Marco Columbro: “Dopo il coma per la televisione sono morto”
L’intervista di Repubblica Tv al celebre conduttore.
Nell’elenco dei professionisti della tv che hanno trovato il successo a Mediaset (e che – per contro – hanno contribuito a renderla grande) figura senza dubbio Marco Columbro. Chi non ha dei bei ricordi legati alle sue edizioni di Buona Domenica e Paperissima? Chi non ricorda la sua serie Caro Maestro?
Eppure, dopo tanto successo, è arrivato l’esilio dalla tv. A raccontarlo è lo stesso conduttore in un’intervista a Repubblica Tv in cui ha ricordato gli anni del successo e il sodalizio artistico con Lorella Cuccarini:
Ho vinto 13 Telegatti, sono passato da un giorno all’altro dall’essere un emerito sconosciuto ad avere l’ufficio stampa di Canale 5 che mi telefonava che mi diceva ‘Hai tre giornalisti che domani vengono a casa tua, poi hai un servizio fotografico da fare”. Come un’onda che ti travolge e inizialmente ti monti la testa. Ho avuto come maestro Dario Fo, ho lavorato con lui e Franca Rame, ma non ho tradito il teatro perché con quello non vivevo. Lorella Cuccarini? Iniziai una trasmissione con lei, voleva che ballassi ma non ero capace. Disse: “Non ti preoccupare”. Beh Lorella mi massacrava, otto ore in sala prove. Da lì nacque il nostro sodalizio, ci siamo divertiti molto e Antonio Ricci decise di fare Paperissima.
Poi il malore, per il quale finì in coma per ben 25 giorni e dopo il quale, a distanza di anni e pur essendo tornato in forma, non è stato più molto presente in tv. E in effetti lo si vede ormai di rado, quasi sempre in qualche telepromozione:
Sono stato in coma 25 giorni, ricordo che sono svenuto in albergo, mi sono svegliato dopo un mese in sedia a rotelle in un centro di riabilitazione. Uscire dal coma è stata una rinascita, devi riapprendere le cose che sembravano acquisite. Dopo la malattia per la televisione sono morto. Mi sono dedicato al teatro, alla mia azienda di biologico e al mio resort in Toscana.
Ma la gente non l’ha dimenticato e – come racconta – le dimostrazioni d’affetto e stima non mancano:
La gente ancora mi ferma quando mi incontro e mi dice: “Signor Columbro come sta? L’ho vista in televisione”. E io rispondo: “Ma cosa fuma? Sono 15 anni che non vado in tv”. Questo affetto che il pubblico ancora mi dona è una cosa che da una parte mi stupisce e dall’altro mi fa un gran piacere.