Mara Venier a TvBlog: Domenica in, un anno indimenticabile, l’affetto del pubblico e la mia squadra
L’intervista alla conduttrice del programma della domenica di Rai1 che oggi celebra la sua ultima puntata stagionale
Si chiude oggi, 28 giugno 2020, una stagione particolarissima di Domenica in, lo storico contenitore del giorno di festa della prima rete della Rai. Mara Venier, padrona di casa e fulcro di questo programma, saluterà oggi i suoi affezionati telespettatori con un carico di ospiti, temi e situazioni di cui vi abbiamo anticipato i contenuti proprio da queste colonne (ci sarà anche Romina Power colpita in queste ore da un tragico lutto, la scomparsa della sorella). TvBlog l’ha contattata a poche ore da questo suo ultimo impegno televisivo stagionale dal suo letto dove deve riposare forzatamente a seguito dell’incidente domestico di cui è stata vittima alcune settimane fa.
Prima di tutto come stai e come va la convalescenza?
Fa ancora molto male il piede, devo stare a letto ancora una decina di giorni, poi dovrò stare sei settimane con le stampelle e a seguire ci sarà una lunga riabilitazione. Spero ad agosto di poter tornare in piedi. Certo che quel giorno ho rischiato davvero grosso cadendo dalle scale del mio condominio. Fortunatamente ho picchiato la testa contro la porticina di alluminio di un contatore del gas, altrimenti se avessi sbattuto il capo contro il muro vicino non so cosa sarebbe successo. Me la sono cavata solo con la frattura al piede e posso ritenermi fortunata, alla testa solo un bernoccolo e basta.
Ancora tanti auguri di pronta guarigione. Ti chiedo un aggettivo per questa edizione di Domenica in.
Quello che avete usato voi, straordinaria, lo userei anche io e aggiungerei indimenticabile, perchè una parola davvero non basta per descrivere questa stagione. Non mi ricordo quante edizioni di Domenica in ho fatto, tante, ma per me non era prevedibile avere una edizione come quella di quest’anno, nel bene e nel male. Una edizione difficile, drammatica, ma allo stesso tempo con un grande successo di pubblico, che ha risposto ed ha capito perfettamente quello che stavamo facendo. Questa edizione di Domenica in sarà quella che ricorderò più di tutte, rimarrà nel mio cuore e me la porterò con me per tutto il resto della mia vita.
Qual è stato il momento più difficile?
Sabato 14 marzo quando ho deciso di non andare in onda. Ricordo che feci comunicare a Rai1 la mia intenzione e ricordo pure che il direttore Stefano Coletta capì le mie motivazioni e le mie paure, essendo lui uomo di grande valore e di grande umanità. Nella puntata del 15 marzo dovevo avere 13 ospiti in studio, fra i quali il vice ministro Sileri. Quando venni a conoscenza del fatto che Sileri era risultato positivo al Covid 19, mi prese una grande paura e decisi di fermarmi, con la Rai che contemporaneamente decise lo stop della presenza del pubblico nei suoi programmi. Quella domenica poi sono stata sostituita da Marco Liorni con il suo ItaliaSì! ed in cuor mio avevo deciso davvero di fermarmi e non solo per quella domenica, per tante ragioni. Io ho un’età a rischio, inoltre mio marito, che amo tanto, oggi fra l’altro è l’anniversario del nostro matrimonio, veniva da un problema importante e pregresso ai polmoni.
Poi però hai deciso la settimana successiva di tornare in onda…
Lunedì ricevetti una telefonata del direttore di Rai1 Coletta, una telefonata molto affettuosa in cui mi diceva che ero libera di scegliere cosa fare, ma dove aggiungeva l’invito a tornare in onda, perchè riteneva molto importante il fatto che tornassi per dare un segnale positivo al pubblico che in quel momento aveva bisogno di essere rassicurato. Subito dopo arrivò anche la telefonata dell’AD Fabrizio Salini che mi chiedeva di tornare in video perchè in quel frangente io rappresentavo la Rai. Dopo un’ora chiamai Coletta e gli dissi che sarei tornata, con tutte le precauzioni sanitarie del caso. E’ stata una puntata molto difficile quella del 22 marzo, ma che ho voluto partisse con quel filmato sugli abbracci degli ospiti che erano stati da me nelle precedenti puntate, immagini che mi hanno fatto commuovere e hanno fatto commuovere molti italiani.
Da quella domenica è partita una nuova Domenica in: come è cambiata televisivamente parlando, sopratutto durante le interviste che forzatamente hai dovuto fare a distanza via web?
In realtà ti devo dire che non c’è stato un modo diverso di approcciarmi con gli ospiti, perchè al di la di qualche inconveniente tecnico che ti fa perdere un po’ il ritmo, per me è come se fossero stati tutti lì in poltrona con me. Detto questo mi sono dovuta inventare un programma di tre ore, seduta su di uno sgabello, con uno studio quasi vuoto, con i miei tecnici e collaboratori con la mascherina, tutto molto surreale.
Come hai vissuto la mancanza del pubblico in studio?
Non l’ho sentita perchè era cambiato tutto, era un’altra Domenica in, un altro format. C’ero solo io e chi avevo in collegamento. Devo dire a questo proposito che c’è stata da subito una grande partecipazione degli artisti ed amici che hanno accettato di collegarsi con me molto volentieri e di questo li ringrazio di cuore tutti.
Hai saputo creare un gruppo allargato di amici che sono venuti a trovarti anche più volte: ce n’è uno in particolare che ricorderai legato a questa straordinaria edizione di Domenica in?
Si, Roby Facchinetti. Lo ricordo molto provato in quel collegamento da casa sua, dalla sua Bergamo, città molto colpita da questo Coronavirus. Io ero abituata a vederlo in studio nelle nostre interviste in un contesto leggero e musicale, ma ritrovare in quella situazione così angosciante un uomo distrutto che aveva perso amici, che aveva visto quei mezzi dell’esercito che nella notte portavano via le bare di quelle povere vittime del Coronavirus, ecco in quel momento ho capito che era cambiato tutto.
Potrà tornare tutto come prima secondo te?
No, non tornerà mai più come prima. Questa pandemia ha lasciato e sta lasciando delle cicatrici indelebili. Per fortuna adesso le cose sono un po’ migliorate, anche se occorre non abbassare assolutamente la guardia: il rischio che il virus torni a farsi sentire è dietro l’angolo. Oltre al tremendo dolore di chi ha perso parenti ed amici, oltretutto senza neppure avere l’opportunità di vederli e salutarli un ultima volta, cosa questa di una drammaticità inaudita, abbiamo perso settimane, mesi di contatti umani con i nostri familiari, con i nostri parenti, con i nostri amici e questo ci ha cambiati. La paura rimane, eccome.
La televisione potrà tornare ad essere come prima?
Penso che ci vorrà molto tempo per rivedere la televisione pre-coronavirus. Non sarà facile neppure in autunno, non so francamente come sarà la mia Domenica in. Non so se avrò di nuovo il pubblico in studio, ma credo che i tempi saranno lunghi, molto lunghi per portare il tutto alla normalità.
Come è cambiato il rapporto fra Mara Venier ed il suo pubblico?
Credo che il pubblico abbia apprezzato il mio grande sforzo. Io e gli altri miei colleghi, andando in onda in questo periodo, abbiamo in qualche modo messo in gioco anche la nostra salute, perché inutile negarlo i rischi c’erano per tutti. Il successo di questa edizione di Domenica in non c’è stato neppure nelle mie grandi edizioni degli anni novanta. Ho capito che dovevo avere coraggio e ricambiare l’affetto che il pubblico mi ha sempre dimostrato, per questo non ho mollato.
Hai sentito l’affetto del pubblico in questi mesi?
Sì, l’ho sentito eccome ed è la cosa che mi ha commosso di più. Voglio ringraziare anche la mia squadra, fatta di poche persone, ma molto unite e con cui ho lavorato benissimo. Credo che questo periodo abbia fatto segnare un punto fermo anche sull’unità, sull’essere insieme. Questa annata ha cementato molti rapporti con le persone che hanno fatto Domenica in con me, dagli autori ai tecnici, ai dirigenti. Un gruppo fortissimo, fatto di persone fortissime, uniti tutti insieme. E’ anche per loro che la domenica della mia caduta dalle scale con la rottura del piede ho voluto andare in onda. Ho pensato “Non mi sono fermata per il Covid, a maggior ragione non mi posso fermare per un piede rotto”. Ho preso la macchina sono andata negli studi Rai malconcia, ho fatto il programma e poi sono andata in clinica.
Dopo questa annata, anche molto faticosa, come mai hai deciso di restare al timone di Domenica in anche l’anno prossimo?
Intanto perchè la Rai me l’ha chiesto.. poi ti posso fare una confidenza? Io posso rifiutare Sanremo, posso rifiutare una prima serata, posso rifiutare una quotidiana, ma Domenica in è il mio punto debole. Ho avuto offerte di ogni tipo, anche da altre emittenti ed economicamente più importanti, ma a Domenica in non riesco a dire di no. Domenica in è il programma che mi ha fatto conoscere, che mi ha dato popolarità, l’affetto del pubblico, anche dolori: non dimentico quando fui mandata via in maniera molto ‘poco elegante’, ma ripeto questo programma è la mia debolezza. Due sono le cose a cui non posso dire di no: a Domenica in e a una proposta di Sean Connery (ride, ndr).
Come vedi Domenica in l’anno prossimo?
Ancora non ci ho pensato veramente. Cominceremo a vederci dalla prossima settimana con il direttore Coletta, che è anche un autore quindi conosce bene la materia, e la mia squadra qui a casa mia. Due mesi fa ho detto che bisognava cambiare tutto, mettere insieme un gruppo fisso come nelle mie vecchie Domeniche in, una specie di compagnia di giro, poi invece ho cambiato idea. Ci saranno dei cambiamenti, ma non moltissimi.
Per esempio?
Beh, per esempio mi piacerebbe avere per qualche domenica un compagno di lavoro che gestisca alcune parti del programma. Non una presenza fissa per tutta la serie, ma per qualche settimana, a rotazione. Chiamiamolo “il compagno della domenica”, anche perchè vorrei alleggerire un po’ la mia presenza.
Della serie, datemi il tempo di andare in bagno…
Si appunto, andare a fare pipì se mi scappa (ride,ndr). In sostanza mi piacerebbe avere delle “guest star”, per dirla all’americana, ma nessuna presenza fissa.
Cioè un po’ come nel telefilm Colombo, in cui la guest star, che era sempre l’assassino, aveva un ruolo molto importante nell’episodio, pur restando sempre Peter Falk il protagonista. In pratica cerchi il tuo assassino della domenica.
Diciamo di si e non è mica un ruolo da poco fare la guest star a Domenica in eh… (ride, ndr).
Ho letto che ti piacerebbe avere Stefano De Martino.
Siccome comincio ad essere piuttosto âgée o diversamente giovane, Stefano De Martino nel ruolo di compagno della domenica, per qualche settimana, non mi dispiacerebbe. Lui è davvero molto bravo: l’altra sera l’ho visto a Made in Sud. Ma anche Fatima Trotta, la sua compagna in video, è bravissima: ha i tempi perfetti, canta benissimo e ha una bellissima voce… veramente una ragazza molto in gamba.
Chi ti piace dell’attuale panorama televisivo fra le nuove leve?
Sicuramente Fatima, ma anche Andrea Delogu che trovo sia un’ottima scelta di Rai1 per Vita in diretta estate. Bisogna avere personalità ed essere diverse da tutte le altre per uscire fuori oggi.
L’anno scorso hai fatto anche una prima serata con La porta dei sogni: quest’anno hai in programma delle prime serate?
Credo che qualcosa ci sia nell’aria, ne dobbiamo parlare con Coletta che ha sempre delle idee molto carine ed originali, essendo lui autore. Ma non sarà La porta dei sogni.