MasterChef Italia 9, il vincitore Antonio Lorenzon a Blogo: “La mia ‘Cucina diversa’ è fatta di amore e semplicità. Il futuro? Un hotel a Bassano per ringraziare la mia terra”
Antonio Lorenzon ha scelto come titolo per il suo primo libro di ricette “Una cucina diversa” e ora si prepara ad aprire un piccolo Hotel nella sua Bassano del Grappa per ringraziare il suo territorio del supporto ricevuto a MasterChef, e non solo.
Sorriso aperto, sguardo pulito, passione per la cucina e per la vita: Antonio Lorenzon è il nono MasterChef italiano e con il titolo ha portato a casa anche la promessa del compagno Daniel di diventare suo marito. La proposta di matrimonio è arrivata a margine della proclamazione: mentre tutti lo festeggiavano, Antonio ha pensato di condividere la vittoria e quel passaggio decisivo della sua vita con la persona che lo ha reso quel che è, citando le sue parole. Quando il ‘noi’ non è solo un pronome vuoto.
L’abbiamo raggiunto all’indomani della proclamazione. Dalla vittoria alla messa in onda della finale il tempo si è come sospeso: il montepremi di 100.000 euro è stato messo da parte, in vista dei progetti matrimoniali ma soprattutto di quelli lavorativi che lo vedono impegnato con Daniel nell’apertura di un piccolo albergo a Bassano del Grappa, primo step di quel sogno che ci auguriamo si trasformi in une table d’hôte in Costa Azzurra,come dichiarato fin dai provini.
Il tempo trascorso tra la fine del programma e la finale in tv gli ha però permesso di terminare il suo primo libro di ricette e di fare un po’ il punto sull’esperienza vissuta. E allora ripercorriamola con lui e un po’ anche con Daniel, in viva voce come è giusto che sia per una coppia che più di molte altre ci ha mostrato, in pochissime scene ma con moltissimi sguardi, cosa voglia dire davvero amarsi.
In primis, a bocce ferme e a titolo vinto, quale pensi sia stata la tua arma vincente?
La semplicità e l’essere me stesso, niente di che… – dice Antonio senza neanche una punta di presunzione nella voce, anzi –. Nulla di complicato. Ho portato le mie origini, e basta. Davvero, la semplicità.
Saranno queste le parole chiave anche nel tuo primo libro di ricette? A proposito, come si intitola e quando uscirà?
Il libro ormai è finito ed è prossimo all’uscita. Si intitola “Una cucina diversa” e devo dire che abbiamo lavorato molto sul titolo e sulla scelta della parola giusta. C’erano tante idee, ma alla fine ho voluto che ci fosse proprio il concetto di diverso nel titolo. Ho voluto che questo libro fosse dedicato a tutte le persone che in qualche modo si sentono diverse e quindi ho voluto veramente fare questo omaggio a tutti perché si possano sentire se stessi attraverso questo libro.
Indubbiamente tu sei stato un concorrente ‘diverso’ per MasterChef perché hai affrontato la gara in maniera del tutto personale, fuori da ogni schema precostituito, fuori dall’idea canonica del concorrente agguerrito, superconcentrato, disposto a passare sul cadavere di un amico pur di conquistare un posto in balconata. Hai ascoltato, hai imparato, hai divertito e ti sei divertito, il tutto dimostrando nel contempo di saper davvero cucinare. Per dirne una, il siparietto comico in finale con Cannavacciuolo che si sganascia, nonostante il tentativo di resistere, su “Il tuo primo pesce” ha rotto la tipica narrazione tensiva delle finalone impettite. Ecco, in questo si può dire che sei stato sicuramente diverso da tutto quello che si è visto finora con quella luce negli occhi che difficilmente ti vede in questo genere di programmi.
E infatti io penso a ogni tipo di diversità. Diversità vuol dire qualsiasi cosa… penso a quella sensazione di sentirsi fuori contesto, un po’ come me all’inizio di MasterChef. Quando sono arrivato non mi sentivo molto all’altezza. Se potessi parlare all’Antonio dei provini gli direi di credere di più in se stesso: è entrato un Antonio molto incerto perché ha sofferto molto nella vita, per il lavoro, per tante cose successe in passato…
Cosa ti hanno detto i giudici dopo la vittoria?
Ah guarda, sono stati tutti davvero molto contenti – dice con una voce che sorride, anche al telefono – e mi hanno fatto un sacco di complimenti sia per come mi sono comportato in gara, sia per il mio modo di essere e di cucinare, che in realtà si fondono. Mi hanno detto tutti che da come cucino si vede che sono una persona che ama quello che fa e che ci mette tutto se stesso, una persona che non è costruita e non punta a strafare. Penso che siano parole bellissime, tanto più perché dette da chef stellati. Ecco, la semplicità… ne parlavamo all’inizio….
E si è visto. Ma cosa è successo nella tua vita privata e in quella professionale dalla tua vittoria a oggi?
Beh, nella mia vita privata nulla perché bisognava stare zitti (ridacchia, ndr) e quindi praticamente non è successo niente finché non iniziato il programma. Poi qualcuno ha iniziato a riconoscermi e a chiedermi se fossi davvero io quello di MasterChef. Devo dire però che mai, mai, mai e dico mai nessuno ha avuto parole cattive per me. Non di persona, non sul web, neanche un hater. Intorno a me ho visto solo occhi pieni di gioia, senza nessuna cattiveria. Ho sentito, anche sui social, solo tanto tanto TANTO amore nei miei confronti. Tutti i messaggi sono stati meravigliosi e ho sentito un sostegno, un affetto pazzesco da parte della gente che non immaginavo!
E dal punto di vista professionale? Cosa c’è all’orizzonte per lo Chef Antonio Lorenzon?
MasterChef mi ha mostrato che qualche cosa in cucina la so fare e quindi qualche cosa in cucina la voglio fare. Magari un ristorantino non mi dispiacerebbe, ma non so: ho avuto tante richieste, ma voglio fare le cose fatte bene, come ho sempre detto anche in trasmissione. Per cui c o n c a l m a – (lo sottolinea con il tono della voce, ndr) – voglio andare avanti passettino alla volta, come ho fatto nel programma: step by step ho conquistato la finale e la vittoria e vorrei continuare così.
Niente table d’hôte in Costa Azzurra allora per adesso.
No, non ancora. E’ un progetto importante che abbiamo (e il noi subito include il futuro marito Daniel), sicuramente LO FAREMO, ma è un progetto impegnativo e molto oneroso che ha bisogno di tempo. Ci vuole tanta tanta grinta e ce la metteremo, ma per il momento è ‘in garage’ anche perché prima di tutto voglio fare qualcosa nel mio territorio: mi hanno sostenuto, mi hanno dato tanto affetto ed è giusto che ringrazi e faccia qualcosa qui in Italia.
Da come parli sembra più di un’idea, ma già qualcosa di concreto..
Beh sì. Stiamo lavorando per aprire un piccolo hotel nel centro di Bassano del Grappa: siamo nel pieno della ristrutturazione e spero di poter aprire a giugno l’Elegance Room di Antonio Lorenzon.
Quindi i 100.000 euro del premio finale sono stati usati più per i preparativi delle nozze o per la nascita del tuo primo hotel?
Noooo, per ora i 100.000 euro sono da parte! (Ride, ndr) Vedremo poi come dividerli tra le varie cose…
E visto che la proposta di matrimonio a Daniel è entrata nella storia di MasterChef, io una cosa te la devo chiedere: io mi sono fatta l’idea che avresti chiesto la mano a Daniel la sera della finale, anche se non avessi vinto. So’ troppo romantica?
Guarda, l’anello lo avevo in tasca quella sera, non me l’ha passato nessuno della produzione, per cui la decisione era presa. Peraltro nessuno sapeva nulla! Ti dirò di più: in qualunque momento del programma io fossi uscito, avrei cercato il modo per chiedere a Daniel di sposarmi. Poterlo fare la sera della vittoria è stata l’occasione MIGLIORE in assoluto! (E sorride, si sente, ndr).
(Ma a sorpresa interviene Daniel, in viva voce)… NO, MA NON IMMAGINI L’IMBARAZZO! (Come si fa a non adorarli!)
Cosa ti auguri?
Mi auguro di lavorare nel mondo della cucina e di realizzare al più presto il nostro hotel: mi auguro che sia solo l’inizio di un percorso nella ristorazione o nell’hotellerie, non so ancora bene, ma è di certo un trampolino di lancio molto importante, molto importante, e quindi lo voglio gestire bene. Se potessi parlare di nuovo all’Antonio dei provini, gli direi che era giusto che venisse rivalutato. A quell’Antonio auguro tanta felicità.
E gliene auguriamo tanta anche noi: auguriamo a lui e Daniel di raggiungere tutto quel che desiderano e ci auguriamo di poterli incontrare presto, insieme, per farci raccontare la loro carriera di chef e di hôtelier.
Io, intanto, mi auguro che realizzino dei Funko Pop a loro immagine e somiglianza perché davvero li vorrei accanto per ricordarmi che c’è un mondo fatto di belle persone.