Massimo Giletti a TvBlog: Fra Cardinali e Badesse alla domenica io farò il prete di periferia. Sul governo giallo-verde dico che…
L’intervista al giornalista di La7 e conduttore di Non è l’Arena
Le vacanze stanno finendo e la televisione sta lentamente risvegliandosi e con lei anche i suoi protagonisti. Oggi qui su TvBlog c’è uno degli alfieri del nostro piccolo schermo, da due anni accasato a La7 con il suo programma di informazione Non è l’Arena. E’ Massimo Giletti ospite oggi qui su TvBlog.
L’estate sta finendo, come direbbero i Righeira, che estate è stata per Massimo Giletti ?
Intensa, anche se ha prevalso in me la voglia di isolarmi da un modo di vivere pieno di “rumore“. In fondo io amo le mie solitudini.
Come ti prepari al ritorno di Non è l’Arena ?
Sempre con grande passione, non dando mai nulla di scontato.
Come pensi che sarà questo terzo anno?
Difficile ma stimolante. Ormai la domenica sera è diventata “il giorno“ clou della tv italiana: fiction fortissime, conduttori come Fazio e D’Urso che fanno numeri importanti, il calcio con le sue messe imperdibili. Insomma una volta c’era solo l’Angelus del Papa, oggi siamo pieni di Cardinali e Badesse. Io farò il prete di periferia, pochi mezzi ma molto combattivo. Ma sarà impossibile fare i numeri miracolosi dello scorso biennio targato Cairo che ci hanno visti al 7%.
A proposito di Cairo, in una recente intervista ha parlato di politica e del fallimento del governo giallo-verde, scenderà in campo secondo te ?
Cairo conquistò il Corriere in un giorno senza mai farlo capire a nessuno. Eppure dentro di se ci pensava da anni. Cairo non annuncia: agisce. Lasciamo che ne parlino … gli altri.
Come avresti raccontato la politica infuocata di questo mese di agosto se fossi stato in onda ?
Mentana l’ha raccontata alla grande come sempre. Al di là di come l’avrei raccontata io, credo che sia evidente di come siamo lontani dall’essere un paese serio, maturo. Bauman sosteneva che di fronte ai problemi che abbiamo bisogna fare una rivoluzione culturale. Noi invece siamo ancora ai patti delle crostate o della focaccia bianca.
Come giudichi questa crisi di governo e come pensi andrà a finire ?
Chiedilo al mago Otelma, anche se la strada mi sembra sia ormai segnata.
Il rapporto Di Maio-Salvini, tu che li hai avuto spesso ospiti nel tuo programma, come lo racconteresti ?
Un rapporto che non è riuscito ad uscire dalla fase di pubertà. Vedi il contratto stipulato tra Lega e Movimento era irrealistico, inconciliabile. Ma avendolo sottoscritto avrebbero avuto il dovere di fare il salto di maturità necessario per assumersi la responsabilità di chi deve governare. Invece sono rimasti dietro le barricate a fare opposizione e a litigare tra loro. Il voto su Ursula Von der Leyen lo testimonia.
Alla fine sei rimasto a La7, qual è stato il vero motivo che ti ha spinto a restare da Cairo e secondo te ci saranno mai le condizioni di un tuo ritorno in Rai ?
Non ci sono andato perché ho un rapporto profondo con Cairo e sentivo un’aria in Rai molto molto confusa e chi fa informazione non solo deve essere libero, ma va anche difeso e sostenuto nelle proprie inchieste.
A proposito di Rai, se dovessi raccontare la tv di Stato di oggi ad una persona che torna dopo un lungo viaggio da Marte, come gliela racconteresti ?
Se venissero davvero da Marte, pianeta dedicato al Dio della guerra, sarebbero agevolati nel capire che a viale Mazzini gli scontri sotterranei, da sempre, sono la difficile quotidianità con cui convivere. Non si pensa al prodotto ma a come sconfiggere il nemico di turno. Eppure va avanti alla grande nonostante tutto, grazie alle tante persone perbene e preparate che ci lavorano e la amano come me.
Giancarlo Leone a proposito di Rai e politica ci ha detto che sono i dirigenti che devono mettere un argine ai “desideri” dei politici, imparando a dir loro tanti no, che ne pensi ?
Sono d’accordo con Leone, direttore con cui ho lavorato benissimo, come ho lavorato ottimamente anche con Del Noce e Mazza. Tutti dirigenti che, pur provenendo da una precisa area politica, avevano a cuore il prodotto e il professionista che ci lavorava e non i diktat dei politici di turno. Mario Orfeo purtroppo ha ragionato diversamente. Il rispetto te lo devi guadagnare con i comportamenti e con le tue scelte senza timore
Ad ogni tua scadenza di contratto si parla anche di un tuo possibile approdo a Mediaset, ci andresti veramente e a fare cosa? Chi stimi davvero da quelle parti e con chi lavoreresti qualora decidessi di approdare alla corte di Piersilvio Berlusconi ?
Mediaset? Ho grande rispetto per Pier Silvio Berlusconi perché so bene, per esserci passato, che non è semplice vivere e subentrare a padri ingombranti. Stimo De Filippi e Parenti su tutti: pur essendo opposti vivono di un parallelismo innegabile. Il successo dei numeri primi
Chi è oggi Massimo Giletti e cosa gli piacerebbe che la gente pensi di lui ?
Come un uomo in cui non c’è differenza tra principi e persona.