Non hai idea di quanti messaggi stanno arrivando nei nostri social. A 48 ore dall’uscita del film, ci sono arrivati una miriade di messaggi, anche di persone che non ci conoscevano, dalla Valle D’Aosta per esempio, complimenti e messaggi del tipo “Mi avete fatto commuovere”… Sono delle cose fantastiche, non ce lo saremmo mai aspettato che uno della Valle D’Aosta sarebbe andato a vedere Matranga e Minafò, se fossimo stati della Valle D’Aosta, non ci saremmo andati neanche noi!”.
Con Made In Sud e anche con Sicilia Cabaret su Rai 2, siete “usciti” dalla Sicilia. Il vostro obiettivo di raggiungere l’Italia intera è stato raggiunto o avete ancora della strada da fare?
Minafò: “C’è sempre della strada da fare…”.
Matranga: “Abbiamo veramente tanta strada da fare, e, ripeto, questa cosa della piattaforma ci darà una grande mano perchè andare con questo film al cinema avrebbe significato recuperare un piccolo 10% in più, quest’anno. E’ veramente lunga, la strada di chi comincia come noi, le soddisfazioni sono belle perchè quando sali i piccoli gradini è sempre bello, però, grazie alla piattaforma, è come se saltassimo un’anno di strada perchè il cinema ci avrebbe dato poco secondo me”.
Però il cinema non lo escludete per quanto riguarda il futuro?
Matranga: “Per qualsiasi artista al mondo, il cinema è una favola, il problema è che eravamo anche produttori e quando rispondi al citofono ed è il direttore della banca, il sogno si mette un po’ da parte! Ci dicono: “Però, dai, Antonino, non è che tutti i sogni si avverano! Magari un po’ dopo! Tu sei ancora nella fase REM!”. Ci stiamo preparando per arrivare al cinema però dopo, finché non ci accompagna il direttore della banca!”.
Minafò: “Siamo in un periodo dove tutto va troppo veloce. La carriera, invece, è una cosa che bisogna fare con il tempo, ci vuole molto tempo e basta vedere i grandi artisti, come Benigni ad esempio, che continuano a fare film, a scioccare, a meravigliare nonostante siano Premi Oscar. Questo vuol dire che è inutile pensare al fine ultimo. Dobbiamo anche avere paura di andare al cinema perchè la prossima volta arriveranno gli alieni!”.
Matranga: “Con il primo film, è arrivata la pandemia, con il cinema, arriveranno gli alieni! Abbiamo anche avuto paura che chiudesse Amazon!”.
Vi siete ispirati a qualcuno? Pensando a comici siciliani, vengono in mente subito Ficarra e Picone, reduci da un grande successo. Vi ispirate a qualcuno o state seguendo una strada vostra?
Matranga: “Fermo restando che Ficarra e Picarra sono i nostri idoli, essendo un duo comico siciliano di due uomini, se proprio dobbiamo dire che Minafò fa parte degli uomini (risate, ndr), abbiamo scelto, già quando eravamo più giovani, di fare le cose in modo diverso, anche dal punto di vista del linguaggio. Tu non sentirai mai una parolaccia in un film di Ficarra e Picone mentre invece, in un film di Matranga e Minafò, una parolaccia la puoi sentire… E’ proprio scelta come strategia!”.
Minafò: “E poche parole!”
Matranga: “Sì, solo parolacce!”.
In questo film, troviamo anche i vostri colleghi di Made In Sud e di Sicilia Cabaret…
Nel film, ci sono grandi amici come Mariano Bruno, che fa parte dei protagonisti, i Ditelo Voi, Maria Bolignano e poi il grande Maurizio Casagrande che è la ciliegina sulla torta.
Made In Sud doveva partire il 30 marzo scorso. Quali sono gli ultimi aggiornamenti riguardanti la nuova edizione?
Matranga: “Fino a qualche giorno fa, avevamo già cambiato numero di telefono perché per fare Made In Sud avremmo dovuto salire a Napoli, farci 20 giorni di quarantena e poi non scendere più a casa, una cosa pazzesca!”.
Minafò: “In estate e in Sicilia!”.
Matranga: “E con la barca già pronta! Ora le cose sono cambiate e le ultime notizie che sappiamo è che dovremmo andare in onda a metà giugno, con 6 puntate, senza pubblico, quindi faremo una diretta senza pubblico”.
Per quanto riguarda Sicilia Cabaret, tornerà con una nuova edizione?
Matranga: “Abbiamo fatto un Sicilia Cabaret Speciale Quarantena in studio, abbiamo già finito di registrare sette puntate speciali durante le quali parleremo di come ci siamo comportati durante la quarantena… La cosa bella di fare una programma regionale è che puoi dire quello che vuoi, ci sono meno paletti rispetto ai canali nazionali”.
Andrà in onda anche su Rai 2?
Matranga: “Andrà in onda sui canali regionali. L’edizione Rai, in onda d’estate, quest’anno salterà”.
Minafò: “Non c’è tempo di organizzarla e c’è bisogno del pubblico”.
Per quanto riguarda le esibizioni dal vivo, avete un’idea su quando potrete tornare ad esibirvi?
Matranga: “Come strategia, abbiamo scelto quella di fermarci. Non ci siamo mai fermati e questa è l’occasione giusta. Posti come il Verdura, un anfiteatro di 3mila posti, che l’anno scorso abbiamo riempito 6 volte, potrà contenere al massimo 500 persone. Il live ci perderebbe ed è veramente un problema, quindi non si può”.
Per quanto riguarda il vostro tormentone estivo dell’anno scorso, “S’inzuppa il biscottino”, tutt’ora molto usato su Tik Tok, avete il timore che questo tormentone vi rimanga un po’ appiccicato addosso?
Minafò: “Dire “S’inzuppa il biscottino” potrebbe essere interessante, non è che ti dispiace così tanto, per un “non uomo” come me! Non bisogna mai dimenticare ciò che si fa per arrivare a dei punti, sono strategie, anche dire determinate cose e fare determinate cose… Osare, a noi ci piace osare!”.
Matranga: “Fortunatamente, le parrucche ci salvano, ci nascondono, ma comunque il più imbarazzante di tutti sono io, in quella situazione, a quarant’anni sto lì fermo ad ascoltare un cugino che mi dice “S’inzuppa il biscottino”! E’ una cosa che non vedo l’ora che finisce!”.
Minafò: “E’ stato divertente. In questo periodo, la gente ci ha mandato delle cose assurde, incredibili. Su Tik Tok, ci sono più di 80mila video su questa canzone e noi non ci siamo su Tik Tok, immagina che tristezza noi che facciamo noi stessi! Però va bene, anche questo è stato un elemento che ci ha portato a fare il film…”.
In questo film e anche in alcuni vostri pezzi comici, trattate l’argomento mafia. Quali sono le difficoltà di trattare un argomento così delicato, in chiave ironica o sarcastica?
Minafò: “Noi da sempre, abbiamo sempre cercato di fare un po’ di satira politica, poi con il tempo, abbiamo capito che bisogna avere una certa credibilità per dire determinate cose. Abbiamo sempre provato a dire qualcosa in più finchè abbiamo fatto uno sketch che sbeffeggiava proprio la mafia, facendo capire che la mafia di una volta non c’è più e che, ormai, è rimasta una mafia “da pizzo”, gente che, a Palermo, entra nei locali, chiede il pizzo e dopo 5 minuti arriva la volante perché i commercianti a Palermo si comportano bene. Capita che ti succedono, poi, anche delle cose: in quel periodo, stavo facendo benzina finchè incontro questi 4 ragazzi che mi dicono: “Vieni, vieni, siete carini, siete bravi, però fate un altro sketch che magari qualcuno si offende…”. Me ne sono scappato, mi ero ca*ato sotto, però non gliela devi dare vinta neanche quando ce l’hai davanti. Il sentimento di paura è normale ma dargliela vinta sarebbe come partecipare e questo non si fa”.
Quindi vi ha creato qualche problema?
Matranga: “A Palermo, c’è un teatro, dove non è mai venuto nessuno, che abbiamo riempito di adesivi “Addio pizzo”, telecamere… Ogni volta che ci capita diciamo che denunceremmo dopo 2 secondi. Qui è cambiato qualcosa in Sicilia, i commercianti si sono arrabbiati tutti, denunciano tutti, abbiamo tutti il coraggio di parlare e di denunciare”.
Minafò: “In questo momento, c’è un po’ di paura, causa Coronavirus e fame, perché c’è la paura di ritornare magari agli anni ’80. Però, i siciliani si rendono conto che non lo devono fare, noi vediamo una grande crescita e siamo orgogliosi dei siciliani, di tutti”.
Sempre per quanto riguarda la tv, avete qualche sogno nel cassetto in particolare?
Matranga: “Stiamo realizzando un’idea, proprio quest’estate, finita l’esperienza di Made In Sud. Nel mese di luglio, gireremo quest’idea di un programma che poi proveremo a proporre alle reti. Un programma tutto nostro, vediamo”.