Maratona Mentana Europee 2019, iniziata la “madre di tutte le no-stop” (e si ironizza sul tweet di Salvini)

Enrico Mentana rispetta la tradizione dell’ingresso dalle tendine dei bar anni ’70 e inaugura la “madre di tutte le no-stop” che lo vedrà protagonista del palinsesto di La7 dalle 22.30 di domenica 26 maggio alle 11.00 di lunedì e poi ancora dalle 13.00 alle 20.30. 22 ore di diretta contro le 16 di aperture dei seggi, come ha fatto notare qualcuno sui social.

“Eccoci qua, alla madre di tutte le no-stop… Io non userò quell’altro termine sportivo…”

dice conquistando lo studio. Una battuta, quindi, per aprire la sua lunga diretta, un saluto agli ospiti presenti e in collegamento, un’occhiata al suo screen in studio con più postazioni del solito, nessuna realtà aumentata che pure sembrava averlo intrigato nel seguire le dirette dalla Spagna per le ultime politiche (e usata ormai da tutti, da France2 a Sky Tg24), ma la ‘tradizione’ con il parterre di ospiti e gli ‘incidenti’ della diretta.

Già durante il Tg delle 20.00 un improvviso calo di voce ha fatto temere il peggio; poi la sua Maratona si apre con uno dei tanti ‘misunderstanding’ con la regia: rientrando dal primo blocco pubblicitario, le telecamere sono già sullo studio, mentre Mentana chiama la sigla: “Sarebbe carino iniziare ufficialmente il programma, che dite?”. Già un cult.

Se Mentana non vuole usare la parola Maratona, la sigla però non lascia dubbi sul ‘genere’ del programma, quello perfezionato dal direttore del TgLa7. Così come l’hashtag non può che essere #MaratonaMentana per La7, che così capitalizza il marchio lanciato dal direttore del Tg. E i social non sono da meno.

Intanto Mentana lancia già alle 22.58 il primo Multipoll, una combinazione tra sondaggi pre-elettorali, in poll ed exit poll e proiezioni varie realizzato con la SWG nella speranza di limitare i danni di errore da stima su cui costruire un talk in diretta. Seguiranno polemiche?

Con i primi dati arrivano anche i primi tweet dei protagonisti delle elezioni: tra i primi quello di Salvini. Tra cappellino con il logo di Trump, la foto di Putin, il libro sul Milan, una foto di Baresi (a occhio), la guida turistica di Cassano Magnago (paese natale di Bossi), l’ampolla della Lega, il Leone di San Marco, logo dei Carabinieri, l’icona bizantina di Cristo (il Salvatore) e il Tapiro d’oro accanto, commento di Mentana e del suo tavolo non si fa attendere.

La lunga notte delle elezioni è appena iniziata.