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Mario Monti e la Rai – Riforma e privatizzazione?

Riforma della legge Gasparri, gestione, conti in rosso, canone: il servizio pubblico nel mirino del nuovo esecutivo

pubblicato 21 Dicembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 01:00


Mario Monti aveva incontrato Paolo Garimberti e Lorenza Lei per parlare della Rai, a margine della sua apparizione televisiva a Porta a porta il 6 dicembre. In quell’occasione, il presidente e la d.g. del servizio pubblico televisivo hanno consegnato al premier, alle prese con il decreto salva-Italia, un dossier che illustrava le varie problematiche della Rai.

Secondo Repubblica il nuovo esecutivo metterà sicuramente mano alle leggi che riguardano l’organizzazione di Viale Mazzini. Stando a quanto si apprende, secondo Monti la legge Gasparri sarebbe completamente da rivedere. Del resto, i problemi della Rai sono sotto gli occhi di tutti: e il primo è la lottizzazione politica che, attraverso un consiglio di amministrazione profondamente ed endemicamente politico (le nomine sono di espressione partitica), ha paralizzato le strategie dell’azienda. Ed è anche, verosimilmente, una delle cause dei conti in rosso.

L’idea di Monti sarebbe quella di ridurre il Cda Rai a tre soli membri e di dare più poteri all’amministratore delegato, trasformando il d.g. in un vero e proprio “capo” per l’azienda, che possa firmare contratti, nominare direttori tg e via dicendo, senza passare attraverso i vincoli di un cda politico.

E come avverrebbero le nomine? Repubblica scrive:

«Monti coltiva l’ipotesi di consiglieri nominati uno a testa dai presidenti del Consiglio, di Camera e Senato. “Ma si possono trovare altre strade”.»

Il che, ne converrete, non esclude affatto il dominio della politica sull’azienda, ma la sposta a un’espressione governativo-istituzionale. Rendendola, probabilmente, più allineata ancora alle posizioni di chi governa, visto che la prassi dell’era berlusconiana ha escluso l’altra prassi che prevedeva di affidare la presidenza di una delle due camere (generalmente, la Camera dei Deputati) all’opposizione.

Il canone nel 2012 potrebbe aumentare (altra tassa per risanare i conti, non solo quelli Rai?).
E poi, il bocconiano, non può che avere una grande tentazione: la privatizzazione.

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