Mario Orfeo a Blogo: Il mio Tg1 ricco, completo ed istituzionale. Newsroom 1? I don’t know
L’intervista di Blogo al direttore del Tg1 Mario Orfeo
Abbiamo pubblicato nei giorni scorsi il Focus ascolti dedicato al bilancio stagionale 2014-2015 (Settembre 2014-Luglio 2015) dei sette telegiornali delle reti generaliste per quel che riguarda le edizioni principali. Come abbiamo visto è il Tg1 delle ore 20 ad essere ancora il più seguito d’Italia con uno share del 24,45%, ma dato ancora più eclatante è il fatto che è cresciuto di un punto e mezzo rispetto alla stagione precedente, unico Tg dell’italico piccolo schermo. Abbiamo parlato con il direttore del telegiornale di Rai1 Mario Orfeo di questo, ma anche di molto altro.
Il suo Tg1, in particolare l’edizione delle ore 20, è l’unico a guadagnare pubblico rispetto agli altri telegiornali delle reti generaliste. Che ne pensa di questo dato ?
E’ un dato molto importante perchè è il riconoscimento del lavoro che abbiamo fatto riportando il Tg1 in crescita già nel 2013, poi nel 2014, crescita che si è consolidata in questa stagione. Sono tre anni che c’è questa tendenza dopo sette in cui invece il Tg1 aveva perso anno dopo anno pubblico. Una inversione di tendenza molto forte, molto significativa che secondo me va attribuita al grande lavoro che ha fatto la redazione e all’evoluzione tecnologica grazie alla digitalizzazione.
Come ha fatto a guadagnare pubblico ?
Facendo un telegiornale molto ricco, completo, con tutte le principali notizie. Parlando dei temi di casa nostra, di politica interna, ma dando anche molto spazio ai temi internazionali economici e purtroppo anche di crisi e di guerre. Dando spazio anche al costume in maniera intelligente, all’evoluzione della società italiana e agli avvenimenti di cultura e di spettacolo che sono un fiore all’occhiello del nostro paese. Secondo me vanno raccontate anche le eccellenze italiane e non solo le cose che non vanno bene.
Il Tg1 rimane per molti il telegiornale istituzionale, come si comporta quando lo confeziona rispetto a questo ?
Istituzionale è una definizione che mi piace molto perchè vuol dire essere sopra le parti, vuole dire essere il punto di riferimento per chi ci ascolta che sono la maggior parte degli italiani. Tutto questo però non tradendo mai quella che è la nostra professione, raccontando cioè tutto quello che accade senza infigimenti e spesso prendendo anche posizione attraverso anche delle campagne. Abbiamo parlato di aziende che chiudono, ma anche di start up e di altre che aprono. Abbiamo raccontato purtroppo dei fatti di cronaca nera, ma anche tanta cronaca bianca.
Quanto conta il preserale rispetto a questo risultato ?
Il preserale conta si, ma relativamente. Noi abbiamo l’Eredità che precede il Tg1 delle 20 da più di dieci anni. Ci sono stati anni in cui il Tg1 ha anche perso, pur avendo il medesimo traino.
Si è parlato molto in questo periodo delle intercettazioni e dell’uso che ne possono fare i media, che ne pensa ?
Penso che le intercettazioni possano essere uno strumento fondamentale per un certo tipo di indagini, penso sopratutto alle indagini sulla mafia, camorra, ndrandegheta che sono dei mali del nostro tempo che vanno combattuti con tutti gli strumenti e le intercettazioni sono uno strumento utile a combattere queste malattie della nostra società. Vanno benissimo anche per combattere un altro male dei nostri tempi: ovvero la corruzione, un male questo che incide molto anche sui costi della nostra economia. Naturalmente occorre che ci sia un uso saggio delle intercettazioni e questo appello lo rivolgo sopratutto alla mia categoria. Perchè come sono utili per le indagini sulla criminalità organizzata e contro la corruzione, così possono trasformarsi in una barbarie quando le intercettazioni che non hanno alcuna rilevanza penale ed invece di essere cestinate e cancellate vengono date in pasto ai giornali e questo lo trovo assolutamente grave ed intollerabile.
E che ne pensa dell’uso che viene fatto della telecamera nascosta ?
Se si usa a fin di bene anche la telecamera nascosta può essere utile all’informazione. Se invece viene usata per screditare le persone in maniera costruita, artefatta ed ingannevole allora no. Il confine è molto labile, secondo me ci vorrebbe un grande atto di responsabilità dei giornalisti. Abbiamo visto programmi che hanno fatto tante campagne meritevoli, ma hanno anche preso dei granchi clamorosi.
E’ più facile fare il giocatore o l’allenatore ?
Ho fatto per tanti anni il giocatore con dei grandi allenatori dai quali ho imparato a fare anche l’allenatore. Sono due mestieri diversi, tutti e due affascinanti, delicati ed impegnativi.
Lei ha diretto anche il Tg2, il Mattino ed il Messaggero, che differenze ci sono fra queste esperienze in particolare fra la carta stampata e la televisione ?
Dal punto di vista tecnico sono tante le differenze. Se si fa con passione, impegno e professionalità e dedizione alla fine le due cose si equivalgono. Sono due facce della stessa medaglia.
Ha in mente qualche novità per la prossima stagione del Tg1?
Aspettiamo a settembre e se te dicessi ora non sarebbero più delle novità. Qualcosa di nuovo ci sarà, perchè è sempre importante rinnovarsi ogni anno, anche perchè ci sono centinaia di canali che ti fanno concorrenza. C’è ormai un offerta che non c’è mai stata e devo dire che a questo proposito siamo davvero soddisfatti della nostra crescita, perchè in passato si diceva che si perdeva pubblico per il moltiplicarsi dei canali, ebbene siamo riusciti a sfatare anche questa convinzione. E’ bene comunque offrire sempre qualcosa di nuovo al pubblico arrivando anche a sorprenderlo.
Per esempio ad Unomattina non crede sia il caso di amalgamare meglio la parte della rete con quella del telegiornale togliendo tutto quel rituale fatto di sigle e notizie il più delle volte ripetute ogni mezz’ora ?
Devo dire che nella stagione appena terminata abbiamo rafforzato molto la sinergia con la rete. Ci sono solo due conduttori, uno espresso dal Tg1 ovvero Franco Di Mare e l’altra espressa dalla rete cioè Francesca Fialdini. Una coppia che ha avuto un grande successo e che è riuscita a rilanciare il programma. Le edizioni del telegiornale sono una finestra che Unomattina apre con frequenza sul programma. I temi che vengono poi raccontati durante le edizioni del telegiornale vengono poi approfonditi nello studio di Unomattina. Penso che l’anno prossimo anche su Unomattina ci saranno delle novità.
Tipo ?
Partendo dalla coppia confermatissima alla conduzione, cercheremo di aprire ancora di più gli orizzonti del programma con nuovi temi, un racconto ancora più ampio dell’Italia che cambia, più approfondimenti, più spazio ai temi che riguardano i giovani e non solo al pubblico tradizionale che guarda Unomattina.
Se le dico Newsroom 1, cosa mi dice ?
I don’t know
Grazie al direttore del Tg1 ed in bocca al lupo per il futuro