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Massimo Righini di Casta Diva a TvBlog: “Bilancio in crescita, prospettive per il futuro gratificanti. L’approdo in Rai, la sfida più grande di quest’anno”

TvBlog ha intervistato Massimo Righini, a tre anni di distanza dall’inizio della sua avventura con Casta Diva.

3 Luglio 2024 12:14

Nel 2021, TvBlog intervistò Massimo Righini all’inizio della sua avventura professionale con Casta Diva Entertainment, società con la quale la Casta Diva Group fece il proprio ingresso nel mondo dell’intrattenimento televisivo.

A distanza di tre anni, lo Chief Creative Officer di Casta Diva ha tratto un bilancio di questa sua esperienza durante la quale sono stati realizzati tanti format come Mi presento ai tuoi, SOS Acne, Casa Carrara, Ci vediamo al bar, Green Table, Pazzi di Napoli, Questa è casa mia, Scarpetta d’Italia, Toy Inventor, Trasformazioni Incredibili, giusto per citarne alcuni.

Nelle nuove dichiarazioni concesse a TvBlog, Righini ha anche parlato della nuova sfida di Casta Diva per quanto riguarda lo scripted e di altre novità riguardanti i documentari e anche il cinema.

Un bilancio di questi tre anni come Chief Creative Officer di Casta Diva.

Quando è stato deciso di aprire la Unit tv di Casta Diva, la sfida più grande è stata accreditarsi, con le tv e le OTT che non conoscevano Casta. Non nascondo che, il primo anno, la strada è stata in salita ma ci ha regalato da subito grandi soddisfazioni: abbiamo aperto a gennaio e ad aprile era già in onda il nostro primo programma. Ringrazio sempre per la fiducia l’amico Gesualdo Vercio di Discovery e la mitica Carafoli. Al termine dei primi dodici mesi, abbiamo portato a casa 4 produzioni; l’anno dopo, nel 2022 con il reality “Un amore da favola”, siamo sbarcati al MipCom di Cannes tra i 10 formati originali più interessanti dell’anno e nel 2023 le produzioni sono diventate ben 14. Oggi il bilancio è in crescita e le prospettive per il futuro sono molto gratificanti. Io sono per il lavoro di squadra e le persone che lavorano con me sono tutte davvero molto motivate.

In questi anni, vi siete specializzati soprattutto nella produzione di cooking show on the road. Come mai questa scelta?

Dalla sua nascita, gennaio 2021, abbiamo voluto che la Unit intrattenimento di Casta Diva avesse un chiaro tratto distintivo. Per questo ci siamo subito concentrati sulla realizzazione di formati originali che avessero come comune denominatore un alto standard qualitativo. Questo indipendentemente dal budget. Un esempio, in questo senso, sono i tanti formati realizzati in questi anni per Food Network. Titoli come Ci vediamo al Bar, Pazzi di Napoli, Pazzi di pizza, Casa Carrara e C’è ciccia, hanno trovato velocemente l’approvazione del pubblico, non solo per gli argomenti trattati, ma anche per lo stile curato e ricercato. Non ho paura di essere smentito se affermo che, ad oggi, siamo la casa di produzione più attiva nei food-show. Una tipologia di programma produttivamente molto impegnativa che abbiamo deciso di sposare senza paura. Ora abbiamo un’intera squadra che segue solo questi progetti, attivi durante tutto l’arco della stagione televisiva con ottimo riscontro di pubblico e una stima da parte delle reti che non può che inorgoglirmi.

Per quanto riguarda i dating show, invece, ci saranno novità?

Creare format originali è una delle mie grandi passioni ma non si può fare questo lavoro senza guardare cosa succede nel mondo sia dal punto di vista creativo che di richieste da parte delle reti, che a volte preferiscono la tranquillità che un formato internazionale di grande successo può garantire. Frequentiamo i mercati più importanti e studiamo settimanalmente report provenienti da ogni parte del mondo. È così per esempio che ti rendi conto di come un genere ancora molto amato dal pubblico sia il dating, in tutte le sue forme. Io stesso ho firmato il 90% dei dating prodotti in Italia (da Uomini e Donne a Matrimonio a Prima Vista). Motivo per cui abbiamo deciso di investire sulla realizzazione di una puntata pilota di un dating internazionale. E non nascondo che anche qui ci siamo divertiti a dare il nostro tocco.

Con Toy Inventor, invece, avete inventato il talent show dedicato ai giocattoli.

Mai come nell’ultimo periodo la frase che ci si sente ripetere più spesso è “Non c’è budget” e il sostegno di un brand diventa necessario per poter produrre. Casta Diva, in questo, ha una forza senza eguali dal momento che il suo business principale è sempre stato legato alla pubblicità. Le campagne mondiali più importanti sono firmate Casta Diva. In un lavoro di sinergie anche sorprendente, abbiamo lavorato con la Unit che si occupa della pubblicità per realizzare il desiderio di uno storico cliente come Giochi Preziosi. La voglia era quella di creare un prodotto di intrattenimento che potesse raccontare i valori del marchio e la propria storia, evitando l’effetto televendita. Ed è così che insieme al mio gruppo di autori, capitanato da Francesco Gorgoni (mio braccio destro da tempo) è nato Toy Inventor. Un programma in cui inventori sconosciuti propongono la propria idea di giocattolo e si affidano al giudizio di un gruppo di bambini per vedere realizzato il proprio sogno. L’operazione è stata fortunata sia dal punto di vista televisivo che commerciale. Il vincitore del programma vedrà a breve il proprio giocattolo sugli scaffali dei negozi con il marchio GP ma siccome il livello del casting (svolto a livello internazionale) ha sorpreso positivamente i dirigenti dell’azienda, anche altri inventori hanno avuto l’occasione di sviluppare il proprio progetto. In più con questo programma abbiamo ottenuto un importante riconoscimento da parte del Moige. Un attestato non scontato che fa molto piacere. E come se non bastasse il formato vinto anche il premio BC&E Awards, primo classificato nella categoria original production.

In Rai, invece, avete prodotto Mi presento ai tuoi, condotto da Lorena Bianchetti. Cosa puoi dirci a riguardo?

E con “Mi presento” torniamo alla mia passione per i dating… La sfida più importante di quest’anno è stata sicuramente l’approdo di Casta Diva in Rai. Una sfida resa ancora più ardua perche lo abbiamo fatto con un formato originale che ho scritto insieme al direttore Angelo Mellone, che ringrazio per aver dimostrato un’affezione e una cura al progetto non comune. Grazie anche alla direzione artistica di Duccio Forzano, siamo riusciti a portare in un programma del sabato pomeriggio un’immagine e una cura che da sempre è stata ad appannaggio dei grandi varietà. E ringrazio Lorena Bianchetti perché lei ci ha dato fiducia e ha lavorato con noi ogni giorno: siamo partiti al 2% e abbiamo raddoppiato il dato, non era scontato ma ne siamo felici!

In che modo cerchi un format nuovo?

Qualche giorno fa ho rimesso in ordine la libreria dell’ufficio che, dal primo giorno, ho destinato ai progetti ricevuti negli ultimi 3 anni. Devo dire che è già piuttosto piena ma di spazio ne abbiamo ancora. Per questo ho voluto creare questa iniziativa dal titolo “Ho un’idea”: chi vuole può inviare il proprio materiale sia scripted che unscripted. È più forte di me, se ricevo un progetto lo devo leggere. Le idee buone sono ovunque, basta saperle cercare. L’email è hounidea@castadivapictures.com.

Avete anche intrapreso la sfida delle serie tv e dei film tv. Quali sono le novità?

Per chi come me è abituato a guardare come si muove il mondo dell’intrattenimento è impossibile restare immobile davanti alla potenza dello scripted. Lo vediamo costantemente, basta aprire una qualsiasi piattaforma o soffermarsi sulla fiction della tv generalista. Per quello abbiamo deciso di accettare anche questa sfida. Un terreno totalmente differente da quello del classico intrattenimento televisivo per tempi e dinamiche. Ma siccome mi piace confrontarmi con i grandi, ho capito che la chiave per la riuscita di un prodotto scripted sta tutta nella scrittura. Per questo abbiamo coinvolto firme importanti come quella di Monica Rametta, Doriana Leondeff, Eleonora Mazzoni, Federico Baccomo, Michela Andreozzi, Nicola Conversa. Ognuno di loro sta firmando un soggetto per Casta Diva, basato su una storia originale o su un libro di cui abbiamo l’opzione. È dalla collaborazione con Monica Rametta, per esempio, che è nato il nostro primo film tv che annunceremo a breve. Questo, però, è solo uno dei 12 titoli in sviluppo che nascono da una costante ricerca. In questi mesi abbiamo firmato per la cessione dei diritti di alcuni romanzi e stretto accordi con alcune famiglie da cui vogliamo sviluppare biopic. E devo dire grazie al mio Ceo Fabio Nesi perché con la sua passione per questa nuova avventura mi ha permesso di stringere accordi importanti che vedranno la luce nei prossimi mesi.

State lavorando a delle novità anche per quanto riguarda i documentari, ultimamente molto di moda sulle piattaforme?

Le piattaforme hanno gettato nuova luce sul genere del documentario, dandogli un appeal totalmente diverso. In questo momento abbiamo tre titoli in sviluppo, tre progetti dalla natura molto diversa tra loro che, però, hanno in comune una forte capacità attrattiva.

Altre novità?

Come se non fosse già abbastanza, Casta Diva è pronta ad approdare al cinema. È in lavorazione un progetto su un personaggio della musica molto amato di cui ancora non posso dire molto. Quello che però posso rivelarvi è il nome del prestigioso regista che firmerà questo lavoro a cui abbiamo dedicato gli ultimi due anni: Emanuele Crialese. E il 19 luglio potremmo parlare di un’altra bellissima novità… quotidiana!