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Maria De Filippi e la sua tv “on demand”: così nasce Il Ballo delle debuttanti

L’estate di Maria De Filippi è all’insegna di bilanci e progetti per il futuro. In particolare per la prossima stagione televisiva, che la vedrà impegnata più che mai su fronti vecchi e nuovi. La Repubblica, solitamente poco avvezza a celebrazionismi Mediaset, le dedica il paginone di Spettacoli con la garanzia di una firma “critica” come

2 Luglio 2008 11:22

maria de filippiL’estate di Maria De Filippi è all’insegna di bilanci e progetti per il futuro. In particolare per la prossima stagione televisiva, che la vedrà impegnata più che mai su fronti vecchi e nuovi. La Repubblica, solitamente poco avvezza a celebrazionismi Mediaset, le dedica il paginone di Spettacoli con la garanzia di una firma “critica” come Edmondo Berselli. La regina di Canale 5 viene raccontata come un’intercettatrice catodica, in grado di dare al pubblico quello che esattamente vuole anticipando le mosse della concorrenza. Ecco il suo statuto catodico per autodefinizione:

“La mia televisione sono io. La faccio affidandola alle mie sensazioni. Crea identificazione perché è una lente sulla società”.

Maria prevede mode e modi di essere, rifugge dall’asettico format di importazione e si fa guidare da dove va il mondo (senza la pretesa di essere una sociologa). Spiega, così, com’è nata l’ennesima idea destinata a far furore a Mediaset: Il Ballo delle debuttanti.

“Mi è venuto in mente di farlo perché sentivo una quantità di discorsi sul ballo di fine scuola, sul ballo di inizio vacanze e, difatti, appena lanciata l’idea, sono arrivate un sacco di ragazzine. Noi dividiamo le debuttanti nella categoria della ragazza classica e della ragazza moderna: e la differenza più o meno consiste nel comportamento in spiaggia, a seconda che indossi il costume o si metta in topless”.

In compenso, ogni suo programma è una creatura in cui crede per motivi diversi, senza gerarchie personali dettate da giudizi moralistici:

“Sa come nasce C’è posta per te? Dovevo andare al ministero dell’istruzione e fuori trovo una piccola folla di ragazzi, che mi chiedono di consegnare una lettera al ministro. E allora ho capito che ci sono molti messaggi che non trovano un postino… E io passo per una matta, un caso di professionismo esasperato perché leggo tutto, seguo tutto, verifico tutto. E non creda alla manipolazione. Il pubblico vuole gustare la verità. E se capisce che c’è la finzione, dito sul telecomando e si cambia”.

“Se la critica a Uomini Donne è rivolta all’aspetto fisico o al lato culturale, bisogna dire che il palestrato di turno c’è nel programma perché là fuori nella società ci sono le palestre. Se qualche ragazza va male con il congiuntivo è perché la gente non padroneggia i verbi. Non credo che la tv appartenga soltanto ai laureati e ai critici, né che il mio pubblico sia fatto solo di una massa di ignoranti. Io vedo ragazze molto determinate, spesso sfrontate, comunque molto più sicure di una volta. I ragazzi sono più disorientati, insicuri anche nell’approccio fisico, si vede che non sanno se gli basta la palestra”.

“Per Amici è diverso, nella scuola ci abbiamo messo anche la danza classica. Entrano e gli mettiamo addosso una tuta, niente esibizionismi. Noi cerchiamo di spiegare che non è il punto di arrivo, ma solo una partenza, anche se la provincia è dentro di noi e i ragazzi non sono abituati a ragionare a largo raggio”.

E’ così che la De Filippi si spiega il segreto della sua popolarità e l’ascesa di un ragazzo qualunque come Marco Carta:

“Io per tutti sono Maria, mi chiamano per nome, sono quasi una vicina di casa. Sono il loro elettrodomestico: accendi e viene fuori un programma. Il successo non sono io ma Marco Carta, che vuole fare il cantante e alla fine conquista un suo pubblico. Una volta in tv arrivavano solo i talenti: oggi invece la televisione è accessibile a tutti, anche a chi viene dalle periferie”.

Astuta lungimiranza o pedagogia spicciola? Business calibrato o autenticità professionale? Questo è l’eterno dilemma che aleggia sulla signora Costanzo (per quanto vale ormai). E che rimarrà a lungo il segreto del suo Fascino.