Maria De Filippi contro le D’Urso e le Ventura della tv
Maria De Filippi è seduta sulle scale, mentre la chioma di una trash-vamp dà le spalle all’obiettivo incarnando un clichè opposto al suo ma pure al centro del suo mondo televisivo. L’antidiva di Canale 5 attesissima a Sanremo si mette a nudo sull’Espresso in edicola domani, anticipando innanzitutto, quale sarà il suo ruolo nella finale
Maria De Filippi è seduta sulle scale, mentre la chioma di una trash-vamp dà le spalle all’obiettivo incarnando un clichè opposto al suo ma pure al centro del suo mondo televisivo. L’antidiva di Canale 5 attesissima a Sanremo si mette a nudo sull’Espresso in edicola domani, anticipando innanzitutto, quale sarà il suo ruolo nella finale di Sanremo. E in più svela come sono andate veramente le cose nelle edizioni in cui la sua partecipazione al Festival è stata prima annunciata e poi smentita:
“Nel 2003, me l’offrirono Fabrizio Del Noce e Pippo Baudo. L’idea mi piacque: meglio l’ambiente surreale del Dopofestival che il Festival. Piacque meno a Piersilvio, però. E non capii perché: Michelle Hunziker c’era andata. E pure Mike. Anche l’anno scorso ho detto sì, sempre a Baudo. Ma il cda Rai bloccò la cosa. Poi, a novembre, mi ha chiamato Bonolis. Alla doppia conduzione avrei detto no. All’ospitata, invece, ho detto ok. Dopo, è stato Paolo a parlarne a Mediaset. E a Natale Piersilvio ha sottolineato: ‘Fa come vuoi. Purché Amici vada in onda, siamo in periodo di garanzia’. In realtà, ho accettato perché un rifiuto mi sarebbe sembrato scortese. E perché le entrate sul palcoscenico saranno quattro in tutto. Niente di che e posso rimanere me stessa. Mica andrò vestita come Milly Carlucci. Non ho l’ansia di impormi e di esserci a tutti i costi. Sono sempre pronta a lasciare lo spazio soprattutto quando ne vale la pena”.
A proposito di colleghe la “Sanguinaria” vuota il sacco e confessa finalmente di essere contraria allo spadroneggiare televisivo del décolleté (oltre che dell’ipocrisia):
“Detesto le liturgie tv. La scala di Sanremo. Il finto circo televisivo. E la rissa al Grande Fratello: tutti sappiamo bene che quando succede si può decidere se mandarla in onda o no. Non c’è diretta su Sky che tenga. Bene. Trovo terribile che si decida di farlo e si decida anche di montarci un casino. Prima sui giornali. Poi a Pomeriggio 5 dove Barbara D’Urso rimanda in onda il filmato, esclamando quattro volte ‘Vergogna, vergogna’. Secondo me il “vergogna, vergogna” andrebbe diretto a chi decide di mandarlo in onda”.
Mentre sul caso Mentana preferisce non rispondere è su Simona Ventura che, con fine provocazione, approfitta per dire la sua:
“Un tempo, la televisione era, per citare un grande, Walter Chiari. Il pubblico accendeva l’elettrodomestico per vedere lui. Ora, la tv è fatta dal pubblico che sta a casa. Quando Simona Ventura fa l’Isola, lei è solo un mezzo. E allora a ‘ste conduttrici che si autocelebrano, con i seni strizzati che non sembrano più normali ma rassomigliano a due chiappe, alla fine ti viene da dire: ‘Ti sposti che voglio vedere il bidello?'”.
Quando, invece, si tratta dei suoi collaboratori la Defi, come è stata risoprannominata nel web, ha sempre un occhio di riguardo e una parolina buona, a differenza di certi colleghi più autocelebrativi:
“Quando Sabina Gregoretti (produttrice di Fascino e suo braccio destro ndr) su segnalazione di Maurizio è venuta a lavorare con me, insisteva nel volermi far conoscere degli autori. ‘A cosa servono?’, chiedevo. ‘Hanno le idee’, rispondeva lei. E io: ‘Non c’è bisogno’. Poi i programmi si sono moltiplicati, ho ceduto e sono arrivati anche gli autori. È stata un gran fatica per loro e per me trovare la sintonia. Sono sopravvissuti in due, Luca Zanforlin e Chicco Sfondrini. Andiamo così d’accordo che, quando Publitalia, per recuperare introiti, ha voluto piazzare Amici anche di domenica, ho messo Zanforlin a condurre il sabato pomeriggio. È bravissimo e fa ascolti. È la dimostrazione che se l’autore è bravo, si può fare a meno del conduttore. E non parlatemi di telegenia. Mi fossi presentata a un provino, forse nemmeno me lo facevano fare”.
Maria ha poi aggiunto di temere la concorrenza di Sky, che in quanto a calcio è la principale minaccia di Amici, come anche di Quelli che il calcio. Lei stessa si professa seguace di telefilm come Grey’s Anatomy e Brothers and Sisters, che quando arrivano sulla generalista sono già usurati. Non a caso anche la Fascino produce contenuti per Sky Vivo, che secondo lei sono la fonte di maggior successo del canale (vedi lo stesso Amici Live):
“A Fascino noi siamo quattro gatti, non c’è una mega organizzazione come Magnolia o addirittura come Endemol e devo far lavorare i miei collaboratori anche quando io non vado in onda. Quindi, facciamo dei programmini per Sky. Ma non mi va di continuare a farlo di soppiatto, come un sorcio. Così, visto che tra qualche mese scade il contratto tra Fascino e Mediaset, l’argomento clou sarà questo”.
Il vero scoop, in realtà, è un altro:
“Da anni la Rai ha smesso di fare la Rai. Non c’è il servizio pubblico e se c’è è piuttosto simile a quello che fa Canale 5. Eppure, nel suo Dna, la Rai ha programmi come “Portobello” la trasmissione madre di tutta la televisione moderna. Il problema non sta nella mancanza di talenti, penso a Fabio Fazio, a Carlo Freccero. Ma nei direttori di rete che, ben consci di non poter durare più di due o tre anni, per rischiare il meno possibile comprano format garantiti da un successo estero. Io sarei pazza di gioia di produrre per la Rai. Purtroppo, non me lo permetteranno mai”.
Mai dire mai?