Marracash a Tv Talk per parlare di Mtv Spit: «I rapper sono i nuovi cantautori»
Il rapper propone il suo “talent show” anche nel salotto “bene”.
Tv Talk oggi si è interessato anche alle “nicchie”. E su TvBlog apprezziamo quando si parla di nicchie, così come abbiamo apprezzato il fatto che Victoria Cabello abbia detto in maniera molto chiara che vuole portare la “nicchia” in televisione. Sul tema, ecco Marracash per parlare del suo Mtv Spit, che è stato definito talent antagonista ma che, effettivamente, è più simile a una “competizione sportiva”, a un confronto fra “professionisti”, visto che in gara ci sono rapper che già si esibiscono nel freestyle e che non danno la sensazione di fare qualcosa che potrebbe fare chiunque.
«Non chiamiamo gente da casa che impara a fare il rap»,
ha spiegato Marracash, che si è preso anche i complimenti degli analisti di Tv Talk e del Trio Medusa.
Sulle concessioni che MTV Spit fa alla tv generalista (dal punto di vista del meccanismo), il rapper prestato alla conduzione dice che non è proprio così:
«Mancano gli orpelli che ci sono nei talent soliti, noi non vediamo i ragazzi né prima delle sfide né dopo, non li si vede piangere perché sono stati eliminati, né esprimere la loro tensione. La giuria è una trovata degli autori per cercare sicuramente di allargare, se no rischiava di essere un programma troppo autoreferenziale».
Sui contenuti anche “social”, persino “pedagogici” che qualcuno, fra gli analisti, ha rilevato, Marracash dice che non è una sua trovata ma che comunque il rap si occupa per sua natura di raccontare storie sociali.
«Secondo me i rapper sono i nuovi cantautori, nel momento in cui i rapper hanno riportato l’attenzione al testo in una musica italiana un po’ sconcertante, dove effettivamente il testo ha perso completamente di significato, è completamente subordinato alla melodia.
In un panorama in cui la metafora più alta è “mi manchi come il mare” allora sì, siamo i nuovi cantautori.
La differenza è che i cantautori negli anni ’70 avevano un approccio mediatico e giornalistico legato alla politica che noi non abbiamo».