Maltese – un romanzo che sembra prediligere l’estetica alla trama
Maltese-Il romanzo del Commissario stupisce per le musiche, per il cast, per la fotografia e la regia, un po’ meno per la trama che, nella prima puntata, non riserva particolari sorprese e sembra volersi prendere il tuo tempo, nonostante le puntate a disposizione non siano tante
Maltese-Il romanzo del Commissario è una strana fiction. Il motivo è presto detto: prima della trama, dell’intreccio di vicende che hanno portato il protagonista a trasferirsi da Roma a Trapani per indagare sull’omicidio dell’amico e collega, al pubblico arrivano le musiche, la regia e, soprattutto, la fotografia.
E’ come se la fiction Palomar, forte dell’esperienza de Il Commissario Montalbano, sappia bene che il pubblico lo si conquista non solo con una trama avvincente, ma anche con un’estetica all’altezza della situazione. E così, se nella serie tv con Luca Zingaretti la trama viene accompagnata da un’attenzione maniacale ai luoghi ed alle sensazioni che i panorami siciliani possono suscitare, anche nella nuova miniserie l’ambiente circostante cattura il pubblico. Forse un po’ troppo.
Sarà presto per tirare conclusioni, ma la prima puntata della fiction mostra una trama che ingrana molto lentamente, nonostante le buone premesse, che garantiscono colpi di scena e rivelazioni degne di ogni storia di lotta alla mafia: c’è la diffidenza verso la squadra, il passato tormentato del protagonista, il suo difficile rapporto con la famiglia, ed un matrimonio finito che gli ha portato la figlia oltreoceano.
Prima, però, c’è l’importanza della Sicilia, luogo dove, negli anni Settanta, la mafia sembra ancora un’invenzione. Forse, anche per questo le indagini di Maltese si prendono il loro tempo, facendo risentire però al contesto narrativo una lentezza che, forse, non ci si aspettava.
Il Maltese di Kim Rossi Stuart (che finalmente torna in tv, regalando al personaggio tutto il fascino) si prende il tempo necessario anche se il suo romanzo è di sole quattro puntate. Per ora, ad avere la meglio è il comparto tecnico: quello creativo ha ancora da mettere in mostra i propri punti forti.
Di seguito, il liveblogging della puntata di Maltese-Il romanzo del Commissario.
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22:17
La moto è stata rubata ad un incensurato nel quartiere di Villa Abate. Per Maltese i ladri devono avere avuto il permesso dei boss del luogo. Per l’uomo c’è dietro la mafia, ma tra i fascicoli di Gianni non c’era nulla sulla criminalità organizzata. Il suo schedario gli ha dato solo la foto di loro due, ma il protagonista è convinto che Gianni stesse conducendo un’indagine da solo.
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22:58
Maltese decide di seguirlo, arrivando in un ristorante, dove è appostato anche Licata. Nel ristorante ci sono il sindaco Scirè e la famiglia Melendez, proprietari di mezza città. Il senatore Melendez è il più grande collettore di voti del maggiore partito di governo. Alla cena c’è anche la figlia Giulia ed il marito Luciano Consalvo.
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23:05
Miceli viene arrestato, ma nega di aver ucciso Gianni. L’uomo aveva chiesto al poliziotto protezione, perchè qualcuno aveva scoperto che era un informatore. Ma dove si nascondeva è stata trovata la stessa arma che ha ucciso Gianni. Maltese continua ad essere scettico, nonostante U’ Chiovu sia convinto che si tratti di omicidio passionale.
Maltese-Il romanzo del Commissario, puntata 8 maggio 2017: anticipazioni
Il ritorno in tv di Kim Rossi Stuart dopo 13 anni di assenza si deve ad un progetto ambizioso, che vuole raccontare la mafia ai suoi albori, quando ancora era considerata da molti un’invenzione: Maltese-Il romanzo del Commissario, in onda da questa sera alle 21:25 su Raiuno (la seconda puntata andrà in onda mercoledì), prende ispirazione da personaggi realmente esistiti, per raccontare la storia di lotta alla mafia che ha visto protagonisti numerosi uomini e donne che hanno dovuto compiere grandi sacrifici per il bene della giustizia.
Al centro della miniserie, co-prodotta da Rai Fiction e Palomar con Maze Pictures, Zdf Enterprises e Dramedy Productions ed ambientata nel 1976, c’è il Commissario Dario Maltese (Rossi Stuart), uomo che pensava di aver chiuso con la Sicilia e che, invece, è costretto a tornarvi.
L’occasione è il matrimonio del suo collega nonchè amico Gianni Peralta (Claudio Castrogiovanni), Commissario capo della Questura di Trapani. Quando, però, l’uomo viene ucciso con la futura sposa davanti ai suoi occhi, Maltese non riesce a tornarsene a Roma e chiede il trasferimento nella città siciliana, dove prende il posto dell’amico.
Il suo obiettivo è quello di scoprire chi abbia ucciso Gianni: si mette così al lavoro, scoprendo che l’uomo stava facendo delle indagini legate alla mafia. Ma negli anni Settanta la mafia era ancora considerata un’invenzione dei giornalisti e degli scrittori: Maltese non solo dovrà affrontare le diffidenze di chi non crede alle sue teorie (che invece troveranno nel corso degli episodi prove sempre più evidenti), ma anche il muro di gomma delle istituzioni, che sembrano non voler favorire il suo lavoro, fatta eccezione per il Sostituto procuratore Gabriella Montano (Michela Cescon).
Ma vivere in Sicilia riapre nel Commissario anche delle ferite appartenenti al passato ed al motivo per cui Maltese decise di andarsene. L’unica gioia che trova è rappresentata dalla figlia Noa (Cloe Romagnoli), con cui può riavvicinarsi.
Sembrerebbe, quindi, che Maltese si ritrovi solo contro tutti, ma così non è: la miniserie, infatti, trae spunto dalle storie dei numerosi giornalisti che in quegli anni iniziarono a raccontare la mafia rischiando la loro stessa vita. In particolare, la fotografa Elisa Ripstein (Rike Schmid) è un personaggio che si ispira a Letizia Battaglia, che lavorava per “L’Ora di Palermo” immortalando le immagini di una Sicilia martoriata, mentre per Mauro Licata (Francesco Scianna), giornalista e compagno di Elisa, ci si è ispirati ai numerosi reporter che hanno voluto raccontare con coraggio la verità. Nelle loro indagini, incontreranno Giulia Melendez (Valeria Solarino), appartenente ad una delle famiglie più facoltose di Trapani, vicina ad un uomo legato alla mafia e la cui vita ha preso una direzione che non voleva per se stessa.
Scritto da Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli (che ne hanno curato anche il soggetto di serie), con la collaborazione di Gianluca Maria Tavarelli, quest’ultimo anche alla regia, Maltese-Il romanzo del Commissario rilegge in chiave moderna e con un linguaggio contemporanea la mafia e la lotta contro questa, riprendendo tematiche che la tv italiana ha già avuto occasione di affrontare: il richiamo è a La Piovra, da cui questa miniserie vuole trarre ispirazione per portare al pubblico un racconto elegante e noir che affronti la Storia del nostro paese con precisione. Un modo, ha spiegato il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta durante la conferenza stampa, per chiudere la stagione di Raiuno in bellezza (oltre che in concomitanza con la settimana della legalità):
“Il Commissario Maltese per la Rai è punto di arrivo, di svolta; abbiamo scelto di chiudere la stagione con un prodotto che consideriamo eccellenza; è un prodotto straordinario, mette insieme la tradizione del racconto civile della Piovra con una modernità assoluta di linguaggio, con una capacità di raccontare, di reinventare il genere attraverso un linguaggio cinematografico e una estetica elegante e sofisticata”.
Maltese-Il romanzo del Commissario, puntata 8 maggio 2017: come vederlo in streaming
E’ possibile vedere Maltese-Il romanzo del Commissario in streaming sul sito ufficiale della Rai, mentre da domani sarà possibile vederlo su Rai Replay.
Maltese-Il romanzo del Commissario, puntata 8 maggio 2017: Second screen
Si può commentare Maltese-Il romanzo del Commissario sulla pagina ufficiale di Facebook e su Twitter, all’account @Malteselaserie. L’hashtag è #MalteseLaSerie.