Maria di Nazaret: la fiction reinventa la vita delle protagoniste, ma non convince. La seconda parte sarà più intensa?
Maria di Nazaret, il film-tv di Raiuno, poteva essere più coraggioso: invece s’inventa una parte della storia -la vita di Maddalena- senza però creare un legame tra le protagoniste che sia forte
C’è qualcosa che stona in “Maria di Nazaret”, il film-tv in onda su Raiuno. L’intento degli autori (tra cui anche il regista Giacomo Campiotti) era quello di proporre una Maria “diversa”, raccontata sotto un altro punto di vista, quello dell’amica di Maddalena ed in generale di una donna alle prese con il mistero della vita.
A non quadrare, però, è la “rivoluzione” che è stata fatta per raccontare la protagonista: una rivoluzione che passa per una storia -o meglio, una parte di essa- scritta appositamente per la fiction in questione, e che va a stravolgere in parte le conoscenze di tutti circa la vita della madre di Gesù prima della nascita di suo figlio.
In particolare, ad essere stato inventato, per esplicita ammissione degli autori del film-tv, è il suo rapporto con la Maddalena (Paz Vega), che secondo la fiction conosceva prima ancora che Giuseppe chiedesse la mano ai suo genitori. Un’amicizia, quella tra le due donne, che per quanto possa tornare utile alla volontà di raccontare una “nuova” Maria (Alissa Jung) ed approfondire il ruolo di Maddalena non colpisce nel segno e delude nella resa dei personaggi.
Maria di Nazaret
Eppure, il lavoro fatto è ambizioso: la Maria di Campiotti è una Maria che si dà alla Fede fin da piccola, che diventa un mistero per tutti, ma che vive nella gioia sempre, anche quando Giuseppe la lascia perchè non crede che il bambino che porta in grembo sia figlio di Dio, mentre Maddalena è una donna delusa dalla vita, che preferisce sprecare a corte, al servizio degli intrighi di Erodiade (Antonia Liskova). Proprio con quest’ultima si crea la rappresentazione di un trio di donne che decide di vivere secondo princìpi e valori diversi.
Forse, una scelta diversa, che avrebbe favorito una maggiore interazione tra le tre donne, avrebbe potuto fornire una profondità diversa ai personaggi ed alle storie. La rivisitazione delle vite delle due protagoniste, quindi, da base principale della storia diventa semplice sfondo su cui calare le vicende raccontate nel Vangelo.
“Maria di Nazaret”, quindi, in questa prima parte non riesce ad essere un film-tv coraggioso tanto quando ci si aspettava, restando in bilico tra la fiction accomodante e già vista e la fiction d’innovazione. Le scene finali della puntata di stasera lasciando intendere che la seconda parte sarà -com’è ovvio- più carica di emozioni: speriamo basti a risollevarne le aspettative.