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Masi vuole più informazione su RaiUno

Mauro Masi delinea una nuova strategia per la Rai. Obiettivo superare in fretta “una tripartizione rigida che risale a trent’anni fa”: non sta più né in cielo né in terra che Raiuno sia votata soprattutto all’intrattenimento, Raidue a una programmazione più giovanilista, Raitre detiene il monopolio esclusivo dell’approfondimento dell’informazione e culturale.Secondo il direttore generale della

pubblicato 14 Gennaio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 09:33


Mauro Masi delinea una nuova strategia per la Rai. Obiettivo superare in fretta “una tripartizione rigida che risale a trent’anni fa”:

non sta più né in cielo né in terra che Raiuno sia votata soprattutto all’intrattenimento, Raidue a una programmazione più giovanilista, Raitre detiene il monopolio esclusivo dell’approfondimento dell’informazione e culturale.

Secondo il direttore generale della Rai c’è bisogno di un “grande segnale di cambiamento” con “un programma di informazione in prima serata su Raiuno, far fare un grande salto di qualità dell’offerta Rai, anche in termini di pluralismo che in Rai, non in termini di forma ma di sostanza, latita“.

Potrebbe apparire un discorso generico, ma l’obiettivo è chiaramente RaiTre e “alcune trasmissioni” (leggasi Ballarò).

E’ evidente che l’approfondimento lo fa in prevalenza Raitre e lo fa secondo i propri standard. Non entro nel merito politico, ma penso sia un grave errore gestionale lasciare che l’approfondimento informativo sia detenuto di fatto da una sola rete. Spesso in questa stagione abbiamo assistito a programmi bilanciati sull’ospite politico ma totalmente sbilanciati su servizi ed esperti. Talk show che si vedono oggi in Rai non esistono in nessun paese del mondo.


Alla fiera del “detto non detto” Masi aggiunge anche una stilettata alla Magistratura che con le sue sentenze (casi Ferrario e Santoro) offre “un vantaggio oggettivo ai concorrenti“.

La Magistratura va rispettata e le sue sentenze applicate, semmai impugnandole nelle sedi opportune, mi limito a dire che la Rai deve fare i conti con sentenze totalmente incredibili di cui è difficile trovare precedenti in Italia o in altri Paesi occidentali che hanno un peso tale nella governance che si trasformano in un vantaggio oggettivo per tutti i nostri concorrenti.

Rai 1