Si è qui deciso volontariamente di non includere La Scimmia nel live di Amici. Perché La Scimmia è (o voleva essere?) un’altra cosa. Se per anni il parlare di scuola ad Amici andava bene, è solo perché la accettiamo come scuola televisiva, tutt’al più accademia di danza e di canto ma non istituzione didattica riconosciuta dal Miur.
La Scimmia, invece, è un vestito che la Marcuzzi ha bandito dal suo armadio e che si è avvalso della consulenza di Francesco Facchinetti (laureato semmai in scienze del cazzeggio sul web), per poi diventare fiction biascicata con Giulia Bevilacqua. Visto il flop di ascolti su Italia1 si è dovuti ricorrere alla terapia intensiva, sotto le cure del Magnifico Rettore in trend televisivi giovanilisti, Maria De Filippi. Una che sarebbe stata perfetta nel provarci sin dall’inizio, ma che se non l’avrà fatto un motivo ci sarà.
Ora, per aziendalismo o eventuali sollecitazioni a noi sconosciute, la regina dell’intrattenimento Mediaset entra in soccorso del Boss di Squadra antimafia, uno che voleva fare la Scimmia per innovare il web e che per questo l’ha tolta da Italia1. Poi, però, sul web non se la filava nessuno e allora ha bussato alla porta dell’unico programma Mediaset trendy tra i giovani.
Con il suo solito fare divulgativo la De Filippi ha spiegato il cross-over tra i due programmi:
“Ora passiamo a un’altra scuola. Taodue prende una serie di ragazzi e gli dà una possibilità per poter sostenere quest’anno l’esame di maturità. Inizialmente gli dà una location e un professore per ogni disciplina. Il programma andava in onda su Italia1. Poi il programma si ferma su Italia1, continua sul web e ora ricomincia su Canale5. I ragazzi sono iscritti a una scuola ministeriale ora, ma il programma gli consente un corso integrativo in alcune materie. TaoDue dà alla fine dell’anno due premi, uno per chi di loro sosterrà la maturità con il voto più alto, e l’altro premio sarà a chi di voi dimostra durante il programma il miglior grado di apprendimento. Rimanere in questo programma significa anche studiare, meritarselo un pochettino. In questo periodo i ragazzi hanno sostenuto delle lezioni e sono stati verificati. Vediamo il vostro registro di classe”.
E qui il primo colpo al cuore. Il registro di classe viene proiettato sul vidiwall come se fosse una classifica di gradimento. Il primo della classe, Mattia, è in verde, la pecora nera Alejandro è in rosso. Ovviamente a interessare a Maria televisivamente è il somaro, che si becca gran parte dello spazio, andando pure fiero di aver consegnato il compito di filosofia in bianco:
La Scimmia ad Amici – prima puntata
“Meglio non scrivere niente, che scrivere cagate”.
La De Filippi comincia a denunciare le pecche di Alejandro, che si sarebbe pappato parte dei soldini della produzione per spassarsela a Milano. E ora fa pura la vittima, perché se gli tagliassero definitivamente i viveri lascerebbe la scuola per lo stesso motivo di prima: non avere abbastanza soldi per mantenersi.
A incoraggiarlo sono gli applausi del pubblico e Garrison. Interpellato farsescamente da Maria sul compito in classe su Schopenhauer (che, evidentemente, un coreografo non è tenuto a conoscere), risponde:
“Invento la mia filosofia, non seguo quella di Schopenhauer”.
Il Prof Buonanno giustifica Garrison ma è intransigente con i ragazzi, confermando che la televisione, come la vita quotidiana, è più indulgente con l’ignoranza, mentre è la scuola a essere stronza (e quindi tanto vale liberarsene). Per certi versi il fatto che, in televisione, si dica agli studenti “non mi interessano le datine, è importante il ragionamento”, è anche educativo.
Ma come si può delegare l’insegnamento a mezz’ora strappata a Silvia Toffanin a Verissimo, con Camurri che pone domande come “Cos’avrebbe detto Schopenhauer di Amici”? Si è fatto la domanda e si è dato pure una risposta, autoreferenziale come le peggiori caricature dell’Attimo fuggente:
“E’ rappresentazione. Mette in mostra se stesso. E perché lo fa? Lo fa per sedurre. Ogni fenomeno è manifestazione della volontà. Con Amici diventi sul mercato un bocconcino appetibile. E’ vanità”.
A parte la captatio benevolentiae alla produzione, mascherata da lezione illuminata, tutto viene affrontato con superficialità e autocelebrazionismo, mentre nelle piazze, proprio oggi, infuriavano le proteste contro la scuola, quella vera.
Dare l’istruzione in pillole, in pasto al pubblico di Amici, tra una risatina della Maionchi e un break pubblicitario, non aiuta i ragazzi a sedersi sui banchi. Anzi, li incoraggia a ritenerli ancor più una farsa. La scuola funzionava quando il professore era autorevole e faceva paura. Se tutti i professori si nascondessero sotto la gonnella di Maria, per farsi rispettare dai ragazzi, sarebbe il colpo di grazia in questo Paese.