Dopo sei mesi di governo, Mario Draghi è stato “costretto” alla prima intervista televisiva da Presidente del Consiglio. Dopo aver a lungo aspettato e raggiunto la tv solo attraverso le poche conferenze stampa fin qui fatte, la situazione in Afghanistan evoluta negli ultimi giorni ha reso necessario, secondo lo stile di comunicazione seguita dal Premier, un suo intervento all’interno dell’edizione di ieri sera del Tg1 delle 20:00.
La scelta del luogo e del modo in cui è stata realizzata l’intervista non è certo casuale. Il Presidente del Consiglio ha scelto infatti il luogo istituzionale per eccellenza della televisione italiana, decidendo di esporsi non solo su un telegiornale, ma su quello che ha questa caratteristica insita maggiormente nel proprio DNA. La prestigiosa fascia oraria di messa in onda, insieme alla rete, l’ammiraglia Rai, aggiunge poi solo che prestigio alla prima apparizione televisiva del Premier, ad eccezione, oltre che delle conferenze stampa, dei discorsi tenuti in pubblico, compreso in Parlamento.
L’intervistatore e la location
Ad intervistarlo è Mario De Pizzo, considerato il vice chigista della redazione del telegiornale diretto da Giuseppe Carboni – Roberto Chinzari è da sempre il giornalista che segue la Presidenza del Consiglio: le ferie però, oltre a eventuali impegni lavorativi, potrebbero avergli precluso tale opportunità. La location scelta per quella che pare essere un’intervista-appello o messaggio, priva dunque di una forte dialettica di contrapposizione fra le parti, con De Pizzo che arriva addirittura ad un certo punto ad annuire vistosamente a Draghi, è l’ufficio del Premier.
Il Presidente del Consiglio parla direttamente dalla sua scrivania e in una inquadratura larga, proposta in diversi passaggi, si scorge a fianco del capo di governo una pila di libri. È la tv che entra nel palazzo del potere, è la tv che va a raccogliere un messaggio di Mario Draghi, non lui che si sottomette alle logiche di talk show e dibattiti televisivi. Una scelta comunicativa chiara e in questa circostanza piuttosto efficace.
Mario Draghi, intervista al Tg1: una scelta comunicativa efficace
A risaltare sono le parole del Premier, che vengono ovviamente riportate anche nei minuti seguenti nei programmi di Rete 4 e La7, come Stasera Italia news e In onda, dove non viene mai citato espressamente il Tg1. Il contesto che ospita la prima intervista televisiva del Presidente del Consiglio permette infatti a lui stesso di avere tutti i riflettori puntati su di sé: la cornice scelta è solo uno strumento utilizzato per raggiungere il pubblico e quindi i cittadini sintonizzati al televisore. Risuona il discorso di Draghi sull’Afghanistan, sul ruolo dell’Unione Europa e dell’Italia a capo del G20 nella questione e non il possibile battibecco con il conduttore o con l’opinionista di turno.
Quella presa dal Premier è una decisione che lascia immaginare che non cederà facilmente alle lusinghe dei programmi politici che lo hanno nel mirino da mesi. Alla fine si è verificata quella che Massimo Galanto, in pezzo su TvBlog di sei mesi fa, definiva come la scelta “più ovvia e più ‘sicura’”. Mario Draghi per il momento non stupisce (e forse va bene così), ma sta per iniziare una lunga stagione televisiva e non sono da escludere colpi di scena.