Le due vite di Mare Fuori, da esperimento a fenomeno mainstream da spolpare
Dai siti ai quotidiani, passando per i meme sui social: Mare Fuori non è più “solo” una serie tv. Ma tutto questo potrebbe farci dimenticare il senso di un progetto con grandi potenzialità
Ogni giorno, un redattore di un sito dedicato al mondo dello spettacolo si sveglia e sa che dovrà correre più veloce delle news su Mare Fuori. Da febbraio ad oggi, non c’è giorno che non esca una news, una rivelazione, un’anteprima o una curiosità su quella che è, indubbiamente, la serie tv italiana dell’anno. E, forse, è giunto il momento di riflettere a proposito.
Le ultime news su Mare Fuori sono giunte ieri, mercoledì 19 aprile 2023: lo sceneggiatore Michele Zatta, insieme a Giacomo Giorgio, ha confermato che in Mare Fuori 4 Ciro (interpretato da Giorgio) sarà presente, nonostante il personaggio sia morto nel finale della prima stagione. Se tornerà -ancora- in forma di flashback o se sarà resuscitato come in una puntata qualsiasi di Beautiful non è ancora dato saperlo.
Ad inizio settimana, i social erano esplosi con un’altra anticipazione: l’account di Cinguetterai aveva infatti rivelato che sarebbe allo studio da parte di Picomedia (la casa di produzione della serie) un film spin-off su uno dei personaggi di Mare Fuori -un po’ come accaduto con “L’Immortale”, il film su Gomorra dedicato a Ciro- ed addirittura un musical. Notizie che non hanno trovato ad oggi conferma da parte dei produttori, ma che sono state condivise tramite una storia dal regista Ivan Silvestrini, un gesto che in molti hanno inteso come una conferma di quanto rivelato.
Non solo: Mare Fuori continua ad attirare l’interesse dei Paesi stranieri, sempre più intenzionati a produrre dei remake. E dopo Doc-Nelle tue mani, anche Mare Fuori potrebbe ottenere un rifacimento negli Stati Uniti (la Rai sarebbe in queste settimane in trattative).
E poi i primi spoiler sulla quarta stagione, chi tornerà e chi no (dovremo salutare Nicolas Maupas, Valentina Romani e Carolina Crescentini?), sull’inizio delle riprese (a maggio) ed, ovviamente, sulla messa in onda (2024, e chissà se sarà ripetuta la distribuzione della terza stagione, ovvero prima su RaiPlay e dopo su Raidue). E interviste, ospitate, la sigla che diventa un brano musicale capace di ottenere -con oltre 35 milioni di streaming- il disco di platino.Alla luce di tutto questo possiamo dire con certezza due cose: Mare Fuori è l’unica serie italiana ad avere avuto due vite. La prima è durata circa un paio d’anni, fino alla messa in onda del finale della seconda stagione tv, quando era già apprezzata dalla critica ma sul fronte ascolti registrava numeri buoni ma non eccezionali. Poi la rinascita, grazie al boom di visualizzazioni prima su RaiPlay e poi su Netflix -nel cui catalogo la terza stagione sarà inserita nei prossimi mesi-, la scoperta da parte di chi ancora non l’aveva seguita in tv ed, infine, la consacrazione di questi mesi.
Il tutto, senza reboot o recasting, ma semplicemente con la forza del passaparola e della pazienza per un progetto che aveva evidentemente bisogno di tempo per poter raggiungere il meritato successo. Non stupisce, quindi, la quantità di materiale notiziabile che in poco più di due mesi ha invaso siti, quotidiani e riviste. Come ha scritto Mario Manca su Vanity Fair, bisogna battere il ferro finché è caldo. Una regola questa, che non abbiamo inventato noi italiani, ma che si ripete ogni volta che un nuovo fenomeno esplode nelle mani di produttori e broadcaster.E ogni volta che succede, il limite tra il giusto e il troppo diventa sempre più sottile: il rischio è sempre quello, ovvero far passare Mare Fuori da serie che merita di essere vista ad argomento di cui tutti parlano perché fa tendenza. Soprattutto sui social, alcune pagine stanno diventando monotematiche, prendendo a spunto qualsiasi dettaglio di storia e personaggi pur di trasformarlo in meme acchiappa-like. Senza contare le varie news che a poco servono se non ad avere nella propria testate le parole chiave “Mare Fuori”.
In poche parole, quello che davvero vuole raccontare la serie passa in secondo piano, ed il passaggio nel calderone dei media diventa definitivo, senza scampo per nessuno tra coloro che hanno lavorato alla storia. Ma le uova d’oro della gallina, prima o poi, finiranno. E cosa resterà?
Lo sappiamo, siamo un po’ troppo drastici, ma proprio perché riconosciamo a Mare Fuori un potenziale fuori dal comune, che potrebbe -e lo sta già facendo- dare una svolta al futuro delle serie Made in Italy, ci piacerebbe che tutto il progetto e chi vi prende parte non sia dato in pasto alla solita centrifuga di notizie non confermate, di rivelazioni non richieste o anticipazioni che non anticipano nulla. Ma sappiamo anche che tutto ciò è impossibile da fermare: se sia giusto o sbagliato lo lasciamo decidere a voi. Che, intanto, siete arrivati alla fine dell’ennesimo articolo su Mare Fuori in cui vi abbiamo detto tutto e niente.