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Mara Venier e l’ad Sergio nel mirino delle opposizioni per il caso Dargen-Ghali e la nota letta a Domenica In

Le opposizioni si muovono contro l’ad Rai Sergio e Mara Venier dopo quanto accaduto a Domenica In: il punto sulla vicenda e le dichiarazioni.

12 Febbraio 2024 15:46

A quasi 24 ore dall’accaduto, nel corso della tradizionale puntata di Domenica In dedicata al Festival di Sanremo, il caso sembra crescere ora dopo ora tra l’intervento di Dargen D’Amico interrotto bruscamente da Mara Venier e le parole pronunciate dalla conduttrice dopo aver letto in diretta il comunicato firmato dall’amministratore delegato Roberto Sergio. Le opposizioni sono già partite all’attacco, ma è doveroso fare un passo indietro per avere una panoramica di quanto accaduto fino ad oggi.

Cosa è successo a Domenica In

I ripetuti appelli di Dargen D’Amico per un cessate in fuoco in Medio Oriente avevano sollevato qualche polemica mai davvero arrivata sul palco dell’Ariston, gestita tra conferenze stampa e comunicati. Poi c’è stata la serata finale di Sanremo 2024 e dal palco è arrivato anche l’appello di Ghali, che ha chiuso la sua esibizione con un appello ancora più forte, “Stop al genocidio” in merito a quanto sta accadendo nella striscia di Gaza ormai da quattro mesi.

Domenica in

Nel primo pomeriggio di domenica, tra i primi ospiti a Domenica In dal Teatro Ariston, Ghali ha approfittato dell’occasione per replicare all’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar che via X lo aveva accusato di diffondere odio e provocazioni:

Io sono un musicista ancora prima di essere su questo palco. Ho sempre parlato di questo da quando son bambino. Sono uno di quelli “nati” grazie a Internet, quindi Internet può documentare che da quando son bambino, da quando ho fatto le mie prime canzoni a 13 anni-14 anni, che parlo di quello che sta succedendo nel mondo. Non è dal 7 ottobre che succede, questa cosa va avanti già da un po’.

Il pomeriggio domenicale è proseguito tranquillo tra ospiti ed esibizioni in playback fino all’arrivo di Dargen D’Amico che, nello spiegare il significato del brano portato in gara, Onda alta, ha fornito un punto di vista inedito sul fenomeno migratorio nel Mediterraneo:

L’Italia è un Paese che si sta rimpicciolendo. Ci sono tante occasioni da prendere in considerazione. Per esempio non si parla mai del fatto che la bilancia economica dell’immigrazione è in positivo, cioè quello che gli immigrati mettono nelle nostre casse per pagare le nostre pensioni è più di quello che spendiamo per l’accoglienza. Queste sono statistiche che ogni tanto andrebbero raccontate, anche per…

Domenica In, Dargen D'Amico

Qui è arrivata l’interruzione di Mara Venier – “Va bene, scusa, ma qui è una festa, ci vorrebbe troppo tempo per affrontare determinate tematiche” – e in pochi minuti, non sembra imbarazzi, la questione è stata chiusa anche se dopo l’uscita di Dargen non sono passate inosservate le parole di Mara ai giornalisti in studio: “Così mi mettete in imbarazzo… non è questo il posto”.

Poco dopo, in seguito alle parole di Ghali, la padrona di casa ha letto in diretta un comunicato dell’amministratore delegato di Rai Roberto Sergio, che non ha fatto alcuna menzione della strage in corso da mesi nella Striscia di Gaza con oltre 28mila morti:

Ho vissuto assieme all’ambasciatore Bar ed alla presidente Di Segni gli eventi che la Rai ha dedicato alla memoria della Shoah nell’ultima settimana di gennaio. E ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano – e continueranno a farlo – la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele ed alla comunità ebraica è sentita e convinta.

Queste le parole di Sergio, a cui è seguito un brevissimo commento di Mara Venier: “Sono le parole, che ovviamente condividiamo tutti, del nostro Amministratore Delegato Roberto Sergio“.

Davide Di Pietro critica le parole di Mara Venier

Tra i primi a commentare quanto accaduto a Domenica In c’è stato il consigliere d’amministrazione Rai Davide Di Pietro, sindacalista dello Snater eletto lo scorso novembre in sostituzione di Riccardo Laganà, scomparso ad agosto. Il sindacalista ha definito “a tratti improvvido e parziale” il comunicato firmato dall’Ad Sergio, sottolineando quello che per molti può sembrare ovvio ma che evidente non lo è:

Nessuno dimentica quanto accaduto il 7 ottobre in Israele e la brutale uccisione di centinaia di civili da parte di Hamas, atto orribile che deve essere condannato senza alcuna reticenza. Non possiamo però, nel contempo, non prendere in considerazione l’ormai quotidiana strage della popolazione palestinese, compresi donne e bambini inermi. Non esistono morti di serie A o serie B ed il palcoscenico di Sanremo in particolare è stato e resterà adisposizione di chiunque voglia far passare messaggi di pace, coesione e rispetto; Rai, servizio pubblico, affonda le sue radici nella costituzione italiana e in particolare nell’articolo 11.

La parte finale del suo comunicato ha chiamato in causa direttamente la padrona di casa di Domenica In:

Auspico che la sig.ra Venier, come avvenuto durante la diretta di Domenica In” dopo la lettura del comunicato sia maggiormente accorta nel dire frasi come “qui siamo tutti d’accordo” lasciando intendere una sedicente unanimità di pensiero sul tema tra i presenti in studio, in primis delle colleghe e colleghi Rai, i quali sono liberi di manifestare il loro pensiero critico in maniera autonoma senza alcuna necessità di mediazione pubblica.

L’opposizione all’attacco di Mara Venier e dell’ad Sergio

Ora dopo ora le opposizioni hanno iniziato a muoversi, a cominciare da Barbara Floridia del Movimento 5 Stelle, attuale presidente della commissione di Vigilanza Rai, che è andata all’attacco di Sergio sottolineando l’assenza di parole per il popolo palestinese:

Bene ha fatto l’amministratore delegato della Rai a esprimere solidarietà nei confronti di Israele, ma il suo ruolo a differenza di quello di un artista gli avrebbe imposto di esprimersi allo stesso modo anche nei confronti delle vittime civili palestinesi della guerra a Gaza. il suo intervento è sembrato avere l’intenzione di stigmatizzare la libera espressione delle opinioni di alcuni artisti.

I componenti del Partito Democratico della commissione Vigilanza hanno diffuso una nota condivisa, con toni decisamente più polemici e citando direttamente Mara Venier:

Ieri abbiamo assistito a una brutta pagina della Rai con l’ad che si è elevato a giudice dei contenuti di una canzone e di ciò che dice un artista sul palco, e Mara Venier che si è prestata a fargli da megafono. […] non compete all’ad entrare sui contenuti, addirittura in prima persona, interpretando arbitrariamente dichiarazioni o performance artistiche e imponendo la lettura di un proprio comunicato in diretta tv per informare gli italiani del proprio pensiero.

Anche Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana e deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, è intervenuto in giornata con un invito a Roberto Sergio a estendere il suo comunicato anche al popolo palestinese e a Mara Venier “a unirsi a questo appello”.

Attacchi alla Rai e a Mara Venier sono arrivati anche da Alessandro Zan, deputato del PD, che ha parlato senza mezzi termini di “pagina nera della Rai a Domenica In”:

Il servizio pubblico che teme gli artisti e la loro voce, che tenta la censura in modo scomposto, smette di essere tale. Ghali e Dargen, con un messaggio di pace, hanno mostrato tutta la debolezza di questo sistema di potere.

Iacopo Melio, attivista per i diritti umani, sociali e civili e consigliere regionale in Toscana in quota Partito Democratico, ha usato toni altrettanto duri:

Ieri è andato in scena, in diretta nazionale e nel palco più famoso d’Italia, forse uno dei momenti più bassi della Rai: l’ambasciatore israeliano che accusa Ghali di incitamento all’odio per aver detto ‘Stop al genocidio‘, Mara Venier che zittisce Dargen mentre parla di persone migranti, che redarguisce i giornalisti con un ‘mi mettete in difficoltà’ riferito alle domande fatte ai due cantanti.

Nè Mara Venier né Roberto Sergio sono intervenuti pubblicamente dopo quanto accaduto, ma il caso è destinato a montare ancora di più e la strategia di far finta di nulla sperando che col passare dei giorni tutto si affievolisca stavolta potrebbe non rivelarsi efficace. La conduttrice di Domenica In, intanto, ha chiuso i commenti su Instagram nelle condivisioni più recenti.